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Esprimi un tuo parere sulla convinzione espressa dallo storico Rosario Romeo il quale, a proposito della tariffa doganale introdotta dall'Italia nel 1



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TEMA DI STORIA


Esprimi un tuo parere sulla convinzione espressa dallo storico Rosario Romeo il quale, a proposito della tariffa doganale introdotta dall'Italia nel 1887, sostiene che il protezionismo, lungi dall'essere il vizio d'origine dell'industria italiana, fu invece lo strumento attraverso il quale si è realizzata l'industrializzazione nel nostro paese.


Durante il governo Depretis, che durò per oltre dieci anni dal 1878 al 1881, i vari esponenti della Sinistra adottarono, nell'ambito dell'economia, una politica di non intervento (Liberismo), ma a causa della crisi che l'Italia stava vivendo: la crisi agraria, l'emigrazione . la Sinistra decise di cambiare posizione, spinta anche dalle industrie, in particolare da quella siderurgica e da quella cotoniera. Il primo passo fu quello di approvare una serie di dazi doganali, anche se con il risultato di una lieve protezione dei prodotti dell'industria (1878). In secondo luogo aiutò l'impresa siderurgica a realizzare un nuovo complesso: le Acciaierie di Terni. In seguito, più precisamente nel 1887, il governo decise di introdurre una nuova tariffa generale di tipo protezionistico imponendo pesanti tasse sui prodotti d'importazione, con lo scopo di salvaguardare le industrie nazionali dalla concorrenza straniera e creando in questo modo un nuovo blocco di potere economico e alla base l'alleanza tra industria protetta e i grandi proprietari terrieri. Secondo lo storico Rosario Romeo, il sistema protezionistico è stato il mezzo attraverso il quale è avvenuta l'industrializzazione nel nostro paese. Questo nuovo sistema però ebbe inizialmente delle gravi conseguenze sull'economia, infatti i dazi doganali non proteggevano allo stesso modo tutti i settori, come ad esempio l'industria meccanica o quella tessile, nella quale ci furono dei progressi per alcuni settori e il declino dell'industria della seta. Per quanto riguarda l'agricoltura invece ci fu un incremento dei prezzi che risollevò in qualche modo alcune aziende ma allo stesso tempo danneggiò i consumatori e non solo, fu danneggiata anche l'esportazione dei prodotti agricoli visto che  la tariffa protezionistica del 1887 causò una rottura di scambi commerciali con la Francia che fino a quel momento fu il principale paese con il quale l'Italia ebbe scambi commerciali. Questa situazione creò una vera e propria guerra doganale con la Francia provocando una depressione economica che durò fino al 1895. Tale sistema accentuò pure lo squilibrio, già esistente, dell'economia settentrionale e meridionale, perché gli agricoltori del sud furono costretti ad acquistare i prodotti industriali dall'industria nazionale andoli molto di più rispetto a quanto avrebbero ando comprandoli al di fuori dell'Italia. Il brutto periodo che affrontò il nostro paese non riguardò solamente le industrie ma fu una crisi un po' più generale, ci furono infatti crolli bancari. Successivamente ci fu la creazione di banche miste le cui funzioni corrispondevano a quelle di Banche di credito ordinario e allo stesso tempo di investimento mobiliare e queste furono un altro fattore della Rivoluzione Industriale italiana oltre che ad una modificazione strutturale interna. Dopo una descrizione generale della condizione italiana nella seconda metà dell'800, sono arrivata ad una conclusione che il protezionismo fu un cambiamento di pensiero del governo e di occuparsi quindi maggiormente dell'economia, ma non fu un aspetto decisivo di tale rivoluzione perché infatti si erano avuti, inizialmente, dei riscontri tutt'altro che positivi ma proprio come afferma Rosario Romeo non bisogna dimenticare l'intervento delle banche e la forzatura del processo stesso di rivoluzione.












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