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Il '600

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Il '600


È l'epoca delle guerre di religione conseguenti alla riforma protestante.


La religione dei governanti viene imposta ai sudditi (cuius regio eius religio)


Le strutture di governo degli stati cattolici si  appoggiano e si legano al controllo religioso delle coscienze messo un atto dalla chiesa (il re di Francia viene chiamato "Cristianissimo", il re di Sna "Cattolico".




Nell'arte del '600 italiano è fondamentale l'influenza dei precetti della controriforma.

L'arte diventa uno strumento di proanda e diffusione della religione cattolica.


La città diviene una "scena urbana" in cui gli eventi teatrali coinvolgono i fedeli in feste e celebrazioni che ritmano con le ricorrenze religiose la vita della popolazione.

Si ricordi in particolare il grande progetto della "Roma sistina" promosso in vista del giubileo dell'anno 1600.

N.B. Teatro significa in questo caso "artificio"

"sorpresa"

"realizzazione visiva del miracolo"


La dimensione "letteraria" e "simbolica" dell'arte del '600 rimane riservata a ristrette e raffinate élites e quindi limitato ad opere di fruizione privata.


A Roma lavorano tre grandi architetti


Pietro da Cortona: Lavora sulla trasformazione delle regole classiche curvando gli elementi architettonici quali cornici e architravi come se fossero sottoposti a straordinarie pressioni. Come in Michelangelo le membrature architettoniche (paraste, lesene) si moltiplicano sovrapponendosi ma qui, invece di spezzarsi si curvano. (Si ricordi come in S.Maria della Pace alla convessità della piazza, resa omogenea dall'estendersi su di essa delle partiture architettoniche della piccola facciata della chiesa corrisponde la convessità della breve facciata da cui sporge uno straordinario pronao ovale.


Borromini

Porta all'estremo la concezione dell'architettura come sintesi e dialettica di forze presente in Pietro da Cortona. Le sue architetture sono dominate da forme curve, concave e convesse, che paiono generate da forze e resistenze contrapposte. Le cornici si curvano, gli architravi si flettono, glia angoli retti vengono evitati. in casi estremi, all fine della sua opera, le architetture si animano letteralmente prendendo forme antropomorfe o zoomorfe (Facciata di S.Carlino, campanile di S.Andrea delle Fratte) elementi e invenzioni simboliche sono comunque sempre presenti. Lo stile del B. verrà più frequentemente ripreso nel tardo '600 e nel '700.

Es.:

S.Ivo alla Sapienza: elementi salienti: cortile a forma convessa, se ne eleva la cupola a esagono lobato (concava) che si trasforma poi in spirale e culmina con un cerchio di fiamme. All'interno la pianta a doppio triangolo intrecciato (anello di Salomone) con i bracci alternatamente convessi e concavi culmina con un'alta lanterna che fa entrare la luce senza che si vedano le finestre.

S.Carlo alle 4 Fontane: facciata "animata" dalle curve, edicola formata dalle ali degli angeli, capitelli con le volute rovesciate.

Interno a croce lobata che diventa un'ovale allungato dominato da un'alta lanterna. 

Altre opere : Collegio di Proanda Fide, Oratorio dei Filippini, S.Agnese a Piazza Navona (facciata concavo-convessa); restauro e trasformazione di S.Giovanni in Laterano.


Bernini

L'architettura assume dimensione di scenografia

tutte le arti contribuiscono alla comunicazione organizzandosi in modo teatrale e "simulando" i materiali più diversi el'azione del Bernini si esplica innanzi tutto nella scultura che gli permette di mettere in scena azioni e personaggi

es: David; Apollo e Dafne (Galleria Borghese), monumenti funebri di Urbano VIII e di Alessandro VII (in cui l'animazione è sottolineata dalla grande varietà di materiali).

L'interazione tra azione scenica e impianto archittettonico è il fulcro delle maggiori realizzazioni del Bernini, così vanno interpretati

L' Estasi di S.Teresa in S.M.della Vittoria

il Baldacchino (trasformazione dell'architettura del ciborio in struttura tradizionalmente effimera), la Cattedra di S.Pietro   

così come gli interventi a scala urbanistica come

il Colonnato di S.Pietro (che simbolicamente accoglie ma contemporaneamente coinvogle in una serie di effetti i pellegrini)

la sistemazione della Fontana dei Fiumi a Piazza Navona 

S.Andrea al Quirinale (pianta ovale ma con l'asse maggiore trasversale---effetto dinamico----la ura di S.Andrea ascende al cielo nella cupola.



Le resistenze al barocco


Lo sconvolgimento delle regole classiche, fondate sulle forme rettilinee e ortogonali non vengono accettati in Francia, in particolare non viene accettata la proposta di Bernini per una facciata del Louvre concava/convessa mentre verrà adottata la soluzione di precoce classicismo proposta da Perrault

realizzazioni barocche (dove barocco significa grandioso ma classicista) a Parigi:


1605 -l612 Place Royale, oggi Place des Vosges

Palais du Luxembourg  (Salomon de Brosse per Maria de'Medici) 1615


Luigi XIII : riprendono i lavori del Louvre (padiglione dell'Orologio, Jacques Le Mercier) ripreso dallo stesso nella chiesa della Sorbona; François Mansart: Chiesa della Visitazione, Chiesa di Val-de-Grace


Luigi XIV: dilatazione dell'urbanistica di Parigi: nuove mura e porte ( dal 1652); Champs Elysées: inizio della sistemazione (dal 1666, Le Nôtre)

Jules Ardouin Mansart ( autore del castello di Versailles 1673-l708) a Parigi Pont Royal (1685), Places des Victoires e Place Vendôme (1685), chiesa degli Invalides 1680.

