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IL VIAGGIO - Tesina multidisciplinare per l'esame di Stato

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IL VIAGGIO

Tesina multidisciplinare per l'esame di Stato





LATINO: Eneide (Virgilio) - Satyricon (Petronio) - Metamorfosi (Apuleio)

ITALIANO:     Divina Commedia (Dante Alighieri) - I Promessi Sposi (Alessandro Manzoni) - I Malavoglia (Giovanni Verga)



INGLESE:    On the Road (Jack Kerouac) - Ulysses (James Joyce) - Romantic Poets

STORIA DELL'ARTE: Viaggio fisico (Gauguin e Primitivismo) - Viaggio psicanalitico (Surrealismo)

SCIENZE:    Esplorazione dello Spazio - Prime Orbite - Sbarco sulla Luna - Orizzonti









Introduzione


Il termine "viaggio" deriva dal latino "viaticus", che indica l'occorrente per mettersi in viaggio, quindi, seguendo l'etimologia del termine, il viaggio appare come una necessità, ma non sempre nella storia ha avuto questo significato.

Molte volte esso è stato visto come un viaggio della speranza, o della disperazione secondo i punti di vista. Altre volte invece lo si è intrapreso per il desiderio di conoscere e di avventurarsi in nuove realtà diverse dalla propria.

È proprio quest'ultimo aspetto del viaggio che mi ha appassionato e mi ha spinto a sceglierlo come percorso per l'Esame di Maturità.

Essendo un argomento che appassiona molte persone, inevitabilmente abbraccia diverse discipline, da quelle prettamente umanistiche come la letteratura italiana, il latino o la letteratura inglese, ad altre di carattere scientifico come l'astronomia.


LATINO



Facendo un'analisi cronologica su come il concetto di viaggio sia cambiato dall'antichità ad oggi, il nostro discorso non può che iniziare con la letteratura latina, con qualche accenno all'epica classica.

Il viaggiatore per antonomasia della letteratura classica è sicuramente Ulisse, il quale affronta il viaggio non per una volontà divina ma per il desiderio di conoscere. Nell'Odissea, opera che risale al X-XI secolo a.C., Omero ci descrive le peregrinazioni di questo eroe che, in seguito alla vittoria dei Greci nella battaglia di Troia, prima di poter ritrovare la moglie Penelope, dovrà navigare per 10 anni per il volere degli Dei, in particolare Nettuno. Una volta in patria però nasce in lui un nuovo sentimento, quello della brama di conoscenza, che lo porterà ad andare contro il fato e oltrepassare le Colonne d'Ercole, l'odierno stretto di Gibilterra. L'opporsi alla volontà degli dei significa per Ulisse una morte certa e, infatti, egli morirà poco dopo a causa del suo desiderio di libertà e della sua voglia di conoscere.

Ben diversa è la situazione di Enea, lio di Anchise e Venere e progenitore di Romolo e quindi dell'intera stirpe romana. Nell'Eneide di cui è protagonista, Virgilio lo descrive come un eroe rispettoso della volontà divina e proprio per volere di questa egli intraprende il suo viaggio.

Un aspetto accomuna però i due poemi, vale a dire la discesa negli Inferi. Questo è un altro significato che il viaggio può assumere, cioè esso può essere visto come un viaggio verso l'ignoto e il desiderio di conoscere quello che c'è oltre la vita terrena. La discesa negli Inferi, o "catabasi", è presente nell' XI libro dell'Odissea e nel VI libro dell'Eneide, e verrà ripreso polemicamente anche nel VI libro del Bellum Civile di Lucano. In tutte queste opere il viaggio è visto come una missione divina, voluta da entità superiori. Vengono trattate quindi tematiche serie e importanti e anche la scelta della poesia testimonia questo fatto, in quanto l'epica deve avere uno stile alto e solenne.

Un secolo più tardi, tutti questi punti fissi verranno meno e il viaggio verrà descritto in prosa con uno stile tutto nuovo da un autore del quale si sa poco o niente, Petronio. Viene abbandonata la poesia e i fatti vengono descritti con una modalità simile al romanzo moderno, e inoltre basandosi anche sulla Fabula Milesia. Altri collegamenti con la narrativa tradizionale si possono trovare nella

Satira Menippea (Apokolokyntosis di Seneca), per il fatto che nel Satyricon troviamo parti caratterizzate da poesia e altre da prosa, il prosimetrum.

