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I Maya

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Di tutte le popolazioni precolombiane i Maya furono i più progrediti dal punto di vista intellettuale, tanto da meritarsi il nome di 'Greci d' America'.

La civiltà Maya si sviluppò nel Messico meridionale, nei territori degli odierni stati di Yucatàn, Campeche, Quintana Roo, Tabasco e Chiapas, diffondendosi anchenel Guatemala, nel Belize ed in parte di Honduras e di El Salvador.

Si reputa che la prima città maya fu Cuello, che già nel 2400 a.C. era un fiorente centro agricolo.

La civiltà dei Maya aveva il proprio fondamento economico nel mais. Attraverso la coltivazione della pianta del mais, l'uomo aveva potuto gettare le basi per una società sedentaria legata alla terra e alla agricoltura ed ai cicli naturali di nascita, crescita e morte. Rappresentava il loro nutrimento principale, un alimento divino, che aveva formato la carne e sangue - Componenti del sangue, Il plasma, I globuli rossi, I globuli bianchi, Le piastrine" class="text">il sangue degli uomini durante l'ultima fase della creazione. Credevano infatti che in un luogo di delizie e di abbondanza erano state trovate dagli dei le pannocchie bianche e le pannocchie gialle, che furono macinate per formare la carne dell'uomo e per conferirgli forza e vigore.



Tuttavia i Maya coltivavano anche altri tipi di prodotti come i fagioli, le zucche ed il cacao, e allevavano cervi, tacchini e persino i cani, che venivano ingrassati e mangiati.


Il CoMMeRcIo


L'attività di maggior importanza per i Maya fu senza dubbio il commercio.

Generalmente gli scambi avvenivano all'interno di un'unica regione (scambio regionale) oppure fra regioni distanti tra loro (scambi interregionali). Si negoziavano beni utilitari (viveri e strumenti, sale, ossidiana e pietre da macina) e prodotti eso­tici e voluttuari legati ai rituali, alla ricchezza e al rango socia­le. I prodotti esportati più frequentemente erano: giadeite, serpentina, ossidiana, sale, cacao e penne di quetzal. Altri prodotti come i metalli (argento, oro, rame e leghe), la gom­ma e le pelli di animali provenivano da diverse aree e passa­vano per i territori maya. All'interno delle varie regioni, veni­vano organizzati veri e propri mercati e fiere, durante i quali si praticavano riti e attività ricreative.

Per trasportare le merci ci si avvaleva delle sole energie uma­ne; non si conosceva l'utilizzo della ruota e i carichi venivano trasportati sulla schiena da portatori, spesso organizzati in carovane umane. Per i trasporti marittimi, era comune l'uso della canoa, a volte munita di vele.

LaSoCiEtA'


La società maya era composta da tre classi principali: l'élite dirigente formata dai nobili e dai sacerdoti; i plebei e gli schia­vi; una classe media emergente.

I plebei abitavano le case più umili, situate in genere alla peri­feria dei centri; a questo gruppo appartenevano probabilmen­te, oltre ai contadini, i servi, i portatori e gli operai. La classe media era composta di funzionari, mercanti, guerrieri, artigia­ni, architetti, artisti e abitava vicino al nucleo civico e religioso dove risiedeva la classe dominante: il sovrano, la sua famiglia e altri membri della nobiltà che presumibilmente occupavano le cariche principali in campo politico, religioso ed economi­co.

L'indumento principale degli uomini di ogni classe sociale era il perizoma ("ex"). Si trattava di una larga fascia di cotone lunga abbastanza da essere avvolta ripetutamente intorno alla vita e passata fra le gambe. Questi perizomi erano variamen­te decorati e ornati con penne di quetzal alle estremità. Oltre agli "ex" gli uomini portavano, a volte, un largo riquadro di cotone, detto "pati", annodato alle spalle, che i poveri usava­no anche come coperta per la notte.

L'indumento principale delle donne era, secondo il cronista Herrera, un vestito simile a un sacco, lungo e largo, aperto ai due lati e cucito tipo ai fianchi". Ancora oggi questo indu­mento viene indossato in Messico ed è chiamato "huipil". In testa portavano un grande fazzoletto di cotone "aperto come un corto cappuccio che serviva anche a coprire il seno". Sandali di pelle non conciata e legati con cordicelle di canapa completavano l'abbigliamento della gente comune.


La ReLiGiOnE


I Maya avevano una religione politeista e secondo loro esistevano dei per quasi ogni attività umana e fenomeno naturale; il più antico dio, creatore del mondo, era Hunab. Esistevano inoltre il dio del mais e delle foreste (Yum Kaax), il dio della morte (Ah Puch), il dio della stella Polare (Xaman Ek), ma al di sopra di tutti c'era Itzamna, lio di Hunab, signore dei cieli e della terra, del giorno e della notte. Per raggiungere la dignità religiosa e diventare grandi sacerdoti dovevano sottoporsi a riti di transizione, che assicuravano il contatto diretto con la divinità, poteri sciamanici ed il dominio sullo spazio e il tempo degli uomini. Dopo una morte rituale, risorgevano alla nuova vita dal ventre di tartarughe, coccodrilli e serpenti, simboli terrestri. Parallelamente al dolore provocato dall'auto sacrificio di sangue, al ritmo incessante dei tamburi e della danza, anche l'ingestione di sostanze psico attive, come funghi e fumo di semi e erbe, poteva provocare stati di trance. Lo sciamano si elevava dalla condizione umana e raggiungeva una visione globale della realtà, entrava in contatto con le divinità e gli antenati e superava la concezione del tempo come successione di elementi concatenati a livello superficiale.

I luoghi dove si svolgevano queste cerimonie religiose erano le piramidi, che non avevano la funzione di tomba, ma che erano usate come veri e propri templi.

Tra tutti i riti sicuramente il più importante era quello funebre, che veniva compiuto più per esorcizzare i vivi che per onorare i defunti.


La DeCaDeNzA e La MoRtE


Non sono chiare le cause che determinarono la fine dei Maya del Periodo classico intorno al 1000 d.C., ma sicuramente si trattò di un processo graduale dovuto a fattori ecologici e politici. Nel 1542, pochi anni dopo la conquista dell'America, le truppe snole condotte da Francisco Montejo sottomise­ro i sedici piccoli Stati in cui si era frantumato il regno dei Maya in seguito alle invasioni dei Toltechi provenienti dalla Valle del Messico. Gli ultimi Maya furono relegati a territori sempre più ristretti e si opposero alla dominazione snola fino al 1697.

Ancora oggi in Messico, Guatemala, Honduras e El Salvador vivono due milioni e mezzo di discendenti di questa grande cultura e si parlano 28 lingue di origine maya.





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