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OSTIA ANTICA - PIAZZALE DELLE CORPORAZIONI, TEATRO, LAVANDERIA, MITREO, MULINO, NEGOZIO, BAR, FORO, CAPITOLIUM



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OSTIA ANTICA

L' appuntamento era alle ore 8:45 a p.zza Castaldi, dove, con la V C, ci siamo mossi alla meta di Ostia Antica.

Prima di entrare nella città vera e propria passando per le mura, abbiamo camminato lungo la via delle Tombe, una strada dove ai nostri lati si ergevano tombe di vario genere.

Così la guida ci ha fatto un' introduzione sulla storia di Ostia Antica:

Tra la fine del sec. V e l'inizio del sec. IV a.C. viene fondata, secondo la leggenda, dal re Anco Marzio.

  • Nel sec. I a.C. fu saccheggiata e distrutta da Mario.
  • Silla la ricostruì dotandola di mura lunghe circa m. 2.500.
  • Durante l' età imperiale ebbe un grande sviluppo.
  • Nella meta del sec. I d.C. Claudio vi costruì un porto.
  • Tra il 100 e il 112 d.C. Traiano vi costruì un altro porto.
  • Fu Costantino, che togliendogli i diritti municipali, affrettò la sua fine.
  • Tuttavia nel sec. IV non poté resistere al trasferimento della capitale da Roma a Costantinopoli.
  • Fu devastata dai Goti nel sec. IV d.C..
  • Gli scavi furono cominciati nell'800 sotto Pio VII e Pio IX.



Così, entrando per la porta Romana, abbiamo continuato per il Decumano Massimo, la continuazione della via Ostiense e anche l'asse orizzontale generatore della città che si unisce col Cardo Maximus, l'asse verticale.

Il primo reperto che ci ha colpito è stato un pozzo nel centro della strada, che fu scavato quando l'acquedotto fu distrutto.

Lungo il Decumano, la guida ci ha fatto notare dei solchi sulle pietre che formavano la strada, causate dallo scorrimento delle ruote dei carri.

Uno dei ritrovamenti, visti per primi lungo il Decumano, è stato il Teatro. Purtroppo non siamo riusciti subito a sentire la spiegazione della guida a causa di un gruppo di turisti, che cantavano (devo dire abbastanza bene) alcune canzoni, facendoci notare però la perfetta funzionalità acustica della struttura. Così ci siamo diretti verso il Piazzale delle Corporazioni:


PIAZZALE DELLE CORPORAZIONI

Si trova proprio dietro il proscenio del Teatro. Fu pensato in epoca augustea come luogo dove gli spettatori passavano gli intervalli tra le rappresentazioni.

Era costituito da un doppio portico, rifatto da Adriano, dove gli spazi tra le colonne venivano occupati dalle corporazioni di mestiere.

Questo piazzale conserva ancora i mosaici urativi e inscritti, che rappresentano delle vere e proprie insegne di uffici: erano negozianti di stoppa e corde, barcaioli e marinai di bastimenti da trasporto, misuratori di grano, di Roma, di Cartagine, di Ostia, di Narbona, di Cagliari, di Alessandria, ecc.

Grazie a certi errori di scrittura sui mosaici, abbiamo capito che questi commercianti non dovevano essere troppo colti.

Finito il giro intorno al Piazzale, siamo tornati al Teatro, con la speranza che quei turisti se ne fossero andati:

TEATRO

Il primo impianto fu eretto da Agrippa nel sec. I a.C., ma la struttura in mattoni, notevolmente integrata in epoca moderna, risale al rifacimento operato nel 196.

E' a pianta semicircolare e di tipo romano. Però, a differenza della più frequente disposizione a ridosso di una collina, si eleva tutto dal terreno pianeggiante.

Abbiamo notato anche il proscenio a nicchie decorato di marmi, tra l'altro ben conservato.

Prima di seguire tutti gli altri, Lorenzo ed io siamo saliti fino all'ultima fila di gradini e abbiamo visto un bellissimo panorama su tutti gli scavi.