Vengono descritti quindi, in accordo col genere del romanzo, peripezie e avventure dei personaggi, fra i quali ricordiamo Encolpio, che narra in prima persona la vicenda, Gitone e Eumolpo.

Una peculiarità della tematica del viaggio è anche l'amore del protagonista verso una donna, molto spesso ostacolato da personaggi antagonisti. Petronio in questo contesto stravolge tutta la tradizione precedente, narrando rapporti sessuali omosessuali fra i vari personaggi e con diversi partner, oltre a rapporti occasionali avuti con ragazze incontrate lungo il tragitto.

Forse è proprio questo che rende il Satyricon un romanzo conosciuto e apprezzato tutt'oggi, il quale tratta il viaggio in un modo del tutto originale e accattivante.

L'ultimo esempio della narrativa latina su cui voglio soffermarmi sono le "Metamorfosi" di Apuleio, note anche con il nome di Asino d'oro. L'opera, che risale al II secolo d.C., affronta il viaggio rifacendosi da un lato alla tradizione classica con l'intervento divino e l'uso del mito (la Favola di Amore e Psiche), ma dall'altro lato non abbandona il filone della Fabula Milesia e l'intento di divertire, punto cardine del Satyricon di Petronio.

Il protagonista Lucio, spinto dalla curiositas, si vede trasformare, per errore, in asino da una maga. Egli cerca continuamente di ovviare a questa situazione, e solo alla fine grazie all'intervento della dea Iside, riuscirà a ritornare alle sembianze umane, sebbene sia costretto a diventare seguace della religione della dea. L'intento quindi non è solamente quello di divertire il lettore, ma nel finale in Apuleio emerge anche un intento edificante, cioè la volontà di salvezza testimoniata dall'invocazione alla dea da parte di Lucio.

Il leitmotiv del viaggio non si esaurisce certo con la letteratura latina e si concentra anche nella letteratura italiana con la Divina Commedia dantesca e con molti altri romanzi fra i quali ricordiamo "I Promessi Sposi" di Manzoni.



ITALIANO



Dopo aver trattato il tema del viaggio nella letteratura latina, ora la nostra analisi si sposta nell'ambito della letteratura italiana. Il poeta itinerante per eccellenza è sicuramente Dante Alighieri che nella "Divina Commedia" attraversò i tre regni dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. Innanzitutto vanno definite le motivazioni che spinsero il poeta ad intraprendere il suo viaggio, seppur letterario. Non lo ha fatto sicuramente per un desiderio di conoscere la realtà ultraterrena, come invece aveva fatto Ulisse che, condannato da Dante, verrà inserito nell'ottava bolgia dell'Inferno fra i fraudolenti. Il cammino di Dante è ben più vicino a quello intrapreso da Enea, spinto ad intraprendere il suo viaggio per volontà divina, e l'aver vicino a sé nell'Inferno e nel Purgatorio l'autore che ha raccontato le gesta di Enea nell'Eneide, Virgilio, testimonia ancor di più la scelta fatta da Dante.

I tre mondi esplorati da Dante sono simili ma al tempo stesso diversi fra loro. Il Paradiso può essere accostato all'Inferno, in quanto entrambi sono luoghi eterni, oltre ad essere luoghi estremi, il primo del bene e il secondo del male, mentre il Purgatorio è descritto come un luogo di transizione, dove le anime trascorrono un certo periodo prima di conoscere il loro destino. Se però si esaminano altri fattori, si vede come il Purgatorio può essere accostato al Paradiso in quanto in entrambi c'è un processo di purificazione delle anime, le quali procedono dal basso verso l'alto, fino a raggiungere il cielo; nell'Inferno invece avviene il processo inverso, infatti le anime procedono dall'alto verso il basso, per cui si ha un processo di degradazione. Di fronte alle anime dei primi due regni, Dante proverà un sentimento di solidarietà e concordia, quindi una sorta di venerazione, al contrario di quanto avviene nell'Inferno, dove il poeta è animato solamente da un sentimento di condanna, ritenendosi infatti superiore ai dannati che incontra man mano nei vari gironi.

Importanti nel cammino intrapreso da Dante sono le sue due guide principali: Virgilio, che guida il poeta nell'Inferno e nel Purgatorio, per poi, una volta raggiunta la cima di quest'ultimo, affidarlo a Beatrice che lo accomnerà nei 10 cieli del Paradiso.

