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IL MONDO CRISTIANO E L'ETA' AVIGNONESE, L'ITALIA DEL TRECENTO, LE SIGNORIE, L'EUROPA TRA XIV E XV SECOLO, LA CHIESA NEL TRECENTO, IL PORTOGALLO , LA S

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IL MONDO CRISTIANO E L'ETA' AVIGNONESE


Tra il 1200 e il 1300 il prestigio di Roma è al massimo. Tra i numerosi eventi importanti si nel 1300 il primo anno sacro. La chiesa pensa così di poter acquistare una supremazia politica ma questo non sarà possibile a casa della nascita delle monarchie. Dopo periodi di conflitto tra la Francia e il papato si arrivò alla decisione (forzata) di Clemente V di trasferire la santa sede ad Avignone. La Chiesa divenne un satellite della monarchia francese ma durante i 70 anni trascorsi ad Avignone rafforzò le proprie strutture interne e aumentò la propria ricchezza tramite le decime ricevute da ogni stato e la vendita delle indulgenze. Nel 1378 sotto pressione dei cardinali italiani viene eletto papa Urbano VI ke fa tornare la sede a Roma. I cardinali francesi però nn accettano un simile atto ed eleggono un altro papa (Clemente VII) con sede ad Avignone. Si apre così il periodo del "grande scisma" ke durerà 40 anni con due serie di papi contrastanti tra loro in sedi diverse. Nel 1409 si tentò di risolvere la questione ma la situazione invece peggiorò e si ebbè l'elezione di un terzo papa a Pisa. Si avanzò così la proposta di convocare un consiglio di cardinali le cui decisioni sarebbero dovute essere rispettate anke dal papa. Queste proposte durarono poco e nel 1417 con il consiglio di Costanza si ha l'elezione di Martino V come unico papa. Nel 1439 viene eletto un altro papa (Felice V), deponendo il legittimo, che però rinuncia al potere dopo 10 anni e si concludono i conflitti. Le molte tempeste dottrinali, l'ormai diffuso discredito e il comportamento indecente del clero lasciano la chiesa in uno stato di poca credibilità e corruzione. Nonostante ciò l'insegnamento cristiano nn viene messo in dubbio. Per procurarsi nuove entrate viene messa la vendita delle indulgenze e cioè il perdono dei peccati tramite il amento di determinate tariffe. Nell'arco di 100 anni tutte le critiche alla chiesa diventano un vero e proprio dissenso ke viene dimostrato in vari modi e in vari casi. Tra i più importanti dissensi vi sono quelli di Wyclif in Inghilterra ke accusa aspramente gli atteggiamenti mondani della chiesa e quelli in boemia da parte di Jan Hus sulle stesse idee di Wyclif anke se meno radicalista.



Il dissenso nn era però la prima "ribellione" contro la chiesa già nel '200 infatti si aveva a ke fare con movimenti chiamati "eretici". La chiesa da così origine al tribunale dell'inquisizione. Vengono così nominati inquisitori che avevano il dovere di indagare per ricercare gli eretici suddivisi in quattro gruppi : confessi (se riconoscevano il loro sbaglio), neganti (se nn riconoscevano la loro eresia), perfetti (se erano pienamente eretici) e imperfetti (con idee eretiche ma nn tali da distogliere dalla fede cristiana). I sacerdoti nominati inquisitori erano colti e di fede incrollabile e molto fanatici. Il sistema prevalentemente usato da questi era la tortura con la quale estorcevano confessioni nn sempre vere. Le pene per gli eretici andavano da semplici multi alla morte sul rogo. Il tribunale dell'inquisizione durò dal 1231 per 500 anni fino alla fine del '700.




L'ITALIA DEL TRECENTO


Agli inizi del trecento l'Italia è (solo teoricamente) ancora soggetta al potere imperiale tedesco. I comuni sono però troppo forti e così città come Firenze, Milano e Venezia sono troppo ricche e potenti per poter essere contrastate dal fragile impero.

Le calate di Enrico VII sono infatti inconcludenti e portano solo ad un'ulteriore radicalizzazione politica dei comuni.

Tra il 1250 e il 1350 il comune inizia a perdere le sue caratteristiche originarie per dividersi in due principali tipologie.

Nella prima tipologia le vecchie forme repubblicane vengono sostituite dal potere di uno solo ke aveva cariche di lunghi periodi per più volte e con più potere. Colui ke deteneva quindi questo potere veniva chiamato signore. La forma repubblicana va poi a morire a causa dei signori che successivamente ottennero anke cariche a vita. La tendenza del signore era quella di ottenere un largo appoggio combinando forze contrastanti .

Per la seconda tipologia si ha un governo formato prevalentemente da artigiani e mercanti restii a delegare il potere ad uno solo e si andò quindi alla formazione di governi di poche persone.

