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L'Europa tra il 1300 e il 1400: Oriente e il mondo germanico

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L'Europa tra il 1300 e il 1400: Oriente e il mondo germanico



Il mondo germanico

Mentre nell'Europa occidentale si andarono  formando gli Stati nazionali, tra il 1300 e il 1400 nell'Europa centrale, in Germania, le monarchie non riuscirono a imporsi sulle forze locali che, grazie alla propria potenza economica riuscirono ad autogovernarsi.

Nel territorio germanico, in particolar modo, la tradizione imperiale proseguì ma rivestì un ruolo semplicemente formale.

I principi elettori si preoccuparono di scegliere come imperatori personaggi poco potenti che non andassero a minare il proprio potere.

La forza del territorio germanico fu data da molte città unite in leghe di carattere economico che esercitarono un importante dominio commerciale e politico nella regione del nord Europa.

La crisi dell'inpero portò nel 1300 alcuni territori del sud a distaccarsi e a creare una lega autonoma che costituì il primo nucleo della Confederazione elvetica. La forza della Confederazione costrinse i nobili degli Asburgo a spostare verso oriente e il centro politico dei loro possedimenti dando vita all'embrione di quello che il futuro sareebbe stato il regno austriaco. I




L'Europa orientale


Il regno di Polonia

Tra il 1300 e il 1500 sembrava avviato a un destino di grande potenza e la regno di Polonia.

Il regno acquisì un consistente potere sotto la guida di Casimiro III il grande che, grazie ad abili trattative, riuscì a farsi restituire molti territori polacchi occupati da cavalieri tedeschi.

Consolidati i confini  intraprese un'opera di riforma iniziando a creare uno Stato moderno.

Morto senza eredi designò come suo successore  il re di Ungheria Luigi I e in seguito lo Stato polacco finì sotto la monarchia degli Jagelloni.

Questa dinastia governò la Polonia del 1386 al 1572 creando uno Stato polacco-lituano di notevole importanza. Alla morte dell'ultimo degli Jagelloni, alla fine della dinastia,  la monarchia, su pressione dei nobili, tornò da ereditaria elettiva e questo indebolì molto potere monarchico è quindi lo Stato.


Lo Russia

A oriente della Polonia, nel frattempo, era in via di formazione lo Stato russo.

I primi nuclei di nazionalità russa si erano formati nel decimo secolo attorno Kiev, grazie all'opera di principi normanni che si convertirono al cristianesimo ed entrarono in rapporti stretti con l'impero Romano d'oriente.

Nel tredicesimo secolo ci fu l'invasione dei tartari guidata da Gengis Khan che fondò tra il Volga e Don il cosiddetto regno dell'orda d'oro.

Gengis Khan non si intromise loro negli affari dei principi russi limitandosi a renderli tributari.

I principi di Mosca dunque vennero incaricati di riscuotere i tributi da versare al Orda d'oro e divennero luogotenenti dei dominatori, ampliando però i propri domini.

Nel quattordicesimo secolo i principi di Mosca si rafforzarono ulteriormente, tanto che diventarono così potenti da trasformarsi da servitori a nemici dei tartari e nel 1380 riuscirono a scongerli. Questa vittoria sebbene non ancora decisiva esercitò una grande suggestione sulle popolazioni russe che sperarono di riconquistare la definitiva libertà.

Sarà Ivan III, nella seconda metà del 1400, ad ampliare i propri domini e rendersi del tutto autonomo rispetto al Orda d'oro, che ormai stava decadendo.

Ivan III può considerarsi il fondatore dello Stato russo.

Rielaborò il mito della terza Roma secondo il quale, essendo ormai caduta in mano ai turchi la seconda Roma cioè Bisanzio cioè Costantinopoli, l'eredità culturale politica e religiosa dell'impero Romano d'oriente sarebbe dovuta essere raccolta dai principi della cosiddetta terza Roma quindi di Mosca.

Per questo Ivan IV e i suoi successori assunsero il titolo di Zar (che in russo vuol dire Cesare).

Il riferimento alla civiltà romana fu  semplice retorica ma servì ad affermare il prestigio di Mosca e dei suoi principi che cominciarono a esercitare in Russia una funzione unificatrice analoga a quella svolta in Occidente dalle grandi monarchie.

Anche qui le forze che andarono a ostacolare il processo di unificazione furono simili; infatti, come in Occidente i Re dovettero combattere contro i grandi feudatari, così in Russia, dovettero sottomettere i nobili Boiari, i piccoli principi e i signori locali che vennero stati progressivamente sottoposti al potere di Mosca ma che pretendevano di limitare l'autorità dello zar.



I turchi e la fine dell'impero d'oriente


Nei suoi ultimi secoli di vita, l'Impero Romano d'Oriente  vive un periodo di decadenza. Vive l'ostilità di genovesi e veneziani che cercano di estendere verso oriente il proprio potere ed è minacciato dai turchi ottomani che cercano di risalire per la penisola balcanica.

L'Impero Romano d'Oriente ormai comprende la Macedonia, Costantinopoli e poche altre regioni poichè buona parte di esso è stato nel tempo assorbito dall'Impero Turco-ottomano, e la sua solidità interna è minata anche da contrasti in seno allo stato.

L'esercito e la marina, un tempo strutture alla base della sua potenza sono pressoché inesistenti.

La crisi dell'Impero Romano d'Oriente si manifesta nell'assoluta indifferenza dell'Occidente.

Emanuele II Paleologo, uno degli ultimi imperatori del regno, verrà in Europa a cercare aiuto più volte prospettando il rischio che la cristianità avrebbe potuto correre se i turchi musulmani si fossero impadroniti di Costantinopoli.

Gli scontri tra Chiesa romana e Chiesa greca-ortodossa saranno però una delle cause del mancato aiuto europeo.

La Chiesa greca infatti non ha intenzione di sottomettersi a Roma e per questo la Chiesa Romana sceglie il non intervento.

Tra la fine del 1300 l'inizio del 1400 i turchi iniziano a estendere il proprio potere sia su alcuni territori nei Balcani, sia nell'attuale Turchia.

Nel 1424 l'imperatore Emanuele II sarà costretto addirittura a versare tributi al Sultano nella speranza di potere mantenere un po' di autonomia.

Il conflitto però esplode e verso la metà del 1400 il Sacro Impero Romano d'Oriente non esiste più nei fatti. Da Occidente arrivano tardivi e scarsi aiuti, in particolare da Genova da Venezia, ma ormai è troppo tardi.

Il 29 maggio del 1453 le truppe islamiche superano l'ultima resistenza bizantina, entrano a Costantinopoli e l'ultimo Imperatore, Costantino XI paleologo, muore in battaglia.





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