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L'INTERPRETAZIONE E L'EFFICACIA DELLA NORMA GIURIDICA - Criterio logico - Criterio teleologico - L'abrogazione

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L'INTERPRETAZIONE E L'EFFICACIA   DELLA NORMA GIURIDICA





Le norme giuridiche, che si riferiscono ad una fattispecie astratta, devono essere  applicate a casi concreti; è necessario dunque che si arrivi a comprendere con una certa precisione il loro significato, perché ad ogni situazione sia applicata proprio la norma che il legislatore ha predisposto






Nel corso della presente lezione studieremo i criteri che l'interprete può e deve seguire nello svolgimento di questa attività così importante, successivamente i soggetti che interpretano le norme giuridiche e gli effetti del loro lavoro



Ci occuperemo del problema dell'efficacia della norma giuridica nel tempo.



Considereremo infine l'efficacia delle norme nello spazio, scoprendo che, vista l'esistenza di una pluralità di ordinamenti possono presentarsi casi concreti regolati in modo diverso da norme appartenenti ad ordinamenti differenti. Per risolvere i potenziali conflitti, il legislatore ha stabilito specifici criteri ed è nato un particolare ramo del diritto: il diritto internazionale.



l'analogia

 

le lacune del diritto

 

nozione   di interpretazione

 
l'analogia


i principi generali del diritto

 

nel tempo

 

nello spazio

 




























Nozione di interpretazione

 


Le norme giuridiche che sono contenute in norme scritte come ogni proposizione scritta anche quelle giuridiche devono essere chiarite nel loro significato. Le norme scritte devono essere applicate come ad esempio l'applicazione del diritto che è fatta dal giudice. Il legislatore, proprio al fine di contenere la soggettività dell'interprete e rendere il più possibile oggettivi e prevedibili i risultati dell'interpretazione, ha disciplinato l'attività interpretativa. Ai sensi dell'art.12 preleggi:

"Nell'applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, e dalla intenzione del legislatore". I criteri di interpretazione sono tre: il criterio letterale, logico, teleologico



Criterio letterale

 


Il primo criterio che occorre applicare è quello letterale.I testi normativi devono cioè essere interpretati facendo riferimento in primo luogo al significato letterale delle parole. Il linguaggio legislativo in gran parte coincide con quello comune, si pensi a termini come compravendita, locazione, mediazione ecc. A volte, però, i termini che sono utilizzati dal legislatore hanno un significato tecnico-giuridico molto particolare come ai termini alimenti (art.433 c.c), frutti (art.820 c.c) ecc. Ne consegue che la semplice interpretazione letterale è insufficiente, allora l'interpretazione letterale deve essere integrata con l'interpretazione logica e teleologica.



Criterio logico

 

L'interpretazione letterale deve essere integrata dall'interpretazione logica, secondo l'art.12 delle preleggi occorre badare all'intenzione del legislatore.





Criterio teleologico

 


L'interpretazione letterale e logica deve essere integrata con l'interpretazione teleologica che consiste nella ricerca della ratio attraverso la sola ricostruzione dei lavori preparatori della legge.


I soggetti che interpretano testi giuridici:    1.Legislatore

2. Giudici


L'interpretazione autentica

 


L'interpretazione autentica proviene dallo stesso

legislatore che chiarisce l'esatta portata di una

norma




Interpretazione giudiziale

 

L'interpretazione giudiziale è quella che proviene dai giudici e vale esclusivamente tra le parti del giudizio. L'insieme delle sentenze costituisce la giurisprudenza L'interpretazione giudiziale autorevole è quella proveniente dalla Corte di Cassazione.









L'analogia

 
La legge per quanto completa e dettagliata possa essere non può mai contemplare ogni rapporto e ogni situazione. Inevitabilmente possono verificarsi casi concreti che non rientrano nella fattispecie astratta disciplinata dal legislatore in questo il legislatore ha previsto il ricorso all'analogia. L'analogia consente di estendere a fattispecie simili la disciplina legislativa prevista dal legislatore per disciplinare una specifica fattispecie. L'analogia

non è possibile in due casi come indicato nell'art.14 delle preleggi:


nel caso delle leggi speciali ed eccezionali;

nel caso delle leggi eccezionali




Principi generali del diritto

 



Se un caso non è espressamente regolato lo si deve risolvere in coerenza con quanto è previsto da altre norme giuridiche (l'analogia); se non c'è nemmeno una disposizione che regola casi simili è sempre possibile il ricorso ai principi generali dell'ordinamento (principio di completezza dell'ordinamento).
























nel tempo

 

nello spazio

 



il diritto internazionale privato

 

i conflitti tra più ordinamenti

 

la  condizione

dello straniero

 

l'ordine pubblico

 

il referendum abrogativo

 

tacita

 

espressa

 

vacatio legis

 

pubblicazione sulla G.U

 

promulgazione

 

il principio della irretroattività

 

l'abrogazione


 

entrata in vigore

 































Efficacia nel tempo: le leggi dopo essere state approvate da entrambi i rami del Parlamento entrano in vigore solo dopo la promulgazione, cioè l'atto formale mediante il quale il Presidente della Repubblica attribuisce efficacia alle leggi approvate dal Parlamento (art.73 Cost.), la loro pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale (art.73 Cost.) e, infine, dopo che è decorso un termine, normalmente di 15 giorni (vacatio legis: art.10 preleggi).



L'abrogazione: Le leggi possono essere abrogate esclusivamente da leggi posteriori (art.15 preleggi).L'abrogazione è espressa quando una legge dichiara espressamente di volerne abrogare una precedente. E' tacita quando vi è incompatibilità tra le disposizioni contenute in una legge con quelle di una legge precedente.



Il referendum abrogativo: con il referendum abrogativo si consente ai cittadini di pronunciarsi direttamente circa il mantenimento o meno di una legge.



L'irretroattività : la legge , in base all'art.11 delle preleggi, non dispone che per l'avvenire: essa non ha effetto retroattivo, questo significa in linea di principio che le leggi possono regolare esclusivamente situazioni future e non anche passate.



Conflitto tra più ordinamenti conflitti di leggi nello spazio deriva dal

fatto che molto spesso la medesima fattispecie è regolata in modo differente a seconda dell'ordinamento giuridico preso in considerazione. Per risolvere i conflitti esiste una disciplina specifica nota come diritto internazionale privato . In tale ambito vigono alcuni criteri fondamentali. In materia di proprietà e di diritti reali si fa solitamente riferimento alla legge del luogo in cui si trova il bene, a prescindere ovviamente dalla nazionalità del suo proprietario. Parimenti , in materia di fatti illeciti trova applicazione la legge del luogo in cui è stato commesso il fatto.









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