Il viaggio di Dante è inevitabilmente influenzato dalle particolari forme dei tre regni da lui esplorati. Si passa infatti dalla discesa nell'Inferno, rappresentato come un cono rovesciato, al Purgatorio, rappresentato come una montagna che conduce verso il Paradiso, formato quest'ultimo da 9 cieli concentrici racchiusi in un unico grande cielo, l'Empireo, che conduce direttamente a Dio.


Se si fa un salto di circa 5 secoli, si vede come il viaggio abbia ancora riferimenti a Dio, e quindi alla salvezza dell'uomo. Alessandro Manzoni infatti ci presenta il protagonista del suo romanzo "I Promessi Sposi", Renzo Tramaglino, come un ragazzo che, in seguito ad errori provocati dalla sua irrazionalità e dal suo desiderio di vendetta, si rende conto che l'unica giustizia non è quella delle istituzioni, bensì quella divina. Il passo che ci descrive perfettamente questo profondo cambiamento in Renzo è la notte trascorsa alle sponde dell'Adda. Renzo fino a quel momento si era dimostrato un ragazzo istintivo e allo stesso tempo ingenuo, in quanto convinto che anche gli umili potessero incidere nelle decisioni dei potenti, potendo così modificare la realtà. I fatti poi non gli avrebbero dato ragione, e proprio alle sponde del fiume Adda il protagonista capisce che l'unica giustizia a cui ci si può appellare è quella divina. In quel luogo, ai suoi occhi idilliaco, egli ritrova un'immagine a lui cara, un simbolo di protezione, cioè una capanna dove egli trascorrerà la notte. Questo è uno dei momenti chiave del romanzo, il momento in cui Renzo agisce non più con il cuore, bensì con la testa, aiutato dalla fede che lo porterà a compiere la sua missione, riuscendo così a sposare Lucia Mondello. Il viaggio compiuto da Renzo a Milano si è rivelato quindi essenziale per la sua formazione, portandolo ad avere una fiducia incondizionata in Dio e nelle sue decisioni, è questo si spiega con il felice epilogo della storia, dal perdono a Don Rodrigo nel lazzaretto alla definitiva unione con l'amata Lucia.

Il viaggio modifica la realtà delle cose anche in un altro famoso romanzo, "I Malavoglia", pubblicato nel 1881. La scelta fatta da Giovanni Verga (1840-l822), rappresentante del Verismo italiano assieme a Luigi Capuana (1839-l915), è stata quella di abbandonare la ura del narratore onnisciente, per sostituirla con quella di un narratore "eclissato" nel mondo da lui descritto.

Verga ovviamente sa che tutto questo è un'illusione, ma crede comunque che l'opera deve sembrare fatta da sé: siamo di fronte alla teoria dell'impersonalità, già presente in "Rosso Malpelo" (1878).

Tornando alla sua opera più importante, "I Malavoglia", notiamo come il viaggio a Napoli condizioni in maniera palese i comportamenti del giovane N'Toni. Costretto a partire per il servizio militare, priva la sua famiglia di due braccia per lavorare, per cui ad Aci Trezza, il suo paese natio, saranno costretti ad assumere un lavorante per quell'annata, che si rivelerà poi pessima sul piano degli affari. Al ritorno del giovane ad Aci Trezza, la realtà partenopea lo ha cambiato, in quanto egli non riesce ad accettare i canoni tradizionali del piccolo paese siciliano, essendo stato intaccato dal progresso e dal lusso. Inizierà quindi a frequentare cattive comnie, fino a quando accoltellerà Don Michele, colpevole di aver sedotto la sorella Lia. Il giovane N'Toni sarà costretto a scontare 5 anni in carcere e, una volta uscito di prigione, abbandonerà volontariamente la propria famiglia, dopo essersi reso conto che non apparteneva più a quel mondo.

Abbiamo visto come un viaggio sia in grado di modificare la realtà in varie maniere, partendo da Dante per arrivare fino a Verga, e vanno ricordati anche altri autori del Novecento, come per esempio Leonardo Sciascia (1921-l989), che hanno dato particolare rilevanza a questo tema tanto intrigante.  








INGLESE



Nella letteratura inglese ci sono stati molti autori che hanno il scelto il tema del viaggio come soggetto delle loro opere. Partendo dalla letteratura del XIX secolo, gli scrittori che ho scelto di trattare sono Coleridge e Byron, due dei più importanti rappresentanti del Romanticismo inglese.

