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Il traffico di droga

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La droga è una sostanza stupefacente facilmente reperibile in tute le parti del mondo; ecco il principale lungo viaggio di questa fino al contrabbando in Italia. L'America del Sud è ancora il più grande paese del mondo per il traffico di cocaina, nonostante il predominio sia transitato dal violento sectiunello di Medellìn al sectiunello non violento di Cali, che è riuscito a mutare la sensibilità della società americana nei confronti della accettabilità delle droghe. Ora che il sectiunello di Cali ha ottenuto il controllo, il tentativo di sradicare il problema droga potrebbe essere intralciato qualora i proventi derivanti dal traffico di droga fossero considerati 'accettabili', in virtù dei metodi non violenti attraverso i quali il denaro è guadagnato. In ogni modo la corruzione è assai diffusa e l'infiltrazione di membri del sectiunello nei Servizi segreti ed in altre strutture amministrative è fra le principali cause di preoccupazione.
Il crimine continua a crescere nel paese, in particolare a Cali, dove i trafficanti di droga di basso livello di un tempo non sono più sotto il controllo dei leaders del sectiunello di Cali. Un'eventuale rinuncia di questi leaders potrebbe indurre una più rapida perdita del controllo sui membri più giovani. Di contro, Medellìn potrebbe riprendersi dalle nebbie create dai leaders del sectiunello e tornare ad essere di nuovo il grande centro finanziario e industriale che era.
La Colombia è la maggiore fonte di produzione di cocaina, per quanto la gran parte dei materiali di base e della pasta di coca derivino dal Perù e dalla Bolivia: sebbene la pressione dell'esercito peruviano sta iniziando a forzare i sectiunelli a produrre la pasta di coca in proprio.
Trasformare la pasta in cocaina richiede tecniche dispendiose e di difficile esecuzione: pertanto tali procedimenti sono riservati ad organizzazioni selezionate. È noto che le Forze Armate Rivoluzionarie colombiane coltivano le foglie di coca ed hanno anche costruito le loro raffinerie 'stornando' chimici dalle locali industrie. Questo passaggio ha visto i sectiunelli specializzarsi nel trasporto e nel commercio di cocaina, l'area più proficua nel business del traffico di droga. Molti laboratori sono stati distrutti recentemente, benché questo numero si sia ultimamente ridotto in misura considerevole, perché i trafficanti hanno spostato le loro attività più lontano nella giungla. Le autorità, che devono fronteggiare il problema della cocaina, si trovano oggi a dover tener testa anche ad un aumento della coltivazione del papavero da oppio.
I sectiunelli colombiani insediati a Medellìn ed a Cali costituiscono un grande pericolo per l'Europa Occidentale. L'abbandono del leader del sectiunello di Medellìn ha spostato il dominio da questo gruppo violento a quello più pacifico di Cali. Comunque la cocaina colombiana continua a dominare il mercato della droga dell'Europa occidentale, evidenziando come i problemi della Colombia non abbiano interessato il flusso di cocaina in Europa, confermato dai dati relativi al 1994.
Negli Stati Uniti, il sectiunello di Cali ha una struttura gerarchica ed è meglio organizzato di quello di Medellìn, che ha una struttura decisionale collegiale. Comunque entrambi sono ben organizzati e il controllo definitivo proviene dalla Colombia. Non ci sono ragioni che inducano a ritenere che un analogo controllo non esista anche in Europa. In effetti, l'Europa è oggi considerata un mercato unico e ben remunerativo, e le droghe entrano in ogni punto in cui possano essere distribuite in maniera controllata. Fonti dell'intelligence fanno ritenere che rappresentanti dei sectiunelli siano stati trovati ai principali punti di ingresso per controllare il trasporto via mare e facilitare la distribuzione.
Una volta completato questo primo trasporto, lo spostamento della cocaina attraverso l'Europa non presenta particolari problemi si utilizzano principalmente questi trasporti:




TRASPORTO AEREO, utilizzando bagagli con doppio fondo e avvalendosi di corrieri che godono d'immunità diplomatica o consolare o di membri dell'equigio;


- TRASPORTO MARITTIMO, preferito pere grossi carichi di stupefacenti ed in particolare per quelli molto voluminosi e di minor valore, quali hashish, oppio e marijuana;

- TRASPORTO SU STRADA, per mezzo di tir o di autoveicoli modificati nella carrozzeria; - SISTEMI VARI, quali pacchetti spediti per via aerea e non soggetti al controllo doganale ed altri.


