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Þ I MOTI DEL 1831
Nel 1800 anche l'Italia rivendica la propria identità; questo processo viene definito Risorgimento proprio per indicare il suo carattere di rinascita culturale e politica.
Anche se l'Italia come stato non era mai esistito, se non nel pensiero degli intellettuali, una nazione italiana, in quanto comunità sociale, era tale già dall'epoca dei comuni.
I moti del 1831 nei Ducati di Modena e Parma e nelle Legazioni pontificie hanno origine, oltre che dalla rivoluzione di luglio in Francia, dalla cospirazione che tenta di coinvolgere anche il duca Francesco IV; questo però, spaventato dalla reazione dell'Austria, fa arrestare i capi della congiura, ma la rivolta si scatena ugualmente e viene poi bloccata dall'intervento austriaco.
La novità di questi moti sta nei suoi protagonisti:
CETI BORGHESI, appoggiati dall'ARISTOCRAZIA LIBERALE e dal POPOLO
Þ MAZZINI E LA GIOVINE ITALIA
Il fallimento dei moti del '31 provoca la crisi della carboneria e l'intento di realizzare l'indipendenza attraverso una lotta di popolo si traduce in una nuova dottrina che ha come protagonista GIUSEPPE MAZZINI
ispirazione democratica, con una forte componente religiosa:
religiosità romantica
consapevolezza dei diritti e dei doveri dell'uomo
coscienza di una missione spettante ai popoli quali strumenti di un disegno divino, una missione che si realizza solo quando i popoli sono uniti in nazioni
principio di associazione
l'indipendenza si può raggiungere solo con un'insurrezione di popolo
l' Italia deve essere UNA, INDIPENDENTE, REPUBBLICANA
Fondata la GIOVINE ITALIA, Mazzini si impegna ad organizzare molte insurrezioni, ma il fallimento di varie iniziative suscita critiche alla sua impostazione, e la conseguente nascita di nuovi orientamenti politici.
Þ LE NUOVE CORRENTI POLITICHE
NEOGUELFISMO (GIOBERTI):
è una corrente moderata, che ricerca soluzioni graduali che non comportino l'uso della violenza
c'è il tentativo di conciliare la causa liberale e patriottica con la religione cattolica
importante è l'elemento federalista: l'Italia deve puntare a essere una confederazione fondata sull'autorità del Papa e sulla forza militare del Regno di Sardegna
BALBO:
auspica che il ritiro dell'Austria avvenga con mezzi diplomatici
anche lui porta avanti la tesi federalista
D'AZEGLIO:
è un esponente del liberalismo moderato
critica il malgoverno pontificio e le insurrezioni
propone la via delle riforme graduali, senza però escludere un intervento militare del Regno sabaudo
CATTANEO
è il caposcuola di una corrente federalista, democratica e repubblicana
punta sulle riforme politiche e sullo sviluppo economico
il suo obiettivo finale è una confederazione repubblicana, che lasci ampia autonomia
Þ LE RIFORME DEL 1846/47
L'elezione al pontificato di PIO IX nel 1846 suscita molto entusiasmo tra la popolazione perché:
è stato scelto in alternativa a un cardinale conservatore
concede un'ampia amnistia ai detenuti politici
Questo clima induce il Papa a fare altre concessioni:
viene convocata una Consulta di Stato
è istituita una Guardia Civica
viene attenuata la censura sulla stampa
Di fronte alle nuove manifestazioni popolari altri stati italiani, escluso il Regno delle due Sicilie, concedono delle limitate riforme:
In Toscana sono istituite Consulta di Stato e Guardia Civica
Piemonte, Toscana e Chiesa firmano accordi per una Lega doganale italiana
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