Il primo, Samuel Taylor Coleridge (1772-l834), scrisse assieme a William Wordsworth (1770-l850) le "Ballate Liriche" ("Lyrical Ballads"), la cui prefazione della seconda edizione è considerata il manifesto del Romanticismo inglese. Nonostante Coleridge abbia scritto solo frammenti, il suo contributo è fondamentale, soprattutto con "La Ballata del Vecchio Marinaio" "The Rime of the Ancient Mariner"), dove il tema del viaggio ha un ruolo fondamentale, essendo inoltre collegato al tema religioso.

L'opera inizia con la ura del vecchio marinaio che, durante un matrimonio, incontra tre persone, e ad uno di essi inizia a raccontare la propria storia. Assieme al suo equigio, salpò dalle coste inglesi e,oltrepassato l'Equatore, il forte vento e le tempeste lo spinsero verso il Polo Sud. A questo punto apparve un albatross che in un primo momento venne accolto con ammirazione e con stupore data la sua maestosità e la sua bellezza, ma subito dopo venne ucciso dal vecchio marinaio senza alcun motivo. Da quel momento in poi, uno spirito malvagio perseguitò la nave lungo la sua rotta, innanzitutto con la ssa del vento. A quel punto intervennero due nuove ure, quella Morte ("Death"), che sconfisse i marinai in una partita a dadi provocandone la morte, e quella della Vita in Morte ("Life in Death") che sconfisse il vecchio marinaio. Una volta che egli avesse raggiunto le coste inglesi, avrebbe dovuto raccontare la sua storia ad altre persone per divulgare il più possibile il sentimento del rispetto della natura e di tutti gli esseri viventi. .

Nel caso di Coleridge, il viaggio è visto come un mezzo di conoscenza, avendo però anche sfaccettature collegate a Dio e alla Natura, quindi l'analisi da fare è molto complessa.

Il secondo autore che ho citato è Lord Byron, la cui stessa vita può essere considerata un grande viaggio attraverso l'Europa e il vicino Oriente. Tutte le sue opere hanno le caratteristiche tipiche viaggio, a partire da Childe Harold Pilgrimage fino ad arrivare a Don Giovanni, in accordo con i canoni romantici dell'esotismo nello spazio. Sebbene abbia definito Coleridge "il più stupido dei poeti inglesi", Byron, come Coleridge, scelse i temi legati alla tradizione medievale nel suo Childe Harold Pilgrimage, dove Childe indica la persona che sta per essere fatto cavaliere. L'opera narra le avventure ambientate negli stessi luoghi visitati dall'autore. Dopo Childe Harold, scrisse una serie di racconti ambientati in Oriente, e precisamente "Il Corsaro", "Lara" e "Il Giaurro".

In seguito allo scandalo che scoppiò in Inghilterra a causa del violento rapporto con la moglie, Byron volontariamente lasciò la patria trasferendosi prima a Venezia, dove scrisse Manfred diventando fra le altre cose un convinto patriota italiano e un carbonaro, e poi in Grecia, dove difese la causa greca nelle lotte per l'indipendenza dall'Impero ottomano, morendo in un piccolo paese chiamato Missolonghi, e diventando un ero e nazionale greco.

Nel XX secolo la situazione politica, economica e culturale era completamente cambiata, quindi anche lo scrittore tratta il viaggio nei suoi romanzi in un modo diverso. Il primo che ho scelto è James Joyce, che concentrò tutto il suo "Ulisse" in un unico paese, l'Irlanda, in un'unica città, Dublino, e in un giorno particolare, il 16 giugno 1904. Nel capolavoro di Joyce non potevano ovviamente essere descritte le avventure di un eroe, e quindi viene meno la momentanea sospensione di incredulità tanto cara a Coleridge. Il protagonista, Leopold Bloom, cammina per le strade di Dublino senza una destinazione, diventando così un anti-eroe, un uomo comune, con un riferimento chiaro, polemico e ironico all'Odissea di Omero. Ulisse non è più l'eroe che viaggia attraverso il Mediterraneo con una moglie fedele, Penelope, che lo sta aspettando a Itaca, bensì è un uomo che non lascia mai il proprio paese dove ha un'occupazione umile e modesta. Penelope lascia il posto a Molly Bloom, una moglie infedele che non ha alcun rispetto per il marito.

