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DA BENAZIR BHUTTO A GIOVANNA D'ARCO
Benazir Bhutto, pakistana nata a Karachi nel 1953 era una donna politica e statista nel suo paese. Si laureò in scienze politiche ad Harvard, studiando poi a Oxford. A meno di vent'anni cominciò la sua carriera politica assistendo il padre,all'epoca Primo ministro.
Per volere del
dittatore allora in carica, il padre di Benazir venne giustiziato e lei venne
relegata agli arresti domiciliari. Quando nel 1984 ottenne il permesso di
tornare negli stati uniti, divenne leader in esilio del Partito del Popolo
Pakistano (PPP).
Alle elezioni del 1988, il PPP ottenne la maggioranza e la Bhutto divenne
così Primo ministro e contemporaneamente prima donna a ricoprire un
incarico politico in un paese musulmano. Per due volte di seguito venne
accusata, dapprima sola e poi assieme al
marito, di corruzione, e quindi destituita: non potendo essere eletta una terza
volta a causa della legge al tempo in vigore, fino al 2002 (anno in cui la
costituzione venne emendata) non poté ricandidarsi.
Trascorsi così otto anni in esilio, il suo ritorno in patria del 18
ottobre per prepararsi alle elezioni nazionali del 2008 è stato
disastroso: non più di due ore dopo il suo arrivo in aeroporto, mentre
da un camion blindato salutava la folla, un attentato causò 140 morti e
oltre 600 feriti, lasciando però Benazir illesa.
Non riuscì però a sottrarsi alla morte una seconda volta quando
un secondo attentato la colpì il 27 dicembre in una cittadina vicino ad
Islamabad, dove aveva appena partecipato ad un comizio.
bene, questa è la storia della nostra eroina pakistana. Ma perché si
ricollega a Giovanna D'arco? Non è facile, oggi 2008 nell'era della
globalizzazione, istituire delle convergenze fra due ure così
diverse: l'una, Giovanna, proveniente da una famiglia povera, incolta, guidata
soltanto dalla sua fede; e benazir Bhutto, lia di un primo ministro, ricca,
colta, educata nelle migliori università occidentali. Ovviamente le
condizioni storiche, sociali e culturali sono diverse, e la storia non si
ripete mai nella stessa maniera. Ma forse l'elemento che può accomunarle
è la fede nelle proprie idee perseguita fino in fondo, e il fatto che
sono state entrambe vittime di fanatismi sia politici che religiosi.
Un altro parallelismo che potremo istituire è quello che le mette sullo
stesso piano in quanto ure emergenti di donne: in una società guidata
quasi sempre dal sesso maschile, entrambe hanno rappresentato per la storia un
momento in cui una donna ha preso in mano la situazione: prima donna nella
storia occidentale Giovanna; prima donna nella storia islamica Benazir.
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