Entrambe le tipologie nacquero dal moltiplicarsi dei centri del potere e la chiusura di esso per i comuni cittadini.

LE SIGNORIE

I Savoia avevano possedimenti nelle Alpi in Italia e in Francia. Con la morte del ramo dei Savoia Acaia (avutasi con la morte di Ludovico) il ramo dei Savoia che controllava la Francia decise di prendere il controllo anke della parte italiana.

Uno dei primi esempi di signoria si ha a Milano con la presa di potere di Ottone Visconti (ghibellino) ke sconge Napo della Torre. La vera affermazione della signoria si ha con Azzone che stabilizza il governo in modo personale e tirannico. I successori creano una vera e propria corte e danno alla carica una continuità dinastica. Il potere dei Visconti nn era però legittimato e così nel 1395 l'imperatore Venceslao da a Gian Galeazzo il titolo di principe e duca. Sotto i visconti Milano ebbe un notevole incremento territoriale.

Genova è la dominatrice del mar Tirreno. Il potere si accentrò nel Banco di San Giorgio e quindi in un oligarchia.

Mantova era inizialmente sotto il controllo dei Bonacolsi ma nel 1328 si ha un'insurrezione guidata da Luigi Gonzaga che li spodesto. I Gonzaga acquisirono un grande prestigio a seguito della resistenza contro i Visconti.

Ferrara è sotto il controllo degli Este che rafforzarono il loro potere con l'acquisizione di  Reggio e Modena e con interventi sul territorio.

Venezia aveva alcuni elementi da tenere presenti:

Il potere aveva una forte influenza bizantina e quindi era nelle mani di pochi aristocratici;

La posizione geografica della città e la vocazione marinara non fanno crescere la classe dei cavalieri;

L'artigianato e l'economia erano ad alti livelli e non avevano rivali;

Nel 1297 con la "Serrata del Maggior Consiglio" si decreta che non si può entrare nell'istituzione dello stato se non per discendenza. Nel 1323 si ha una riaffermazione di ciò quando si stabilisce che l'elezione del doge era un diritto ereditario. Per contrastare quest'evoluzione si hanno numerose rivolte subito represse. Venezia non punta a conquistare la terraferma ma a consolidare il suo potere marittimo.

FIRENZE

Dal 1250 Firenze è governata dai rappresentanti delle Arti suddivise in maggiori (7

), mediane (5) e minori (9). Nel 1282 il potere finisce esclusivamente nelle mani dei rappresentanti delle arti maggiori e mediane. Per limitare le rivolte nel 1293 vengono emanati gli "Ordinamenti di giustizia" al fine di limitare lo strapotere degli aristocratici impedendogli di accedere alla carica di Priore. La tregua dura pochi anni per lasciar posto a nuovi scontri tra fazioni diverse tra cui quello tra i Donati e i Cerchi entrambi guelfi. Il popolo inoltre impugna le armi per evitare di subire le violenze dei nobili. Nel 1323 la parte guelfa diventa dominante e dotata di un proprio patrimonio. I guelfi hanno anche il potere di interdire le cariche pubbliche di chiunque era ostile al partito.Nl 1343 una nuova disposizione riporta il potere nelle mani di tutte le arti escludendo però dal potere il popolo minuto.

Al seguito dei fallimenti delle banche dei Peruzzi e dei Bardi Firenze ha una crisi finanziaria e una forte epidemia di peste. La produzione riprendette lentamente ma la povertà era molto alta. Nel 1375 il papato tenta di invadere Firenze con le truppe e scomunicando la città. Firenze è così costretta a are 35000 fiorini al papa per potersi riabilitare e la condizione economica peggiora ulteriormente. Nel 1377 si ha il massimo dissenso contro i guelfi che vengono rovesciati dai ghibellini accordatisi con il popolo. L'accordo verrà però meno perché il popolo minuto vorrebbe entrare in qualche arte ma il popolo grasso glielo impediva. Nel 1378 i Ciompi (i lavoratori della lana) insorgono che avevano provato ad organizzarsi contro i soprusi ma erano stati fermati dal governo. I Ciompi chiedono così di poter entrare al potere assaltando le case dei nobili e uccidendone alcuni noti esponenti. I Ciompi arrivano al potere e costituiscono 3 arti composte dai lavoratori più poveri. Il 30 Agosto il popolo grasso reagisce e attacca i Ciompi che vengono sconfitti e le 3 arti vengono abolite.

