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IL CONSOLATO E L'IMPERO

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Il Consolato e l'impero

Napoleone divenne ben presto capo assoluto dello stato e del paese. La nuova Costituzione, da lui delineata, assegnava tutti i poteri essenziali alla carica che egli rivestiva, quella di Primo Console. Forte delle vittorie militari in Italia e in Germania meridionale, che costrinsero alla resa prima l'Austria (pace di Lunéville, 1801) e poi la Gran Bretagna , Bonaparte cercò di pacificare la Francia, di sanare le ferite della Rivoluzione, di riconciliare i vecchi nemici, di creare e consolidare le istituzioni di un governo stabile e di chiudere il lungo conflitto con la Chiesa negoziando con papa Pio VII il Concordato del 1801. Il codice napoleonico, che stabiliva la struttura giuridico-amministrativa dello stato, esercitò una influenza decisiva sull'evoluzione di tutta l'Europa continentale, divenendo un modello da imitare.

Nel 1804 Napoleone proclamò l'impero francese e si autoincoronò imperatore. Nel 1805 riprese la guerra e, scongendo l'Austria, la Prussia e la Russia, impose il suo dominio su quasi tutta l'Europa; la sola a resistere, dopo avere sconfitto la flotta francese a Trafalgar, fu la Gran Bretagna. Il tentativo di farla modulare con il blocco continentale condusse Napoleone a intraprendere azioni che si sarebbero rivelate fatali all'impero: la guerra in Sna e l'invasione della Russia.



Dopo la disfatta dell'esercito francese in Russia nel 1812, gli stati europei opposero una nuova coalizione (la sesta): nel giro di due anni e dopo ripetute sconfitte, Napoleone fu costretto ad abdicare (aprile 1814). A maggio il conte di Provenza, fratello di re Luigi XVI, tornò a Parigi col titolo di Luigi XVIII, ma ben presto il suo regime sollevò grande risentimento popolare in Francia, mentre le potenze vincitrici si trovarono in contrasto nel tentativo di ridisegnare la carta dell'Europa. Sfruttando questi sviluppi, nel marzo del 1815 Napoleone rientrò in Francia dal suo esilio nell'isola d'Elba e col sostegno dell'esercito si reinsediò al comando dell'impero. I regnanti europei riunirono i loro eserciti e il 18 giugno 1815, a Waterloo, sconfissero definitivamente l'esercito imperiale. Napoleone si arrese agli inglesi e fu deportato nell'isola di Sant'Elena, nell'Atlantico meridionale, dove morì nel 1821. Il re ritornò a Parigi e la monarchia borbonica venne nuovamente restaurata. Vedi anche Guerre napoleoniche.





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