La lega
di delo
Due anni dopo la vittoria sui persiani, nel
477 aC nacque la lega di Delo
(Callimarco III aC
scriverà un bellissimo “inno a delo”) a cui
viene messo a capo Aristide: un’alleanza militare che univa gli ateniesi e i
loro alleati in una difesa comune contro il pericolo persiano. Rimase esclusa
sparta, che pure aveva combattuto da protagonista gli eserciti del “gran re”.
Finita la guerra, sparta si era ritirata entro i propri confini, preoccupandosi
solo di mantenere il controllo sulle poleis del
Peloponneso; il re pausania, il vincitore di platea,
era stato richiamato in patria dagli efori e dopo poco giustiziato per
tradimento (468 aC). Inizialmente la lega delo-attica raggruppò le poleis
della costa greca e le isole dell’egeo. Presto
però entrarono nell’alleanza anche le città greche della costa
asiatica. Ciascuna polis contribuiva a mantenere la flotta della lega sia
fornendo direttamente le trireme, sia ando un tributo alla cassa della Lega.
L’imperialismo
ateniese
Nel giro di una generazione la lega de delo era divenuta un pretesto per coprire l’imperialismo di
atene, il suo sogno di egemonia. Dal 477 aC atene diventa odiosa e pose le
basi per la sua rovina. Il tesoro della lega venne trasferita dal santuario di
apollo, nell’isola delo, al tempio ateniese del Partenone. La giustificazione fu che, così, era
messo al sicuro da un eventuale attacco persiano nell’egeo;
in realtà da allora in avanti atene ebbe mano
libera nell’utilizzo dei fondi. Conosciamo infatti le liste dei tributi ati
ad atene poiché esse erano incise su stele e rese
pubbliche. Nel 449 aC fu stabilito un accordo tra atene e la persia, chè consentì la ripresa degli scambi tra atene e il mondo persiano. Nel 446 ac
fu conclusa una tregua con sparta. A quel punto, di fatto, cadevano i i motivi per cui era stata costituita la lega delo-attica. Diverse poleis
alleate sospesero il amento dei tributi, ma atene
reagì: richiamò gli alleati e ridusse l’autonomia di quelle
città che, come Calcide nell’eubea, si erano ribellate. Il predominio ateniese divenne
sfrontato. Il consiglio della lega non fu più convocato; tutte le
decisioni vennero prese dall’ecclesia, l’assemblea
popolare di atene. Fu imposta la dracma come moneta
comune, ma ancora più pesanti furono le ingerenze di atene
nella politica interna delle varie città: molte di esse passarono ad un
governo di tipo democratico non per libera scelta, ma per obbedienza, visto che
ovunque atene imponeva le sue guarnigioni militari.
Infine, cittadini ateniesi di modeste condizioni furono inviati in varie parti
della grecia a fondare cleruchie,
colonie di insediamento agricolo; il più delle volte, le terre erano
state sottratte ai precedenti proprietari, come misura punitiva.