storia |
II governo Depretis proandava un programma innovativo che fu attuato solo in parte:abolì la tassa sul macinato,varò una Legge elettorale che ampliò,ma di poco,il diritto di voto ed emanò la Legge Coppino,che rendeva obbligatoria la frequenza della prima e della seconda classe elementare,ma che rimase sulla carta.
Per assicurarsi una larga base parlamentare,Depretis inaugurò la nefanda prassi del trasformismo che,oltre ad annullare le differenze tra Destra e Sinistra, incoraggiò le operazioni di sottogoverno e la corruzione.L'inchiesta Jacini,da lui promossa per accertare lo stato delle camne e le condizioni di vita della popolazione agricola,fece emergere uno spaccato allarmante di vita italiana,mentre l'inchiesta Franchetti-Sonnino rivelava il potere della mafia a Palermo.
Particolare debolezza il governo dimostrò in occasione della grande crisi agraria seguita alla depressione internazionale del 1873-l896.Pressato dai produttori di cereali del Nord e del Sud,che avevano costituito un vero e proprio partito degli agrari e reclamavano l'imposizione di un dazio sul grano estero,Depretis passò dal liberismo al protezionismo.Esso favorì agrari e industriali,ma rovinò gli agricoltori meridionali più innovativi che avevano reagito alla crisi convertendo i campi di grano in aranceti, vigneti e uliveti. Inoltre ebbe l'effetto di rincarare il prezzo del pane.Le intense lotte sociali di questo periodo trovarono un centro organizzativo nel Partito socialista italiano,fondato da Filippo Turati,i cui princìpi basilari erano il rifiuto dell'anarchia e la priorità delle lotte economiche,che dovevano essere collegate alle lotte politiche per ottenere la fine della proprietà privata.
Anche il cattolicesimo fu sensibile alle tematiche sociali:Leone XIII emanò l'enciclica Rerum Novarum,nella quale,compiendo una notevole svolta rispetto al pontificato di Pio IX,indicava i doveri dei lavoratori ma anche i loro diritti a una 'giusta mercede'.L'istituzione di associazioni cattoliche e di una fitta rete di attività di beneficenza furono altri modi con cui il cattolicesimo sociale,oltre a fornire ai bisognosi un aiuto concreto,si presentò come un'alternativa al socialismo.Nel 1887 il governo della Sinistra storica passò a Francesco Crispi che si proponeva un grande rinnovamento morale degli Italiani,ma che poi svolse una politica estremamente contraddittoria,oscillando tra misure democratiche e comportamenti autoritari.Riformò il Codice penale e riconobbe il diritto di sciopero,ma represse con durezza le rivendicazioni contadine dei Fasci siciliani e dichiarò l'illegalità del Partito socialista italiano.Questi atti liberticidi furono possibili grazie a una Legge di pubblica sicurezza che dava amplissimi poteri alla polizia.Inoltre,sia per ragioni di prestigio sia per contenere l'emigrazione,Crispi si lanciò in una fallimentare impresa coloniale:la conquista dell'Etiopia,che si concluse con la disfatta di Adua (1896).Di fronte alle violente manifestazioni dei socialisti fu costretto a dimettersi.Caduto il governo Crispi,l'aumento vertiginoso del prezzo dei cereali dovuto a una carestia negli Stati Uniti fece esplodere i moti del pane,che ebbero a Milano conseguenze drammatiche:il generale Bava Beccaris usò il cannone contro le barricate dei dimostranti causando 120 morti.Nel 1900 Umberto I,che aveva premiato il generale con un'onorificenza,fu ucciso da un anarchico che volle vendicare così i morti di Milano.
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