LA CHIESA NEL TRECENTO

Dopo il trasferimento ad Avignone Roma scatena la riottosità dei nobili esubisce un grave danno economico e politico mentre ad Avignone accade il contrario. In questo periodo emerge Cola di Rienzo di umili origini che spinto dalla lettura delle opere classiche occupa il Campidoglio si fa eleggere '"ribuno della libertà, della pace, della giustizia, liberatore della Sacra repubblica romana". Cola di Rienzo ottiene l'appoggio del papa e si lancia contro l'aristocrazia con il fine di pacificare il territorio ma in realtà non era lui a controllare la vicenda. Dopo pochi mesi mostra ingenuità e vuole risolvere i problemi di addirittura tutta l'Italia convocando nobili da tutta la penisola per rilanciare l'ideale dell'impero. Cola perde così l'appoggio del papa e viene incarcerato. Dopo la sua liberazione prova a riacquistare il potere su Roma ma la situazione è ormai mutata e Cola rimane atrocemente ucciso nel 1354. I problemi di Roma però persistono e l'aristocrazia agisce senza freni. Il papa invia così il cardinale Egidio di Albornoz per sistemare la situazione. Arrivato a Roma Albornoz costruisce fortificazioni e contiene l'aristocrazia affidandogli alcune cariche. Nel 1357 promulga le "Costituzioni egidiane" in cui precisa i rapporti tra papato e autorità locali.

L'ITALIA MERIDIONALE

Nel 1302 l'Italia meridionale è divisa nel Regno di Napoli in mano ai francesi e Regno di Sicilia sotto il controllo aragonese.

Roberto d'Angiò porta Napoli ad un grande prestigio europeo. Alla sua morte si hanno però numerosi conflitti per la successione e il regno si indebolisce e rimane con debiti (verso Firenze) e conflitti. Il problema era la mancanza di uno strato emergente di borghesia.

In Sicilia Federico d'Aragona è subito minacciato dalla nobiltà che rende il suo potere sempre più fragile. Tra il 1370 e il 1380alcune potenti famiglie si sostituiscono al potere reale fino a quando Martino il Giovane lio del re riaffermò il suo potere. Con la morte del re l'isola precipita nuovamente nel disordine così viene annessa diventando possesso diretto della corono aragonese.


L'EUROPA TRA XIV E XV SECOLO


Tra XIV e XVII secolo nasce in Europa lo Stato moderno in seguito ad alcuni presupposti e avvenimenti specifici da questi tratti essenziali:

Lo Stato nasce quando i meccanismi medievali vanno in crisi. Una svolta in questo passo si ebbe con il concilio di Costanza del 1414 in cui i cardinali votavano divisi in nazionalità;

Lo Stato nazionale nasce dove non vi sono numerose città importanti ma una sola mentre gli stati con numerosi importanti centri divennero Stati regionali;

Il potere viene esercitato su un territorio omogeneo e contrasta la tendenza alla frammentazione concentrando i poteri. Il principio è quello dello stato che controlla il proprio Stato;

Il conflitto con le città è stato risolto concedendo a queste di mantenere le proprie libertà a patto che non contrastino il potere del sovrano penavano svariate punizioni;

La religione non è più parte integrante della politica e il sovrano è quindi al di sopra di tutto. Nei paesi cattolici si ebbe qualche scontro ma il clero alla fine appare più devoto al sovrano che al papa;

I confini sono delineati e presidiati dalle dogane. Nascono così numerose tasse per il commercio con l'estero. I confini a terra erano facilmente delineati ( grazie a fiumi e catene montuose) mentre per quelli marittime si adottarono diverse soluzioni;

La lingua diventa un fattore di identità nazionale e viene quindi imposta quella ufficiale;

Il sovrano deve possedere saggezza e virtù altrimenti si fece strada l'idea della legittimità ad assassinarlo;

Il comando è esercitato da un corpo qualificato di ministri e burocrati arrivati a quella posizione solo grazie al sovrano a cui sono debitori;

I funzionari e i ministri sono legati solo verso il re;

Lo Stato emana leggi precise e mira all'unificazione del diritto su tutto il territorio;

Si forma un esercito permanente sempre armato agli ordini dello stato da cui aveva ogni dipendenza economica; 

Si organizza una diplomazia permanente per rappresentarsi negli altri stati e cioè nascono gli ambasciatori;

IL PORTOGALLO

Il Portogallo diventa la prima potenza marittima del mondo. Tra monarchia e borghesia vi è una forte intesa e vi è quindi un moltiplicarsi di attività e di viaggi di esplorazione. Per la prima volta uno stato manda le navi in luoghi inesplorati non avendo il Portogallo sbocchi sul mediterraneo. Le rotte sono principalmente tre:

La prima è la ricerca di nuovi territori da coltivare cioè verso isole atlantiche dove sono messi a coltura prodotti ottenibili solo in quei luoghi;

La seconda si basa su una navigazione costiera dell'Africa per poi approdare alla ricerca di oro e schiavi;

La terza (del tutto teorica) vuole attraversare le Indie per arrivare al commercio delle spezie;

Per quanto riguarda la politica nel 1420 Enrico il Navigatore fratello del re, impegnò tutti i suoi capitali nella ricerca marinara migliorando le navi e i sistemi di viaggio portando così il Portogallo a raggiungere numerose locazioni. Scoperta fondamentale è la navigazione di "bolina" che permette di viaggiare anche in direzione opposta al vento.