Le Vau:  Hotel Lambert, chiesa dell'Institut (1661).

Claude Perrault: facciata del Louvre (1668).


Si noti in particolare che le forme classiche in Francia tendono al razionalismo e preludono al Neoclassicismo.


In Inghilterra la resistenza al barocco sviluppa invece i temi dell'architettura del Palladio con la ricerca di forme "decorose", "armoniche", "equilibrate", quindi regole "musicali", valori assoluti, intangibili.

rappresentano quest'architettura

Inigo Jones (Banqueting Hall) e Christopher Wren (St.Paul, in cui la dimensione "grandiosa", denuncia la cultura barocca)


Pittura del '600

Tre sono i fondamentali indirizzi:


1. CLASSICISTA

chiarezza di significato; semplicità e armonia di composizione.

Punto di riferimento è Raffaello

Il tentativo è comunque quello di unire al DISEGNO FIORENTINO il COLORE VENETO.

All'origine di queste scelte è Annibale Carracci che con il fratello Agostino e il cugino Ludovico forma una sorta di "accademia" bolognese. Nel gruppo è fondamentale la funzione di Agostino che diffonde con l'incisione le straordinarie invenzioni di Annibale. La pittura tende a una grande chiarezza di composizione e di significato, propone spunti naturalistici e arricchisce di toni morbidi e caldi, di origine veneta le tavolozze

Da ricordare: affreschi e pale d'altare bolognesi; La Galleria Farnese affrescata da Annibale, in cui a un impianto decorativo raffaellesco di grande ricchezzza si legano ure di fisionomia e forza michelangiolesca.

Si forma una tradizione classicista emiliana che avrà tra i suoi rappresentanti Guido Reni (Strage degli innocenti, Aurora Ludovisi) e Guercino.

Fortissima l'influenza sulla Francia tramite l'opera di Poussin.


2. BAROCCA

Prende spunti importanti dalla grande decorazione veneta del '500 (Paolo Veronese) e dalla sua brillantezza cromatica e libertà spaziale.


Grandi e spettacolari affreschi, soffitti "sfondati" illusionisticamente ure e prospettive illusionisticamente viste dal basso (tipiche delle apparizioni miracolose)

PIETRO DA CORTONA (Gloria della Provvidenza in Pal. Barberini; affreschi in Pal.Pitti a Firenze)

LANFRANCO emiliano, lavora tra l'altro nella cappella di S.Gennaro a Napoli con grandi pale d'altare.

Anche Guercino può esser considerato per un lungo periodo parte di questa corrente.

GAULLI, grande affresco nella chiesa del Gesù a Roma

ANDREA POZZO: chiude il secolo con il brillante, colorato, spettacolare soffitto a "sfondato" con la gloria di S.Ignazio in S.Ignazio a Roma.

Importanti le scuole genovese, napoletana, veneziana


In Europa: Rubens, di Anversa, lavora per le grandi corti dopo avere lavorato in Italia (Roma  Genova e Mantova): in Francia, e per gli imperatori austriaci. Suo principale allievo è Van Dyck, che lavora a Genova e poi diverrà il più importante pittore della corte inglese, grandissimo ritrattista, che tenderà verso forme più austere rispetto a Rubens.


NATURALISMO

o Caravaggismo.  -----teatralità violenta e coinvolgente---------

Violento chiaroscuro (la luce fa emergere ciò che si deve o si vuole vedere dall'oscurità, la luce esprime quindi un valore miracoloso e si contrappone al buio angoscioso e incombente)(Es. quadri della Cappella Contarelli in S.Luigi de francesi; Cappella Cerasi in S.M. del Popoplo)

Grande precisione nella resa degli oggetti illuminati, cui si associa spesso una scelta di soggetti contemporanei tratti dalla realtà più immediata, crudamente violenta e persino spiacevole (es. Morte della Madonna). Le ure spesso riempiono il quadro e risultano vicinissime all'osservatore, con effetti di illusionismo impressionanti.

Caravaggio a causa della crudezza provocatoria dei suoi quadri si vide talvolta respinte le opere da qualche committente (esisteva ad esempio una prima versione del S.Matteo, venne respinta anche la Morte della Vergine oggi al Louvre).

La sua influenza fu in ogni caso capitale per tutta la pittura europea.

ne derivano direttamente:

La importantissima scuola napoletana (Battistello Caracciolo, Mattia Preti, Ribera);una scuola snola (Velasquez, Murillo); una scuola genovese (G.Andrea De Ferrari, B.Strozzi); alcuni pittori milanesi (Cerano, Morazzone);

Pittori fiamminghi come Rembrandt, o francesi (le Nain, Vouet) etc..


Si noti che sin qui si è parlato solo della grande pittura, la "pittura di storia", destinata ad una fruizione più che altro pubblica e ufficiale, ma durante il '600,

anche in relazione alla sempre maggiore importanza del ceto borghese in particolare nei paesi nordici e protestanti,

si ha una grandissima diffusione  della "pittura di genere" vale a dire: Paesaggio, Ritratto, natura morta, scene popolari,

di miseria, di battaglia, antiche rovine.

molto spesso le nature morte e le scene di genere hanno significati simbolici e/o allusivi di immediata o più complessa interpretazione.


Anche sulla "pittura di genere" influisce  (nell'uso della luce e nell'acutezza della riproduzione degli oggetti) la pittura caravaggesca.

Sempre più comune è la presenza di pittori italiani "specializzati" in alcuni dei generi, mentre nel '500 erano soprattutto pittori di provenienza nordica.





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