Lo sviluppo della trattazione del viaggio non si esaurisce ovviamente con l'Ulisse di Joyce, infatti circa 50 anni più tardi c'è la pubblicazione di un romanzo simbolo di un'intera generazione, quella della Beat Generation. Il romanzo in questione è "Sulla Strada" ("On the Road") di Jack Kerouac, che riprende la tradizione picaresca dei romanzi snoli del '600, oltre ad alcuni romanzi ottocenteschi, come per esempio il Don Giovanni di Byron. L'opera è un simbolo degli anni '50 negli Stati Uniti, dove la Beat Generation gettò le basi di quello che sarà poi la rivoluzione culturale degli anni '60 e '70. Il romanzo infatti nasce come una rivolta contro tutte le convenzioni sociali, contro la società conservatrice, contro il consumismo. Kerouac, uno dei rappresentanti della Beat Generation, ha voluto descriverci un viaggio fatto dal protagonista Sal attraverso gli Stati Uniti, il quale, fra rapporti sessuali, abuso di droghe e alcol, si trasferisce di città in città incontrando e conoscendo sempre persone diverse. Siamo di fronte al tipico modo di reagire dei Beats, come vennero chiamati Kerouac, Ginsberg e Ferlinghetti, che avrà poi conseguenze negli anni '60 con la rock band dei Beatles e di Bob Dylan.

Il viaggio durante gli ultimi due secoli, come abbiamo visto, è stato descritto in maniera diversa, come puro desiderio di conoscenza oppure come una missione voluta da Dio.












STORIA DELL'ARTE



Dopo aver analizzato i caratteri letterari del viaggio, va fatta un'analisi anche nell'ambito artistico, in particolare nelle correnti del Primitivismo e del Surrealismo.

Il Primitivismo, movimento che ebbe la sua diffusione negli ultimi due decenni del XIX secolo, vide come maggior rappresentante Paul Gauguin (1848-l903). Gauguin, dopo un primo periodo che lo vide legato all'ultimo filone dell'Impressionismo, intraprese il cosiddetto "periodo bretone". Con riferimenti chiari al Romanticismo con la sua riscoperta delle varie identità nazionali, Gauguin scelse la Bretagna e i suoi costumi come oggetto di indagine di quelle che saranno poi le sue opere, fra le quali ricordiamo il "Cristo Giallo" (1889) e soprattutto il "Calvario" (1889), che ci descrive le immagini religiose tipiche dei contadini bretoni. La sua ricerca però non si è ancora esaurita, infatti egli decise di abbandonare la Francia per trasferirsi in luoghi più primitivi, più esotici, lontani da quella civiltà da lui ripudiata. Scelse come luogo le Isole Marchesi, dove alcuni anni più tardi morirà solo e alcolizzato. Il Romanticismo quindi influenzò profondamente l'ideologia di questo artista, sia dal punto di vista dell'esotismo nello spazio, e la sua stessa vita lo testimonia, sia dal punto di vista del recupero delle tradizioni e del ritorno alle origini di una civiltà. Tutto questo si traduce sulla tela attraverso un colore acceso, disteso su larghi spazi, viene inoltre definita la profondità degli oggetti assieme ai loro contorni ben definiti.

Un'altra esperienza che ho deciso di inserire in questo percorso è quella del Surrealismo, considerato l'ultimo grande movimento di Avanguardia. Nato negli anni '20, il suo primo manifesto venne firmato nel 1924 a Parigi da Andrè Breton (1896-l966). I primi anni del Surrealismo si esauriscono in una corrente letteraria, capeggiata da importanti esponenti di quella che era stata l'esperienza Dada, fra cui Ernst, De Chirico e Duchamp. La componente Dada presuppone quindi che il Surrealismo vada contro ogni regola stilistica e ogni convenzione prestabilita.

Il viaggio dei Surrealisti non poteva ovviamente essere un viaggio in luoghi sperduti e primitivi, ma si trattava di un viaggio psicanalitico, un percorso all'interno della coscienza umana per scoprirne i segreti e i lati più nascosti. Oltre al Surrealismo puramente letterario, va ricordato il cosiddetto "Surrealismo urativo", che si basa su tecniche nuove e del tutto originali, fra cui il frottage (carboncino sfregato su una tela a contatto con una superficie irregolare), il dripping (gocce di colore fatte cadere da un barattolo forato che oscilla sopra la tela) e la decalcomania (due superfici colorate premute fra loro e successivamente staccate).

La psicanalisi di Freud entrò di fatto anche nell'arte, dopo averlo fatto nelle varie letterature, dando il via ad una nuova visione di viaggio, diventato ormai introspettivo e che andava ormai al di là dei confini fisici e materiali per seguire un itinerario personale all'interno della psiche umana.