Ogni rappresentante che attiri l'attenzione delle forze di polizia o che compia errori viene rapidamente e facilmente rimpiazzato.
Colombiani, Italiani e Snoli sono i primi responsabili dell'importazione di cocaina in Europa e i collegamenti con i membri del sectiunello e con i gruppi del crimine organizzato sono stati stabiliti da lungo tempo, soprattutto con la mafia italiana. La Sna continua a mantenere il predominio dell'importazione diretta in Europa, nonostante vi siano indicazioni di una significativa quantità di cocaina che transita in Italia e nei paesi del Sud europeo. L'intelligence segnala ora che i sectiunelli stanno stabilendo legami con i sindacati del crimine in Europa centrale col fine ultimo di rifornire di droga l'Europa orientale. La cocaina giunge via mare in Russia, Ucraina, Romania e Bulgaria, e la quota russa è trasportata su gomma o rotaia attraverso la Polonia e la Scandinavia. Le rotte bulgara e rumena sono le stesse di quelle dell'eroina. Le partite per l'Ucraina probabilmente transitano per la Polonia e per quote eccedenti in tutta la Germania.
Un fenomeno emergente è la produzione di eroina in Colombia, sotto il controllo del sectiunello di Cali, che ha avviato un traffico negli Stati Uniti in competizione diretta col prodotto proveniente dal Sud Est asiatico. L'eroina colombiana è spesso di qualità migliore e più economica di quella asiatica, e ciò costituisce probabilmente un incentivo per trafficanti e consumatori a cambiare 'marca'.
Potendo fruire dei canali di distribuzione della cocaina già consolidati, il sectiunello ha trovato agevole specializzarsi in questo nuovo settore e pertanto l'Europa deve essere consapevole del problema e, se necessario, prendere provvedimenti per contenere la diffusione di questo prodotto dalle Americhe.
Il Perù, cui spesso ci si riferisce come un 'narco stato', è il maggiore produttore di coca nel mondo e possiede piantagioni sia legali sia illegali. La produzione di pasta di coca illegale è destinata principalmente ai sectiunelli colombiani per essere convertita in cocaina. La corruzione è diffusa, in quanto buona parte dell'esercito ha tratto vantaggi dal fatto di ricevere grosse somme di denaro dai trafficanti garantendo loro 'libertà' di movimento per la droga all'interno del paese.
Il maggior sequestro, di oltre tre tonnellate di cocaina cloridrato nel Nord del Perù, ha evidenziato un'altra tendenza emergente. Una famiglia criminale che in precedenza riforniva di pasta di coca il sectiunello di Medellìn ha iniziato ad organizzare in proprio una rete di distribuzione, in contatto con gruppi criminali messicani. Il punto più interessante è il presunto coinvolgimento della Yakuza Giapponese, aspetto, questo, da tenere accuratamente sotto controllo.
Tuttavia a causa della pressoché totale corruzione delle infrastrutture, la risoluzione del problema peruviano è praticamente impossibile.
La Bolivia è il secondo produttore di pasta di coca nel mondo e, come il Perù, ha piantagioni sia legali sia illegali. Ancora una volta, il prodotto illegale è destinato alla Colombia ed al Brasile per la trasformazione in cocaina.
Il Brasile si è fatto notare come la maggiore area di transito per la cocaina, essendo stati intercettati molti trafficanti mentre lasciavano l'aeroporto di San Paolo. Sia la pasta di cocaina, sia la cocaina raffinata sono di provenienza boliviana, ma anche colombiana. L'uso di droghe in Brasile è in aumento e con esso vi è anche un aumento del livello criminale. La cocaina non è mai stata così a buon mercato e ciò ovviamente collide con quanti vogliono commerciare la droga in Europa.
Fonti di intelligence ipotizzano che la cocaina brasiliana giunga dapprima nelle colonie portoghesi dell'Africa attraverso imbarcazioni per raggiungere in seguito l'Europa centrale ed occidentale.
Si è a lungo sostenuto che l'area caraibica rappresenti un paradiso per i gruppi criminali organizzati, che se ne avvalgono come centro per il riciclaggio del denaro e come area di transito per la droga.
La conurazione geografica caraibica ed i molteplici punti di ingresso e di uscita offrono una serie di rotte possibili ai narcotrafficanti. Collegamenti aerei e navali con l'Europa e l'America Latina, in special modo col Venezuela, offrono opportunità di trasporti navali clandestini ma i Caraibi, incluse le Antille olandesi, sono ben più importanti per le possibilità di riciclaggio del denaro. L'olandese St. Maarten è stata negli ultimi anni intensivamente utilizzata per il trasporto della droga. Oltre a ciò, i criminali hanno preso in considerazione St. Maarten per le opportunità di riciclaggio di denaro tramite i casinò ed altre iniziative.




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