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Filippo II ed Elisabetta I



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Filippo II ed Elisabetta I


Filippo II regnò sulla Sna dal 1556 al 1598. egli governava un regno difficile da governare perché era disomogeneo sotto il profilo economico e sociale.

Filippo dirigeva la sua immensa monarchia lasciando libertà ai governatori che formavano il sistema dei consigli che aveva il compito di seguire e controllare i diversi settori della politica e dell'amministrazione. Attorno ai consigli operavano anche funzionari reclutati attraverso la vendita delle cariche che riscuotevano i "diritti casuali". Il governo snolo scivolava verso una lunga crisi generale, grazie ad uno sbagliato sistema fiscale che gravava soprattutto sui ceti produttivi mentre la classe dirigente spendeva molto per lo sfarzo. Le risorse dello stato venivano utilizzate per garantire lo sviluppo ma Filippo nell'impossibilità di are i propri debiti fu costretto a dichiarare bancarotta. Egli era convinto che per tenere unita la nazione ci volesse un forte collante rappresentato dalla fede e quindi dalla religione più precisamente quella cattolica e le sue convinzioni furono rafforzati nell'inquisizione e dando inizio alla persecuzione dei protestanti. A questa persecuzione si aggiunse anche quella contro i Moriscos che tuttavia si ribellarono opponendo una dura resistenza alle forze armate e all'economia del paese, tuttavia senza risultati perché i sopravvissuti saranno cacciati da Filippo II. L'egenomia della Sna sul mediterraneo era molte volte minacciata dalla presenza dei musulmani i quali erano dotati di una forte flotta che diede origine ad una lunga guerra tra Sna e l'Impero Ottomano che sollecitò il mondo cattolico a formare una flotta che contrastasse quella musulmana in una battaglia,a Lepanto che sancì la vittoria dei cattolici. Tuttavia l'esercito turco riuscì a riprendersi molto in fretta e a conquistare l'isola di Cipro. La Sna, tuttavia, riuscì a raggiungere ad un accordo e a stipulare una tregua. Un vero e proprio problema che Filippo dovette affrontare fu la rivolta dei Paesi Bassi snoli. La guerra divenne di tipo nazionale perché per la prima volta nobili e popolani avevano un nemico comune. A capo dei rivoltosi c'era Gulielmo d'Orange e neanche la sua morte servì per cessare la guerra perché alcune province si resero indipendenti formando "la lega delle province unite" e si riuscì ad arrivare ad una tregua solo firmando la pace dell'Aia. Con l'ascesa al trono di Maria Tudor le cose migliorarono perché grazie ad un matrimonio combinato si riuscì ad ottenere una pace tra Inghilterra e Sna. A lei succedette Elisabbetta I che era orientata verso il protestantesimo. In questo periodo ospitò la cugina che però stava organizzando un complotto contro di lei ma quando venne scoperta Elisabbetta la giustiziò.



Durante il regno di Elisabetta l'Inghilterra fece molti passi avanti nell'agricoltura con l'introduzione di nuove coltivazioni, l'aumento dell'estrazione del carbone, la formazione di grandi comnie di navigazione e l'introduzione di una legge sui poveri per la loro assistenza. Tuttavia gli scontri tra inglesi e snoli non mancavano, così Fillippo II formo una grande flotta di navi da guerra chiamata "l'invincibile armata" a cui l'Inghilterra rispose con navi mercantili. Per quanto riguarda l'Italia, essa fu regnata dalla Sna fino a circa gli inizi del 1700. Al potere c'erano i vice-rè e i governatori, mentre la parte militare era gestita da aristocratici snoli. Sotto il controllo della Sna c'era la Toscana che vide in questo periodo la crescita economica di Firenze grazie all'attività commerciale di Livorno, il Piemonte in cui il re trasferì la capitale adottando come lingua l'Italiano mentre la Repubblica di Venezia stava perdendo sempre più colpi a causa dell'eccessiva pirateria. In Francia salì al trono Carlo IX un fanciullo di appena 10 anni e per questo toccò alla madre governare la Francia. Benché le persecuzioni dei protestanti non si fermarono mai si formarono due schieramenti. Uno sotto i Guisa e l'altro sotto i Borboni. Ci furono molti scontri tra questi due schieramenti che diedero vita a molte guerre civili e tutto si concluse con la pace di Nantes. Un evento molto significativo fu il massacro di San Bartolomeo che sancì la venuta meno del potere temporale e la formazione di un nuovo partito "i politiques" ma ci fu un altro scontro tra i borboni e i guisa che terminò con la salita al trono di Enrico di Borbone. Il nuovo re si inspirò alla politica dei "politiques e emanò un editto che sanci la libertà di culto.








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