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MAGNA CHARTA



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MAGNA CHARTA



Carta concessa il 15 giugno 1215 da Giovanni Senzaterra, re d'Inghilterra, ai baroni inglesi, considerata il fondamento delle libertà costituzionali inglesi. Le sconfitte militari subite da Giovanni a opera di Filippo II di Francia, le tasse gravose e l'abuso di privilegi reali e feudali furono all'origine dell'ennesima rivolta dei baroni contro l'autorità regia; essi crearono e inviarono al sovrano un elenco di rivendicazioni, e al suo rifiuto sciolsero il giuramento di obbedienza e mossero su Londra, costringendo così il sovrano a scendere a patti: Giovanni Senzaterra incontrò i baroni e accettò il documento.

Nella Magna Charta per la prima volta venivano definite formalmente le relazioni tra re e baroni, codificando i diritti e i doveri della feudalità e riformando il sistema giudiziario. Molti abusi di autorità furono con essa limitati, compresa la facoltà della corona di stabilire imposte senza il consenso della camera dei Comuni. Il commercio venne protetto, garantendone il libero esercizio a Londra e in numerose altre città, villaggi e porti d'Inghilterra (anche per i commercianti stranieri) e con l'istituzione di un sistema di pesi e misure ufficiale.

Venne infine creata una Corte comune d'appello permanente con sede a Westminster. Lo svolgimento dei processi venne semplificato e condizionato al rispetto di rigide norme di procedura, prima fra tutte quella relativa alla necessità di produrre prove certe a motivo di una condanna, base di tutto il successivo sistema di libertà civili inglesi; si procedette anche all'uniformazione delle pene per i reati più gravi.


Il mancato rispetto della Magna Charta da parte di Giovanni Senzaterra nell'ultimo anno del suo regno scatenò la guerra dei baroni, conclusasi nel 1216. Fra il 1216 e il 1297, sotto i regni di Enrico III ed Edoardo I, la Charta fu più volte modificata e ratificata dal Parlamento; all'inizio del XVII secolo essa divenne il principale strumento degli avversari di Carlo I, guidati da Edward Coke. Con l'aggiunta nel 1628 della Petizione dei diritti e, nel 1689, del Bill of Rights, essa sancì la superiorità del Parlamento sulla corona. Pur modificabile e addirittura eliminabile  in ogni momento a seguito di un semplice atto parlamentare, la Magna Charta mantiene da oltre sette secoli il carattere di legge fondamentale del diritto inglese.






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