GUERRA DEL KOSSOVO
Dopo la seconda guerra mondiale i paesi ad economia capitalista, formarono un'alleanza detta patto Atlantico, o NATO che comprende 19
stati. Dall'altra parte i paesi a regime comunista fondarono il patto di
Varsavia come difesa a quello Atlantico che nel 1989 cessò di esistere
quando con la caduta del muro di Berlino
si pose fine al regime collettivista. La NATO stabilisce che in caso di guerra
difensiva i paesi che vi aderiscono
avrebbero dovuto entrare in guerra prendendo le difese dello stato attaccato e
sottomesso. Tra la prima e la seconda guerra mondiale viene fondata la S.d.N.
,successivamente fallita, che aveva il compito che svolge tuttora l'ONU,
infatti quest'ultimo ha il compito di preservare la pace nel mondo e cercare di
mediare a tavolino i problemi tra le varie nazioni per evitare così
l'insorgere della terza guerra mondiale. Il suo segretario generale è
Kofi Hannan ed è colui che rappresenta l'ONU che comprende ben 165
paesi, davanti al mondo. L'ONU è composta da un braccio armato e da un
consiglio di sicurezza; il braccio armato è rappresentato dai caschi blu che svolgono la funzione di bloccaggio tra le nazioni in guerra e rappresentano così la forza di
contrapposizione e svolgono anche missioni umanitarie. Il consiglio di
sicurezza è composto da 15
paesi di cui 10 sono elettivi e i 5 che
sono poi i vincitori della seconda guerra mondiale sono permanenti e hanno
diritto di veto, cioè hanno il potere di impedire che le decisioni prese
dagli altri membri siano effettuate. Questi cinque paesi sono: Russia, Cina,
Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti. La guerra del Kossovo è iniziata quando codesto stato ha proclamato
l'indipendenza dalla Serbia e così Milosevic che, volendo continuare ad
avere la supremazia ed il controllo sul Kossovo, vi ha inviato la polizia etnica che ha provocato
la morte di centinaia persone tra cui donne e bambini. La Serbia continua
tuttora ad attaccare il Kossovo e molti abitanti di questo paese lasciano le loro case per paura di essere
uccisecercando rifugio fuori dal paese; partono famiglie intere su carri
trainati da trattori portandosi con loro solo lo stretto indispensabile lasciandosi alle spalle tutti i loro averi
che finiranno in mano ai serbi o distrutti dai bombardamenti. Queste popolazione
cerca rifugio ed aiuto negli stati confinanti col Kossovo come la Macedonia e l'Albania dove si sono
creati veri e propri campi profughi dove si recano volontari militari per
prestargli aiuto e soccorso. Arrivati a questo punto l'ONU avrebbe dovuto
intervenire in aiuto dello stato
sottomesso ,ma nel momento della decisione per l'intervento, Russia e Cina
hanno posto il veto essendo queste due nazioni favorevoli alla guerra tra Serbia e Kossovo e secondo i loro pareri l'ONU non avrebbe dovuto intervenire perché ritenevano che l'azione armata non era
necessaria. Giunti a questo punto per far cessare la guerra
è intervenuta la NATO di cui fa parte anche l'Italia che si trova così tra le nazioni coinvolte in
questa inutile guerra. La NATO ufficialmente non avrebbe dovuto intervenire
dato che il Kossovo non fa parte del patto Atlantico e non andava quindi
difeso; la NATO è intervenuta per porre fine alla guerra di
conquista attaccando la Serbia e soprattutto bombardando la capitale
Belgrado. L'Italia è stata un po' trascinata in questa situazione perché
come dice l'articolo 78 della Costituzione sono le camere che deliberano lo
stato di guerra conferendo i poteri necessari al governo, ma ciò non
è successo e l'Italia è entrata in guerra perché appartenente alla NATO ed esposti a questa
situazione in caso che i nostri soldati vengano catturati come ostaggi non ci si potrebbe appellare alla convenzione
di Ginevra che stabilisce che i prigionieri di guerra devono essere trattati con umanità e vieta la
tortura.