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IL CONTRIBUTO FINLANDESE: ALVAR AALTO



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IL CONTRIBUTO FINLANDESE: ALVAR AALTO


Il maggiore esponente della generazione post-razionalista è nato nel 1898 , quindici anni dopo Gropius . Non ha scritto libri, ma si è limitato solamente ad alcune conferenze e dichiarazioni Aalto esordisce a Turku , attorno al 25 è presto conosciuto in Finlandia e all'estero per l ' edificio del giornale << Turun Sanomat >> costruito dal 28 al 30 in corrette e rigorose forme internazionale; nel 29 partecipa al secondo Congresso dei CIAM , a Francoforte; subito dopo vince il primo premio nel concorso per il sanatorio di Paimio e crea il primo capolavoro.

Gli elementi sono quelli canonici: muri intonacati, zoccolo scuro, e finestre orizzontali continue.

In questo edificio è espressa, con forte anticipo rispetto a tutto il movimento europeo, una tendenza che cinque o sei anni dopo è presente in molti luoghi, e anche nella produzione di Gropius dal soggiorno inglese in poi. Per il sanatorio Aalto cura molto lo studio dei percorsi e il benessere dei malati. Se in una stanza normale si adotta una certa distribuzione di colori, pareti scure e soffitto chiaro ad esempio, tale rapporto non va invertito nelle corsie di una clinica, dato che i degenti giacciono in posizione orizzontale? Scoperta lapalissima, ma tuttora ignorata, nella maggior parte degli ospedali, freddi e deprimenti anche per il loro biancore



Nella biblioteca di Viipuri Aalto affronta un altro complicato organismo distributivo e lo risolve in maniera altrettanto originale, variando continuamente le misure e le altezze degli ambienti e incastrandoli fra loro così ingegnosamente da sfiorare il gioco di difficoltà. Gli ambienti sono ravvivati dalla varietà dei particolari, sempre elegantissimi come per esempio il soffitto in legno ondulato della sala delle conferenze. Quest'ultima è costituita da una lastra ondulata composta da trentamila strisce di pino della Carelia, il cui profilo garantisce che la voce, partendo da qualsiasi punto e non solo dal podio dell'oratore, trovi schermi riflettenti atti a proarla ovunque con pari intensità. La dimostrazione del fatto che Alvar Aalto utilizza ed elabora un approccio nuovo, in questa opera si può capire da come risolve il problema dell'illuminazione. Invece di aprire grandi finestre nelle pareti, esplora un sistema per ottenere un chiarore garbato e uniforme; poiché i raggi solari formano un angolo massimo di 52 gradi, inserisce nel soffitto una miriade di conoidi che li rifrangono trasmettendo luce indiretta.

Nell'edilizia domestica l'architettura di Aalto raggiunge forse i risultati più convincenti; nel '37 costruisce la propria casa di Helsinki, nel '38 una grande villa per l'industriale Gullichsen, detta Mairea e alcuni quartieri di abitazioni operaie. Gli organismi sono geometricamente semplici e raccolti ma animati dalla varietà delle rifiniture, dai materiali spesso impiegati a contrasto fra loro, dai dislivelli, dalla straordinaria continuità fra architettura e arredamento. Lo stile di Alvar Aalto si può estrinsecare, osservando i dormitori del Massachusets Institute of Technology a Cambridge, negli Stati Uniti. L'edificio si snoda parallelamente al fiume Charles con una grande serpentina. Questa forma è stata studiata da Aalto per permettere ai visitatori di potere osservare dipende la stanza in cui si trovavano una visuale diversa. Inoltre con questo tipo di struttura si permette di ottenere più camere prospicienti all'esterno, ognuna delle quali secondo questo architetto, devono essere arredate in base alla loro visuale panoramica.



Sul versante interno, l'edificio si apre al campus da cui affluiscono gli studenti. Si confrontino questi dormitori con il celebre padiglione svizzero di Le Corbusier all'università parigina: anzitutto Aalto vince il gusto scatolare sostituendo alla meccanica iterazione delle cellule un'ondulata sequenza di ambienti; poi accentua l'ingresso che a Parigi, deve nascondersi per non turbare la purezza stereometrica.

A differenza di altri, Aalto non si preoccupa di giustificare il suo lavoro con discorsi teorici e non scrive volentieri. Solo il suo inabile talento, il più spiccato dopo i maestri nati negli anni '80, lo impone come uno dei protagonisti del movimento moderno, e lo guida nella sua lunga carriera, supplendo quasi sempre all'incompleto controllo critico.







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