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PIERO DELLA FRANCESCA - IL BATTESIMO DI CRISTO 1448-1450, GLI AFFRESCHI DI AREZZO 1452-1466, I CONIUGI DI URBINO 1465, LA FLAGELLAZIONE 1460-1466, LA



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PIERO DELLA FRANCESCA


    IL BATTESIMO DI CRISTO 1448-l450

Il quadro rappresenta il momento in cui Cristo viene battezzato da S.Giovanni. Il santo ha la caratteristica di avere il braccio sollevato e la gamba piegata con la medesima inclinazione. Cristo occupa la parte centra dell'opera e funge da "asse di simmetria" (asse composto dalla ura di Cristo, dalla scodella con l'acqua e dalla colomba). L'opera è stata eseguita seguendo i canoni della prospettiva centrale e del senso geometrico; l'immagine è divisa da un'asse centrale (Cristo) e da due assi laterali (l'albero e il Santo). Le ure sono statiche e massicce, molto particolareggiate ma inespressive. Tutto il dipinto è caratterizzato dall'equilibrio dei pesi visivi. I colori sono chiari ed abbagliati, c'è il forte contrasto tra il colore bianco di Cristo e il resto dello scenario.




    GLI AFFRESCHI DI AREZZO 1452-l466

Si tratta di un polittico, ovvero di un affresco con vari riquadri. Le immagini raccontano la leggenda di Jacopo da Varagine che narra la storia del legno della croce di Cristo. Tutte le ure sono massicce e ben delineate, ma hanno la caratteristica d'essere inespressive e statiche. C'è un forte contrasto tra colori chiari (bianco) e colori più brillanti e luminosi (azzurro del cielo e il rosso delle bandiere). L'opera si divide in tre parti principali:

L'adorazione della croce da parte della regina di Saba → Rappresenta l'adorazione del legno della croce e l'incontro della regina Saba con il re Salomone. E' un'immagine composta da una parte aperta ed una chiusa, questa divisione è data dalla presenza di una colonna corinzia più spostata a destra rispetto al centro.

Vittoria di Massenzio → Rappresenta le truppe di Costantino che avanzano verso la croce (sulla destra). Ha la caratteristica di non assomigliare ad una battaglia, poiché vi è la completa mancanza di sangue, sempre più una parata.

Il sogno →Rappresenta il sogno dell'imperatore Costantino prima della battaglia di Massenzio. Si vede l'imperatore che dorme all'interno della sua tenda, sorvegliata da tre guardie. In alto sulla sinistra c'è un angelo, che ha la caratteristica di portare luminosità al quadro. E' da notare che le guardie non si accorgono dell'avvento dell'angelo, questo sta a sottolineare l'impostazione mistica della scena. E' il primo notturno realizzato in Italia. L'immagine è basata sulla ura del triangolo (vd. Tenda e fascio di luce).


    I CONIUGI DI URBINO 1465

Si tratta di due ritratti a mezzo busto: Federico da Montefeltro e sua moglie Battista Sforza. I personaggi rafurati sono solidi, con contorni nitidi e inespressivi. I colori dell'immagine maschile sono più forti e decisi rispetto a quelli della donna che tendono ad essere più chiari. Inoltre la ura femminile è più morbida rispetto a quella maschile.




    LA FLAGELLAZIONE 1460-l466

E' una scena rigorosa nella prospettiva e nelle proporzioni. Lo spazio è suddiviso in due parti da una colonna. Nelle parte sinistra c'è rappresenta la flagellazione, mentre a destra abbiamo tre personaggi. Ci sono varie interpretazioni per l'identità di questi tre personaggi, c'è chi ritiene che siano Buonconte da Montefeltro (quello in centro vestito di rosso) e i cattivi consiglieri oppure c'è chi pensa che siano tre persone legate prima da fiducia e poi dal tradimento (proprio come Cristo e Giuda). E' da notare che la parte sinistra è più ampia rispetto a quella destra, questo perché le rafurazioni sono su due piani diversi: a destra abbiamo i personaggi in primo piano, quindi occupano meno spazio, mentre a sinistra i personaggi sono posti in fondo alla scena, quindi necessitano di maggior spazio. Questa distinzione tra destra e sinistra sta a sottolineare l'abilità di Piero di distribuire i pesi visivi. Tutte le ure umane sono ben delineate e massicce, ma sono prive di espressività, inoltre la scena non sembra reale poiché nella parte in cui è rafurata la flagellazione non vi è la presenza del sangue.


    LA SACRA CONVERSAZIONE (O PALA BRERA) 1472-l474

Questa opera è stata eseguita sotto la committenza di Federico da Montefeltro (ura in basso a destra, in ginocchio). La madonna e il bambino rappresentano Battista Sforza (moglie) e il lio appena nato. La simmetria è molto rigorosa con un'asse centrale ben delineato. Ogni personaggio ha il proprio spazio (infatti, ad ogni testa si può ricollegare un elemento architettonico) e sembra che sia isolato in se stesso, come se non interaggisse con gli altri; i volti sono seri e tranquilli (pax romana). Il volto di Federico è lo stesso del ritratto de <i coniugi di Urbino>. Questo personaggio ha la caratteristica di essere legato geometricamente al bambino: si noti che le braccia sono perfettamente allineate sulla diagonale formata dal bambino (posto in obliquo sulle gambe della madre). Nella parte in alto c'è una conchiglia che rappresenta la natura e l'origine della vita. La luce arriva da sinistra e illumina tutta l'opera.







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