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Appunti, Tesina di, appunto storia dell arte

Klimt: (1862-1918)

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Klimt: (1862-l918)

Vita: Considerato la personalità più alta dell'Art Nouveau, nato in un sobborgo viennese, studia ad una scuola di arti decorative ottenendo ben presto la fama. Dopo aver visitato Ravenna in diverse occasioni, ne trasse profondi cambiamenti artistici, ispirandosi al mosaico ed in generale all'arte bizantina, di cui riprenderà l'abbondante uso dell'oro, morendo infine di ictus prima dello scoppio della guerra.

Caratteristiche: dopo un primo periodo in cui mostra le sue grandi capacità di disegnatore, cominciando fin da allora a mostrare anche un certo decorativismo, dopo i suoi viaggi a Ravenna si indirizza ad un gusto di colore teso a sottolineare le trasparenze ed il gusto per la decorazione è rivolto alla bidimensionalità. Userà spesso la foglia d'oro, lasciando che sia lo sfondo piuttosto che il soggetto a risaltare, mostrando tridimensionalità solo in poche parti dei dipinti, e userà numerosi disegni semplici e geometrici per decorare. Nella seconda parte di questo periodo, andrà invece ad utilizzare maggiormente il colore, ed all'incontro con i Fauves, sostituirà le minuzie decorative lineari con getti di colore dagli arditi accostamenti.

Giuditta: rappresenta Giuditta, dalla storia biblica, con in mano la testa recisa di Oloferne. Il soggetto biblico passa in secondo piano rispetto all'inno alla bellezza e il potere incantatore dello sguardo della donna, il cui busto è coperto da un leggero velo azzurro e gli occhi, semichiusi, ci guardano quasi a mo' di sfida. Il volto bellissimo ed enigmatico della donna è incorniciato da capelli scuri. Al collo porta un collier dorato che ricorda l'Art Nouveau, che si confonde con lo sfondo altrettanto dorato e adorno di disegni molto semplici, geometrici.L'intero dipinto è privo di contorni.

Ritratto di Adele Bloch-Bauer: anche questo dipinto rappresenta una donna dalle mani giunte, che si staglia su uno sfondo che pare un pulviscolo dorato e le cui vesti si confondo con esso, oltre che con la poltrona sulla quale ella sembra sedere. Gli unici tratti naturalistici sono il volto, le mani e le spalle della donna, mentre il resto delle decorazioni sono rigorosamente bidimensionali, e, come nel caso della veste di Adele, mostrano ure geometriche come una piramide con un occhio all'interno, chiaro simbolo egizio. Lo schienale della poltrona crea quasi un'aureola intorno al capo della donna e i quadrati rossi a sinistra attirano lo sguardo dello spettatore sul viso di lei.



Danae: rappresenta l'episodio mitologico in cui Danae viene fecondata da Zeus trasformatosi in pioggia d'oro. Il dipinto si sviluppa a spirale ellittica, racchiusa nel perimetro della tela. La donna, abbandonata al sonno e dunque in balia della voluttà, è circondata dai capelli rossi, le gambe sono flesse al ventre ed una pioggia dorata scivola su di lei, sensuale e portatrice di nuova vita.


I Fauves: nel 1905 a Parigi ci fu la terza edizione del Salon d'Automne, che vide esposti dipipinti dai colori tanto violenti da provocare l'esclamazione che diede il nome a questo gruppo di pittori, che in verità non formarono mai un vero e proprio movimento, pur assumendo alcuni tratti comuni. Il dipinto deve dare spazio al colore, non bisogna dipingere l'impressione immediata quanto, piuttosto, la realtà in relazione al proprio sentire interiore, e cioè esprimere se stessi e raccontare le proprie cose dopo averle fatte. Non bisogna mai riprodurre la natura in modo realistico. I presupposti di quest'arte furono dati da Cezanne, Gauguin e Van Gogh, ed il suo principale esponente fu Matisse.






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