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Annibale Caracci

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Annibale Caracci

Annibale Caracci è il più dotato della famiglia Caracci (una famiglia di artisti bolognesi) e per questo si sposta a Roma per lavoro. Caracci inaugura nuovi generi pittorici con la bottega del macellaio e la fuga in Egitto.

LA BOTTEGA DEL MACELLAIO : è stato realizzato a Bologna. Questo dipinto ha un tema particolare: la bottega di un macellaio. Esegue l'opera per dei suoi parenti, che sono per l'appunto macellai, è una specie di fotografia di famiglia. Si possono notare i normali lavori di una macelleria, come pesare, tagliare la carne,sgozzare un capretto si notano anche dei clienti (è una macelleria come quelle moderne). I personaggi sono tutti in primo piano, come se fosse una fotografia, si sono messi in posa. È un ritratto ed è estremamente realistico. Lo stile che inaugura questo dipinto è la "PITTURA Dì GENERE", vengono rappresentate le cose mai rappresentate prima, gli unici committenti di queste opere sono le famiglie ritratte.


FUGA IN EGITTO : rappresenta la fuga in Egitto della sacra famiglia, perché Erode aveva dato ordine di uccidere tutti i bambini al di sotto dell'anno di età, la strage degli innocenti. Si notano la Madonna, il Bambino, San Giuseppe e l'asino, anche se al centro i personaggi sono molto piccoli e immersi in un ampio paesaggio. Questa è la novità della pittura romana, in cui diventa importante il PAESAGGIO come in quella veneta. I pittori di paesaggio successivi prenderanno spunto da Caracci.

L'incarico più importante per il pittore è la volta della galleria di Palazzo Farnese. È il più importante palazzo romano, costruito da Michelangelo (oggi ospita l'ambasciata francese). All'epoca apparteneva al cardinale Farnese, che incarica Caracci di affrescarlo. Gli affreschi alla volta non sono di tipo religioso, ma hanno temi amorosi, mitologici e molto erotici, rafurano scene d'amore, di ubriachezza e di esaltazione ad il piacere fisico (vanno contro la morale cattolica).



TRIONFO Dì BACCO ED ARIANNA : rappresenta Bacco nudo su un cocchio dorato trainato da tigri, con la mano alzata che tiene un grappolo d'uva. Di fianco a Bacco è seduta Arianna, anche lei semi-nuda, seduta su un crocchio bianco trinato da arieti bianchi. Intorno a loro uomini e donne e tanti cupidi, nudi e semi-nudi, che cantano, ballano, suonano, bevono, portano in mano cesti d'uva, in basso a sinistra c'è anche un satiro. Questo dipinto è l'esaltazione degli istinti primordiali, mangiare, bere e fare l'amore; ma anche il dio Bacco che è il dio del piacere e del vino. Non corrisponde alla coerenza di un cardinale, che dovrebbe sempre essere religioso. Caracci è influenzato da Michelangelo per il nudo in movimento, e da Raffaello per l'armonia dei corpi. Si trovano anche elementi di Veronese, il suo verde. C'è anche un elemento nuovo, cioè l'apparato delle cornici in marmo, legno e delle sculture è tutto dipinto, è come un basso rilievo. Questa tecnica è tipicamente bolognese e viene chiamata QUADRATURA.





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