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DIFFERENZE TRA LA PRIMA E LA SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE



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differenze tra la prima e la seconda rivoluzione industriale

La seconda rivoluzione industriale ebbe effetti più rapidi e sorprendenti della prima, ed influì in modo più determinante nella vita dell'uomo.


caratteristiche:

Molti furono i fattori che contribuirono allo scoppio del secondo boom dell'industria, tanto da poter definire nuovamente col termine 'rivoluzione' il fenomeno che coinvolse i principali Stati europei ed extraeuropei.

industria pesante (metallurgia e meccanica);



nuovi materiali (acciaio, gomma);

nuove fonti di energia (petrolio ed elettricità);

elettricità: portò innovazioni in molti procedimenti tecnici industriali, e grazie all'invenzione della lampadina di Edison, fu possibile l'illuminazione elettrica delle grandi città;

aumento della produzione su scala mondiale;

supporto delle invenzioni scientifiche u sfruttamento materie prime u maggior produzione:

scoperta delle onde elettromagnetiche: (Hertz), radiotrasmissioni (G. Marconi);

sequenze cinematografiche (fratelli Lumière);

aeroi;

diffusione del 'sistema industriale americano', che fa ricorso alla catena di montaggio, affidando all'operaio gesti  attentamente studiati;

il 1860 è considerato il railway age; la costruzione di ferrovie a raggio transcontinentale ridusse notevolmente i costi dei trasporti via terra. Oltre al potenziamento della navigazione interna, si assiste all'apertura di nuovi canali (istmo di Suez, Canale di Kiel). Tutto ciò contribuì all'unificazione mondiale del mercato, che, tuttavia, non portò alla fraternità fra gli uomini (secondo i cosmopoliti del '700), ma allo scontro tra i vari Stati.

diffusione linee telegrafiche e telefoniche.

monopoli dei capitalisti: grazie alla concentrazione di enormi quantità di capitali, grande imprese riescono a porre sotto il proprio controllo una parte notevole della produzione, stroncando così le aziende minori.

il capitale finanziario: rappresenta la fusione  tra il capitale bancario con quello industriale. Ciò significa che l'oggetto delle esportazioni non è più la merce, ma il capitale, che viene investito in aree sottosviluppate; qui infatti i capitali sono scarsi e l'abbondante mano d'opera viene retribuita scarsamente.

la concentrazione di produzione portò ad un legame sempre più stretto fra le scelte dei governi e gli interessi economici.




grande flusso emigratorio transcontinentale:

1) EUROPA V AMERICA e OCEANIA

quando: 1880-l914

chi: contadini delle zone sottosviluppate a struttura ancora semifeudale

perché: fuggono dalla disoccupazione del proprio paese alla ricerca di impiego nei settori edilizi, nei lavori stradali e ferroviari.

2) Paesi poveri V Europa

sviluppo industriale nei vari stati


La Germania

Verso la fine del 1800 la Germania recupera il ritardo rispetto l'Inghilterra. Grazie allo sfruttamento dei giacimenti di ferro e carbone nell'Alsazia e nella Lorena, la Germania diventa una delle prime potenze industriali europee.


Gli Stati Uniti

L'economia degli Stati Uniti, avviati a superare i paesi europei, si basava su imponenti complessi industriali, tra cui le acciaierie e la Standard Oil Company (in pochi anni si assicurò il monopolio delle raffinerie e degli oleodotti di tutti gli Stati Uniti).


l'Inghilterra

La nazione inglese ancora una volta dimostra di essere la prima in materia di progresso tecnologico. Lo sviluppo della tecnica ha conseguenze che assicurano all'Inghilterra un'egemonia economica difficile da detronizzare:

sfruttamento più redditizio delle materie prime,  le quali venivano prelevate direttamente dalle colonie, che ne fornivano una quantità abbondante a costi molto convenienti.

aumento della varietà e della quantità dei prodotti.


Ma la superiorità britannica è sostenuta soprattutto dal proprio impero, che vanta .

Il capitale inglese viene impiegato principalmente nella costruzione di grandi opere funzionali all'espansione inglese, e in prestiti a paesi economicamente arretrati ma ricchi di materie prime e mano d'opera a buon mercato


Ø  Giappone

Il Giappone uscì dal suo secolare isolamento a causa della forzata apertura imposta dagli Stati Uniti. Nel giro di pochi decenni, sotto l'influsso dello spirito capitalistico occidentale, esso fu in grado di competere con i paesi europei e con gli Stati Uniti.






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