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I conflitti settecenteschi - Crisi economica in Francia e Inghilterra, Equilibrio e pace in Europa, Guerra di successione polacca, La guerra di succes

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I conflitti settecenteschi


Dopo la guerra di successione snola che ha sancito un ridimensionamento della Francia, la perdita del prestigio e del potere europeo della Sna stessa nonché la nascita di una nuova potenza, quella austriaca, l'Europa vide un ventennio di pace.


Crisi economica in Francia e Inghilterra


Negli ultimi anni del regno di Luigi XIV le finanze statali erano in crisi, il debito pubblico aveva raggiunto livelli elevati tanto che lo Stato non era in grado di restituire i soldi ricevuti in prestito per affrontare le guerre.

Il sistema fiscale era caotico e inefficiente, l'alto clero e i nobili erano esentati dal are le tasse. Le imposte indirette erano molto alte e gravavano sull'economia e sugli scambi commerciali.



Il re di Francia decise quindi di affidarsi a un banchiere scozzese John Law, ideatore di un piano per il rilancio dell'economia. Venne creata una banca di Stato nella quale entrarono tutti i soldi che il regno recuperava.

Venne creata una grande comnia commerciale che vede riuniti i risparmiatori in un'unica società per azioni per svolgere diverse attività.

Nacque così la comnia delle Indie che assunse il controllo del commercio estero francese.

Le azioni vennero richieste e il loro prezzo aumentò di 20 volte, ma non aumentò di 20 volte il loro valore reale. ½ fu infatti una corsa all'acquisto nella speranza di guadagni rapidi e miracolosi. Tanto quanto fu rapida la crescita, dopo l'illusione fu rapida la disillusione e il conseguente crollo delle azioni.

Simile alla situazione francese fu quella inglese; in Inghilterra, infatti, nel 1711 fu fondata la comnia dei mari del sud destinata a promuovere i traffici col Sudamerica. Anche in questo caso ebbe un grande consenso e vi fu una corsa alle azioni., anche in questo caso, però, la Comnia si rivelò una bolla di sapone e crollando portò una grave crisi anche in Inghilterra.


Importante


L'importanza di questi due eventi non è soltanto meramente economica, non segna soltanto la prima sperimentazione degli effetti potenzialmente negativi dell'entusiasmo verso i facili guadagni della finanza, ma si rivela importante anche perché segna, sia in Inghilterra sia in Francia soprattutto, il primo tentativo moderno di intervento dello Stato in economia. Il re, quindi lo Stato, per la prima volta, si interessano dei processi economici in atto. Questo accade nei vent'anni di pace all'inizio del 1700.



Equilibrio e pace in Europa


I vent'anni di pace in Europa sono dati da una politica di equilibrio tra gli Stati. Sebbene ogni sovrano voglia espandere il proprio regno, in quella fase storica a causa anche delle trasformazioni economiche in atto, nessuno crede di poter aggredire o prevaricare un altro Stato. Francia e Inghilterra vivono una fase di buoni rapporti economici, mentre in Francia regna Luigi XV, e in Inghilterra, dopo la morte di Anna Stuart, sale al potere la dinastia degli Hannover, il cui re, Giorgio I, lascia molto potere al Parlamento inglese. Il ventenne di pace è però destinato a concludersi a causa dell'inizio di un'altra guerra di successione dopo quella snola di fine 1600: la guerra di successione polacca.




Guerra di successione polacca


Dopo la fine della dinastia dei jagelloni nella seconda metà del 1500, i principi polacchi, per riacquistare potere, decisero di mantenere la carica di re della Polonia come elettiva e non ereditaria.

Questo fu un grave errore in una fase di formazione e rafforzamento degli stati nazionali.

Il re polacco, infatti, essendo eletto ha uno scarso potere di controllo dei nobili, può dare una scarsa coesione allo stato e questo espone il paese al desiderio di dominio di altre potenze europee molto più forti.

Questo problema si manifesta con evidenza nel 1733 dopo la morte di Federico Augusto II re di Polonia poiché alla successione aspiravano sia il lio Federico Augusto III,sostenuto da Russia e Austria sia Stanislao Leszczynski, sostenuto da Sna e Baviera nonché da Carlo Emanuele III di Savoia e da Luigi XV.

Per questo scoppiò la guerra di successione polacca che si concluse nel 1738 quando la Russia riuscì a invadere la Polonia  e impose l'elezione di Federico Augusto III.

Come già accadde per la guerra di successione snola, la guerra di successione polacca fu un pretesto per ridefinire i rapporti di forza fra gli Stati su scala europea, infatti buona parte del conflitto e soprattutto delle trattative di pace e riguardarono non tanto la Polonia quanto i territori italiani e in genere la dimensione e il potere degli Stati.

È significativo come solitamente i vincitori della successione nel paese in cui si combatte tendono a perdere territori altrove in cambio.

