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PRIMO SOCCORSO

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Si chiamano soccorsi d'urgenza le prime cure che bisogna prestare alle persone che siano state colpite da infortuni. La vita dell'infortunato a volte dipende dalle cure che sono state prestate con rapidità ed abilità da una persona capace, prima dell'arrivo dell'ambulanza. I primi soccorsi hanno lo scopo di prevenire il peggioramento delle ferite o del malore, di aiutare il paziente a riprendersi, di preservarlo da ulteriori pericoli. Tra i vari casi che si possono verificare, ve ne elenchiamo alcuni dei più frequenti:


Contusione;



Frattura;

Ferita;

Distorsione;

Lussazione;

Stiramento;

Strappo;

Epistassi;

Svenimento;

Crampo;

Respirazione artificiale.


CONTUSIONE

La contusione è una lesione causata dall'urto violento di corpi duri ma non taglienti, che producono uno schiacciamento di tessuti con travaso di sangue, ma senza lacerazione esterna della pelle. La parte contusa appare tumefatta e arrossata: alla contusione si accomna un intenso dolore.


COSA FARE

Si adagi l'infortunato in posizione orizzontale e si applichino sulla parte colpita cotone o garza bagnata in acqua o del ghiaccio. Sarà opportuno, dopo qualche ora, fare uso di pomate particolari su indicazioni precise del medico.



FRATTURA

Rottura di un osso qualsiasi.

Le fratture possono essere di gravità varia. L'infortunato accusa dolore vivo, presenta travaso di sangue: soprattutto l'arto appare deformato e per l'infortunato è impossibile o quasi muoverlo.

Esistono 3 tipi di frattura: frattura composta, scomposta e a legno verde.


COSA FARE

E' importantissimo non far compiere all'infortunato movimenti che potrebbero ledere ulteriormente i tessuti. In attesa del medico e dell'ambulanza è prudente lasciare, se possibile, l'infortunato sul luogo facendo sì che la parte fratturata rimanga in posizione comoda.


FERITA

E' una soluzione di continuo della cute che tende a farsi strada all'interno della pelle fino agli strati sottocutanei. Basta poco per procurarsi una ferita. Comunque sia, occorre innanzitutto valutare la gravità e la profondità di una ferita.


COSA FARE

Per prima cosa conviene valutare con attenzione dimensioni e margini della ferita.

E' indispensabile, per una prima, iniziale disinfezione, lavare la ferita: se è leggera, sotto acqua corrente, se non si può fare altrimenti è bene togliere, se è possibile, qualunque materiale o corpo estraneo, che si trovino sulla superficie della ferita stessa. Per un efficace disinfezione è opportuno detergere bene la ferita utilizzando disinfettanti; la parte lesa deve essere conservata quanto più possibile ferma e in riposo.


DISTORZIONE

E' una lesione dei legamenti che pur non rompendosi, si lacerano e vengono alterati nella loro normale struttura.


COSA FARE

In attesa, urgente, del medico è importante fare delle applicazioni di acqua fredda alla parte colpita: è indispensabile che questa rimanga in assoluto riposo.




LUSSAZIONE

Nella lussazione, la connessione tra due ossa risulta spostata, per cui l'articolazione appare deformata e conseguentemente bloccata.


COSA FARE

In caso di lussazione occorre innanzitutto tranquillizzare la persona colpita, visto che la parte colpita, generalmente la spalla o la gamba, assumono posizioni del tutto innaturali che spaventano molto; tenere ferma l'articolazione offesa, evitando di compiere tentatiti inopportuni per rimettere a posto l'articolazione.


STIRAMENTO

Si ha quando si producono lesioni limitate a poche fibre di un muscolo; possono essere generate da mancanza di allenamento, freddo, umidità, affaticamento.


COSA FARE

In caso di stiramento è necessario applicare del freddo e immobilizzare la parte lesa.


STRAPPO

Lo strappo è la rottura della fibra muscolare a causa di affaticamento, per mancanza di allenamento, ecc .


COSA FARE

In caso di strappo bisogna mettere subito a riposo il muscolo leso.

L'arto interessato va tenuto rialzato e deve essere applicato un impacco freddo. Questa misura ha il significato di ridurre l'ematoma e la perdita di sangue dai vasi muscolari.


EPISTASSI

E' una forma molto comune di emoraggia che interessa il naso, nella maggioranza dei casi il disturbo non crea preoccupazioni.


COSA FARE

In caso di epistassi bisogna premere con le dita per circa 3-4 minuti al setto nasale.


SVENIMENTO

E' una perdita di conoscenza in genere di breve durata, dovuta nella maggior parte di casi a una temporanea riduzione dell'apporto di sangue al cervello.


COSA FARE

La prima misura da prendere in caso di svenimento è mettere supino il malcapitato ponendo la testa più in basso dei piedi o sollevando le gambe.

CRAMPO

Si tratta di uno spasmo spontaneo dei muscoli che provoca un dolore intenso e difficoltà di movimento nella parte colpita. Interessa quasi esclusivamente i muscoli degli arti.


COSA FARE

In caso di crampo bisogna applicare caldo e cercare di distendere cautamente il muscolo.

RESPIRAZIONE ARTIFICIALE

Quando si verificano casi di arresto della respirazione è di estrema importanza iniziare subito la respirazione artificiale per tentare di salvare la vita all'infortunato.


COSA FARE

Innanzitutto slacciare i vestiti dell'infortunato e liberare meglio che si può le vie respiratorie da eventuali impedimenti; ed eseguire la respirazione "bocca a bocca".





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