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IL RINASCIMENTO



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IL RINASCIMENTO


Rinascimento deriva da rinascita, definizione data dal Vasari, intesa come rinascita dal medioevo e dal gotico, periodi e stili bui.

Il Rinascimento si ispira ai valori classici (proporzioni, ordini architettonici). Il 1400 in storia dell'arte si chiama primo Rinascimento, si sviluppa soprattutto a Firenze ed è caratterizzato da una rivalutazione dell'uomo e da uno studio più razionale della realtà. Si diffonde un interesse per maggiore per l'arte, commissionata da uomini nobili. Nascono le botteghe d'arte dove i giovani artisti imparano le arti.

Ø  In pittura viene inserita la prospettiva che permette di vedere in modo reale e razionale ciò che viene rafurato. Leonardo da Vinci utilizza la prospettiva cromatica per distinguere la profondità. Si utilizza la tecnica ad olio che dà luminosità al dipinto e può essere sfumata anche successivamente perché non si asciuga, mentre prima con le tempere il colore era piatto e difficile da sfumare. La pittura ad olio è un'invenzione degli olandesi ed è ottenuta mischiando tempere con olio di lino.



Ø  In scultura si ritorna all'utilizzo delle proporzioni, mentre invece nel medioevo le statue erano sproporzionate perché realizzate da persone non esperte nelle arti.

Ø  In architettura si cerca l'equilibrio tra decorazione e struttura. Si riesaminano i testi classici e con l'invenzione della stampa la cultura si diffonde più rapidamente.


Il Quattrocento


1) Visione laica che si contrappone alla visione del Medio Evo (prima arte meccanica ora liberale)

2) Visione realistica e individualismo (sfida con se stessi): tratti caratteristici del '400

3) Affermazione dell'uomo in campo

-a) Politico: (vedi "principe" di Machiavelli)

-b) Religioso: umanesimo cristiano + riforma protestante

-c) Artistico: sparisce il collettivismo, si esalta la personalità dell'artista

4) L'artista è soggetto al mecenatismo ad opera della borghesia cittadina, ricca di ideali civili e dinamismo

5) Arte dominata da un carattere razionalistico e scientifico

6) La prospettiva: briglia e timone della pittura

-a) Prospettiva come mezzo per ordinare la realtà nei suoi rapporti



-b) Intesa a ricercare una unità di misura che traduca in visione artistica la realtà della natura.

7) Uomo considerato copula mundi: centro del mondo non può non conoscere ciò che lo circonda se non conosce se stesso attraverso la ragione

La PROSPETTIVA:

La prospettiva medioevale, detta naturalis perché era ad occhio, era una prospettiva ideologica, non mostrava la realtà , ma solo l'apparenza

La prospettiva rinascimentale, detta artificialis poiché era geometrica, frutto della mente dunque ideale, è lo strumento che permette di comprendere la realtà sottoponendola a una legge razionale

L'arte si identifica nella scienza in quanto noi conosciamo gli oggetti di cui individuiamo il significato.

Diapositive:

La chiesa era diventata un luogo di culto dove meglio si esprimeva l'artista. A Firenze si forma la cosiddetta triade: Raffaello, Donatello e Michelangelo; ognuno lavorava nel proprio campo, con il proprio stile, ma per una unità collettiva in quanto c'è un filo conduttore. Questo filo è l'uomo: nel medioevo le rappresentazioni vedevano l'uomo spettatore, nasce quella produzione di mostri che dominano l'uomo impotente, Nel '400 l'uomo non sarà più spettatore, si muoverà nello spazio, ci sarà un dinamismo e un gestualità dell'uomo che diventa padrone dello spazio. Nasce la tridimensionalità accentuata, come in Masaccio da effetti chiaroscurali molto accentuati. L'uomo agisce e interagisce nello spazio che è sempre delimitato e chiuso. In questo periodo c'è un richiamo a Vitruvio ed al canone policleteo, il cubo e il quadrato sono i moduli sui cui si svilupperà l'architettura (Leonardo, poi, inserirà l'uomo nel quadrato): l'altezza deve corrispondere alla larghezza. Solo Brunelleschi uscirà dal canone.




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