La pace di Vienna fu un capolavoro diplomatico molto complesso.

Il dato più importante fu la perdita del napoletano della Sicilia da parte dell'Austria che però conservò il milanese ampliato dall'annessione di Parma e Piacenza.

La Sna riprese il sud Italia.

I Savoia le Langhe, Tortona e Novara. L'Austria perse gran parte dei territori conquistati durante la guerra di successione snola, la Francia ebbe il ricco territorio della Lorena.



La guerra di successione austriaca


Poco dopo la fine della guerra di successione polacca si aprì un altro conflitto.

L'imperatore austriaco Carlo VI, infatti, morì senza eredi maschi. Sebbene si fosse preoccupato di stabilire, attraverso un documento chiamato prammatica sanzione, la successione anche nei confronti di una lia femmina, alla sua morte la lia Maria Teresa non venne riconosciuta da tutti come legittima erede al trono.

Federico II re di Prussia, Stato tedesco in ascesa politica ed economica, fu il primo a rivendicare pretese al trono. A lui si associarono la Francia, la Sna e il regno di Napoli.

Maria Teresa si trovò isolata; solo Carlo Emanuele III di Savoia si schierò con lei ma, nel 1742, l'Inghilterra si unì decisamente all'Austria per il timore di una rottura degli equilibri europei.

Dopo alterne vicende belliche, si giunse alla pace di Aquisgrana, ancora una volta fondata sul principio di equilibrio. Di fatto non cambiò molto in Europa dopo questa guerra. I dati più significativi furono l'aumento della potenza prussiana, e la conferma della potenza austriaca che, nonostante le difficoltà, riuscì a superare felicemente la prova di un'aggressione delle principali potenze europee.


La guerra dei Sette Anni


Dopo l'inizio secolo in cui vi fu una fase di buoni rapporti, la guerra di successione austriaca riportò in crisi i rapporti tra Francia e Inghilterra.

Inoltre, negli anni che seguirono  il trattato di Aquisgrana, le due potenze, nonostante formalmente in pace, condussero una guerra per il controllo delle colonie.

Ciascuna di esse cercò di isolare l'altra potenza e di costruire attorno a sé una più ampia solidarietà internazionale. In pochi anni si verificò un cambio strategico di alleanze su scala europea.

La Russia si legò all'Inghilterra mentre la Francia iniziò ad avere buoni rapporti con l'Austria.

Nel 1756 scoppia la guerra dei sette anni e dura fino al 1763. In Canada ci fu una situazione particolarmente tesa. Il formale responsabile dello scoppio della guerra è Federico II Re di Prussia che cerca di estendersi ai danni dell'Austria.

La guerra scoppia con Prussia e Inghilterra da un lato e Francia, Austria, Russia, Polonia e sassonia dall'altro. L'Inghilterra riporterà grandi successi in America strappando di fatto il Canada alla Francia. In Europa, però, la situazione è migliore per i nemici dell'Inghilterra. In Russia, dopo sette anni di guerra,  si arriva a due trattati di pace: il trattato di Parigi e il trattato di Hubertsburg.

Il primo trattato segna il tracollo dell'impero coloniale francese a vantaggio dell'Inghilterra che si impadronisce di Canada e luisiana.

Il secondo trattato restaura lo Status quo in Europa. La Francia acquisì poco dopo la fine della guerra la Corsica.La guerra dei sette anni sancisce la crescita al rango di potenza della Prussia.


La crisi della Francia


La perdita delle colonie diede un colpo alla Francia più un punto di vista di prestigio che non da un punto di vista strettamente economico. Da un punto di vista economico la Francia era ancora molto forte ma la sua organizzazione dello Stato era in crisi.

Una politica economica non adeguata alla realtà francese, la vita dei nobili alla reggia che continuava immutata con dei costi altissimi per lo Stato ati dalle classi produttive, sono tra le principali cause. Luigi XV non riuscì a gestire la situazione che si fece esplosiva, tanto che alla sua morte dovette celebrare dei funerali notturni per il timore di proteste da parte del popolo.


Lo smembramento della Polonia


Dopo la morte di Federico Augusto III iniziò un progressivo processo di spartizione della Polonia.

La debolezza del paese diede la possibilità alle potenze straniere di invadere e scegliere che fare dei territori polacchi. Nel 1772 la Russia, la  Prussia e Austria invadono un terzo del territorio polacco spartendoselo. Nel 1791 Russia e Prussia estendono ulteriormente il loro potere lasciando alla Polonia una piccola parte di territorio delle dimensioni di uno Stato regionale.

La debolezza del regno nobiliare emerge chiaramente. Il popolo polacco proverà a reagire nel 1794 ma l'azione concorde di Russia Prussia e Austria lo fece cedere e i tre paesi si unirono nella spartizione del paese. Le altre potenze non intervenirono e arrivarono ad accettare il fatto compiuto. Nel 1795 la Polonia non esiste più.








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