SCIENZE



Durante il XX secolo il viaggio, il desiderio di viaggiare e di conoscere territori sconosciuti, spinse l'uomo a tentare imprese straordinari e impensabili, come per esempio la conquista degli 8000 himalaiani o la conquista dei Poli. Mai però si sarebbe potuto ipotizzare un futuro sbarco dell'uomo sul nostro unico satellite, la Luna. L'uomo e la tecnologia, invece, hanno reso possibile questo sogno che ha affascinato, fin dalla sua sa, l'uomo.

La prima missione spaziale avvenne si ebbe nel 1957, quando fu messo in orbita il satellite russo "Sputnik" (dal russo "comno di viaggio"), quindi l'Unione Sovietica diede il via alla conquista dello spazio. Russo è anche il primo uomo in orbita, Yuri Gagarin, che a bordo del Vostok 1 compì un'orbita completa della Terra in 1 ora e 48 minuti, atterrando regolarmente. Iniziò così la sfida per la conquista dello spazio fra l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti, che 10 mesi più tardi, esattamente il 20 febbraio 1962, mandarono in orbita il loro primo uomo, John Glenn, capace di compiere ben 3 orbite complete intorno alla Terra. Nacque a quel punto il progetto Apollo, grazie al quale gli USA sarebbero stati in grado di far sbarcare il primo uomo sulla Luna entro la fine del decennio: era il maggio 1961.

Prima del lancio del primo Apollo, ci furono ben 12 lanci facenti parte del programma Gemini, che miravano a sperimentare le migliori tecnologie per garantire lo sbarco sulla Luna. Durante i test dell'Apollo 1, presso Cape Kennedy, tre astronauti americani persero la vita a causa di un incendio divampato all'interno del modulo di comando: i tre astronauti in questione erano Grissom, White e Chaffee. Nonostante questo incidente, l'Apollo 1 venne lanciato nell'ottobre 1968, e le successive missioni furono utili per eseguire altri test, scattare fotografie, trasmettere immagini alle TV.

Nel frattempo i progetti dell'Unione Sovietica erano proseguiti, dapprima con il progetto Voskhod, poi con i progetti Zond e Soyuz (volo record nello spazio: 18 giorni).

Lo sbarco sulla Luna avvenne il 20 luglio 1969, e a mettere piede per primi sul suolo lunare furono Neil A. Armstrong e Edwin E. Aldrin Jr., a bordo dell' Apollo 11. Le parole pronunciate da Armstrong sarebbero rimaste nella storia: "Questo è un piccolo passo per l'uomo, ma un balzo gigante per l'umanità". Si era realizzato così il progetto Apollo intrapreso nel 1961, e i due astronauti ricevettero i complimenti direttamente dal Presidente degli Stati Uniti Richard Nixon, mentre milioni di persone seguivano l'evento in TV.

Questo obiettivo fu ottenuto grazie ad uno studio della superficie lunare e della sua conformazione, iniziato molti secoli prima e tuttora in corso; tuttavia, al ritorno dell'Apollo 11 nell'Oceano Pacifico il 24 luglio 1969, per evitare una contaminazione da parte di organismi viventi lunari, gli astronauti vennero tenuti per un periodo in quarantena. In seguito seguirono altre 5 missioni Apollo sul suolo lunare, conclusesi il 19 settembre 1972 con l'Apollo 17.

L'obiettivo di USA e Unione Sovietica man mano cambiò, infatti sia da parte russa, prima con il progetto Salyut e poi con la stazione orbitante Mir, sia da parte statunitense, con i progetti Skylab e Space Shuttle, l'intento era diventato quello di studiare il nostro pianeta e le leggi dello spazio attraverso delle stazioni che sarebbero rimaste in orbita per lunghi periodi.

Seguì poi la costruzione di satelliti, tuttora usati per le telecomunicazioni, per le previsioni meteorologiche e, a quanto sembra dagli studi più recenti, anche per prevedere i terremoti. Da un recente studio infatti, sembra che 5 settimane prima di una scossa tellurica, si verifichino delle particolari reazioni della ionosfera terrestre, per cui sono stati mandati dei satelliti per studiare questo comportamento.

Gli orizzonti delle esplorazioni spaziali sono orientati verso il "Pianeta Rosso", infatti lo sbarco su Marte non è fuori luogo ipotizzarlo entro pochi decenni. Nel 1995, intanto, c'è stato il lancio del SOHO (Solar and Heliospheric Observatory), un veicolo spaziale che, frutto della collaborazione fra NASA e ESA, è in orbita intorno al Sole per studiarne l'attività e le caratteristiche del campo magnetico.












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