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TONY GARNIER

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TONY GARNIER


Tony Garnier, lio di un disegnatore tessile e allievo dell'Accademia di Francia a Roma e qui presenta per il concorso al Gran Prix de Rome del 1901 il progetto di una città industriale, tutta in cemento armato, ferro e vetro.

Il progetto naturalmente manda in furia la giuria, e non viene premiato. Due anni dopo lo stesso Garnier vince il primo premio con il progetto di ricostruzione completa della città di Tuscolo, composto con decine di migliaia di colonne doriche, joniche e corinzie.

Non abbandona però il suo studio prediletto della città industriale, e nel 1904 completa i suoi elaborati per presentarli a Parigi in una mostra personale. Più tardi l'opera è pubblicata in un volume dove Garnier espone i criteri che l'anno guidato.

Se Garnier si fosse limitato a disegnare le tavole della città industriale nel suo atelier di Villa Medici sarebbe solo uno dei numerosi utopisti cresciuti in Francia. In realtà ha fatto molto di più: ha avuto l'opportunità di applicare i suoi concetti architettonici a una grande città come Lione, è ha costruito tra il 1904 e il ''4 una serie di esemplari edifici pubblici e di quartieri di abitazione, inquadrati in un piano unitario.

Ciò è stato reso possibile dall'incontro di Garnier con E. Herriot, il deputato radicale eletto nel 1904 sindaco di Lione. I due personaggi quasi coetanei, uniti da uguali convinzioni politiche e culturali, trovano subito l'accordo e si deve a questa collaborazione la vitalità dei lavori che hanno concepito assieme, l'uno come committente, e l'atro come architetto.

Il primo edificio costruito da Garnier per Hrriot è una modesta latteria con stalle nel parco delle Tete d'Or, del 1904. Seguono, dopo un adeguato periodo di preparazione, le opere maggiori, e in primo luogo il complesso per il macello e il mercato del bestiame a La Mouche, realizzato dal 1909 al '13, ma adibito a fabbrica di munizioni durante la guerra mondiale e solo nel dopoguerra restituito alla sua funzione.



Nello Stadio olimpico iniziato nel 1913 i riferimenti a un generico stile greco - romano sono più forti che altrove. Basta vedere i disegni di Garnier riprodotto nelle pubblicazioni del '19, che sembrano scenografie per un film storico, popolate di atleti in costume antico.

Tuttavia questa ispirazione ereditata dagli studi classici non trascina mai il nostro architetto verso il monumentale, e neppure verso gli effetti di massa che sono di prammatica in quasi tutti gli stadi.

L'ospedale della Grange - Blanche intitolato a Edouard Herriot dopo la sua morte. È un vasto giardino su un leggero declivio, seminato di padiglioni a due e tre piani ben spaziati fra loro.

Garnier non scrive, non viaggia molto, non partecipa alle polemiche di avanguardia e vive appartato a Lione, lontano dai grandi centri della cultura europea. Giudicata sul piano del gusto la sua architettura non regge al confronto con le finezze di Horta e di Van de Velde, con il rigore di Loos, con l'audacia di Wright.






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