Solo dopo qualche minuto ci siamo resi conto che quel reperto che stavamo vedendo era una lavanderia del tempo:

LAVANDERIA

Qui abbiamo osservato dei bacini e delle vasche che servivano a lavare e a risciacquare i panni. Inoltre la guida ci ha spiegato che per lavare usavano degli acidi naturali, precisamente i liquidi organici.

Abbiamo visto anche un Mitreo simile a molti altri che stavano in quei tempi ad Ostia:

MITREO

Il Mitreo era uno dei santuari dedicato al dio Mitra, dio solare, i cui fedeli seguivano un rituale orientale.

In fondo si trova la statua della divinità, sul pavimento degli altri mosaici e all'ingresso si vede una vaschetta destinata a raccogliere il sangue delle vittime sacrificate.



Continuando nella nostra visita alla scoperta anche della vita quotidiana di un antico romano abbiamo visitato anche un mulino:


MULINO

E' un edificio di macinazione del grano e di impastatura del pane. In questo caseggiato si sono mantenuti molto bene i mulini. Questi avevano dei fori ai lati fatti per inserire le leve per girare, con buoi o schiavi, tutto il marchingegno.

Vicino al mulino si trovavano dei negozi e un bar:

NEGOZIO

I negozi, ad Ostia, erano per lo più simili a quelli che vediamo ancora oggi nei paesini. Infatti avevano due piani (lo abbiamo notato grazie a dei buchi, situati tutti alla stessa altezza, lungo le pareti, dove dovevano stare le travi del piano superiore): quello di sopra, dove il padrone dello stabile dormiva; quello di sotto, dove svolgeva il proprio lavoro.

BAR

Questo edificio era un vero e proprio bar del tempo. C'era un bancone di marmo, dietro al quale si posizionava il barista, due vaschette e dei ripiani, sempre marmorei, dove venivano posate le stoviglie pronte per essere usate.

Poi siamo arrivati al Foro, l' incrocio del Decumano con il Cardo, dove sono stato quasi aggredito da un cane, che apparentemente poteva sembrare piccolo, ma visto con lo 'zoom' sembrava un alano!

FORO

Era il centro politico di Ostia, che oggi si presenta nella sistemazione operata sotto Adriano. ˝ si affaccia il modulium:

CAPITOLIUM

E' il massimo tempio della città. Esso si erge sopra un alto podio accessibile da un' imponente gradinata che conferisce una grande sensazione di altezza. Risale ad Adriano, che lo costruì in sostituzione di un antico tempio.

La guida ci ha fatto notare i mattoni rossi, che lo costituivano e anche una fila di gialli, che indicavano il pavimento del piano superiore.

Sul lato est del Foro si ergono le Terme del Foro, che abbiamo visitato dopo i bagni pubblici:

BAGNI

Si trattava di una stanza con un ripiano, simile a una panca attaccata al muro, lungo le pareti dove si trovavano dei buchi dallo scopo evidente.

Vicino l' uscita si trovava una vaschetta per lavarsi le mani.

TERME DEL FORO

Furono costruite nel sec. II, ampliate e in parte rifatte nel IV.

La prima sala era chiamata il Vestibulo, una specie di spogliatoio. Poi siamo arrivati in una che non era riscaldata e in questa si faceva attività fisica. Quindi siamo passati in quella riscaldata, una sorta di sauna moderna. E' caratteristico il modo con cui veniva riscaldata: sotto la stanza vi era un luogo dove, con una fonte di calore, veniva riscaldata l' aria, che rendeva caldo il pavimento e saliva, attraverso dei fori verticali, lungo le pareti. Quindi ci siamo portati in una stanza meno calda della prima, ma dove si trovava una vasca di acqua calda, dove naturalmente ci si immergeva. Quindi noi, come il cittadino di Ostia, prima di entrare nell'ultima stanza particolarmente fredda, siamo passati in una tiepida, che serviva a rendere più graduale lo sbalzo di temperatura tra quella caldissima e quella freddissima.







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