LA SPAGNA

Nella prima metà del trecento è re Alfonso XI con una politica accentratrice contrastata dai nobili ancora molto potenti. Per contrastare la nobiltà la corona si appoggia alla borghesia di cui ottiene il sostegno. Dopo la morte di Alfonso XI si ha un'epidemia di peste e lo scoppio di una guerra civile per la successione tra Pietro I (lio legittimo) e Enrico II (lio illegittimo) che uscirà vincitore. Questi fattori devastano il paese. Nel XV secolo il paese si riprende grazie ad un aumento demografico e nella fine del secolo si torna alla prosperità grazie al matrimonio tra Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona. Il regno d'Aragona ha numerosi possedimenti come Sicilia e Sardegna.

Nel 1442 il regno comprende tutta l'Italia meridionale. Per mantenere il tutto vengono però imposte numerose tasse che il popolo non sopporta così scoppiò una rivolta. Per un decennio il regno fu dilaniato dalla guerra civile sedata con l'intervento dell'esercito e la promessa di meno tasse.

Con il matrimonio di Ferdinando con Isabella i due regni non si unificano da subito ma passano una fase in cui restano amministrativamente divisi: Nel 1480 infatti il sentimento nazionale è molto scarso è la lingua parlata tra i due regni è ancora differente; l'unico punto di unione è rappresentato dalla fede cattolica e l'unica istituzione comune era il tribunale dell'Inquisizione. La monarchia snola assume così orientamenti molto religiosi perché era l'unica strada per permettere l'unificazione del regno. Questo comportò una trasformazione da stato molto tollerante a ferocemente intollerante verso le culture diverse. Rimaneva però il dominio arabo nella parte meridionale con capitale a Granada. Questo fu sgominato dalle truppe di Ferdinando e Isabella il 2 gennaio 1492.

LA GUERRA DEI CENT'ANNI

La guerra dei cent'anni si ebbe tra Francia e Inghilterra tra il XIV e il XV secolo e non comporta solo lo scontro tra questi due stati ma anche conflitti interni economici e sociali. I principali eventi furono:

L'Inghilterra mirava ad alcuni territori della Francia con motivazioni scarsamente valide;

Carlo IV re di Francia muore senza li e gli succede così Filippo VI che chiede a Edoardo III di riconoscergli i diritti feudali. Questo però rifiuta e reclama il trono dando inizio alla guerra;

Nella prima fase si ha un predominio inglese con le vittorie a Crecy e Poitiers dove il re francese è catturato. A seguito di ciò viene firmata una tregua con cui Edoardo rinuncia alla corona ma ottiene alcuni possedimenti;

Nel pieno della guerra scoppia in Francia una rivolta contadina a causa delle misere condizioni di vita, le tasse  necessarie ad alimentare la guerra e le devastazioni degli inglesi. I contadini cominciarono ad assalire le case dei nobili per poi unirsi a Parigi con un altro gruppo di rivoltosi. Per sedare la rivolta il re di Francia convocò a tradimento il capo dei contadini uccidendolo e scongendo i contadini privi di una guida;

Nella seconda fase della guerra si ha una ripresa della Francia grazie all'aiuto del condottiero Bertrnd du Guesclin ke ottiene numerose vittorie;

Nel 1381 scoppia nelle regioni inglese del Kent e dell'Essex una rivolta popolare causata dagli stessi motivi della rivolta in Francia. La rivolta dilaga velocemente e i rivoltosi devastano la città di Canterbury con l'incendio di numerosi importanti edifici. Il governo accoglie così le richieste dei rivoltosi che non appena tornati a casa vengono sterminati dall'esercito;

Nella terza fase della guerra si ha una crisi francese a causa della successione al trono con Carlo VI ancora molto giovane e anche malato di mente. Per questo motivo il potere finì diviso tra il fratello Luigi d'Orléans e lo zio Filippo l'Ardito che scatenarono tra loro una guerra civile. A seguito di questo Enrico V ottene una grande vittoria e sposò una sorella del re di Francia diventando quindi il padrone dello stato;

Nell'ultima fase della guerra il nuovo re Carlo VII riordinò l'esercito, le finanze e i territori ancora in suo possesso. Tra il 1429 e il 1431 sotto la guida di Giovanna d'Arco l'esercito compie numerose vittorie e gli inglesi sono infine respinti dalla Francia sebbene gli rimanga la regione di Calais.


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