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ESOGAMIA, TOTEMISMO E TABÙ

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Esogamia, totemismo e tabù.

1. Esogamia.

I popoli primitivi, nei loro miti, attribuiscono spesso l'incesto agli dei o agli eroi. Tra noi l'incesto è un'azione criminale e punito con il carcere, mentre tra i primitivi l'incesto è punito con la morte. L'orrore dell'incesto non solo è più forte tra i selvaggi, ma vieta anche il matrimonio con una larga parte di consanguinei. Il selvaggio non può sposare nessuno del clan cui appartiene, anche se non c'è nessuna proibizione al matrimonio con parenti più stretti. Coloro che ritengono l'incrocio tra consanguinei dannoso, attribuiscono l'orrore per l'incesto ad un istinto o ad una legislazione intelligente. Però ci sono alcune obiezioni: non esistono sicure evidenze che l'incrocio tra consanguinei sia dannoso, tranne che da noi, la categoria cui è vietato sposarsi non corrisponde rigidamente alla classe dei consanguinei.

Westermark crede in un istinto contrario all'incrocio che rende insensibili al fascino di coloro tra cui siamo stati cresciuti. Una tendenza a trovare più forte il richiamo sessuale degli estranei assomiglia di più ad un sintomo nevrotico che ad un istinto.

Le conseguenze indesiderabili che i selvaggi temono sono più magiche che naturali, per loro l'incesto porta carestia, calamità, guerra, ma i frutti mostruosi nei miti sono spesso superiori e non inferiori agli uomini, perciò la credenza nella dannosità biologica dell'incrocio è ben lungi dall'essere primitiva: essa stessa è con ogni probabilità un'antica superstizione rinnovata. La credenza nella dannosità dell'incesto è probabilmente l'effetto, non la causa, dell'incesto che ha la pretesa di spiegare.



McLennan suggerisce che l'infanticidio femminile nei popoli selvaggi abbia provocato una diminuzione delle donne, costringendo gli uomini a cercare moglie al di fuori del clan. Spencer suggerisce che il matrimonio al di fuori della cattura fosse vergognoso. Lord Avebury teorizza che le donne catturate fossero possedute da chi le ha fatte prigioniere, perciò preferite dalle comne della tribù, che si credeva fossero state possedute un tempo comunitariamente. Secondo tutte e tre le teorie, la proibizione dell'incesto è mantenuta anche dopo la ssa del motivo originale.

"Mentre la gente fa spesso cose per ragioni stupide o insufficienti, non fa nulla senza alcuna ragione." Frase di Lord Raglan. La sua teoria è originale. L'incesto rituale tra un re divino e la madre o la sorella fu praticato un tempo in una vasta area e creduto essenziale per la fertilità. L'incesto del laico era proibito come un'imitazione sacrilega di questo rito, ma questa teoria non giustifica l'origine delle credenze su cui si fondano il rituale dell'incesto e il tabù, né la continuazione dei tabù dopo la caduta delle credenze.

Un'altra teoria appartiene a Darwin-Atkinson sulla "famiglia ciclopica". Secondo Darwin-Atkinson l'uomo primitivo viveva in piccoli gruppi familiari, presieduti da un capo geloso che teneva tutte le donne per se ed esiliava i li adolescenti. I li rimanevano celibi finché non uccidevano il padre o riuscivano a rubare la moglie da qualche gruppo poco sorvegliato, erano così costretti ad essere esogami.

Il selvaggio moderno evita l'incesto non perchè ha paura della gelosia paterna, ma perchè ha paura delle calamità magiche e dei parenti che lo ucciderebbero per purificarsi del crimine.

Lo psicoanalista inizia con la constatazione che gli impulsi incestuosi inconsci esistono universalmente. Il suo problema è di spiegare come sono controllati. Il selvaggio evita l'incesto a causa di superstiziose paure. La differenza più importante tra il comportamento morale del selvaggio e quello dell'uomo civilizzato è che il primo ha un'idea più chiara dei supposti pericoli derivanti dalla trasgressione.

Il bambino piccolo ama e contemporaneamente odia i genitori, quando lo ostacolano o suscitano la sua gelosia, in parte perchè lo puniscono veramente, in parte perchè si aspetta che siano tanto pericolosi quanto lo sarebbe lui stesso se fosse grande come loro. All'inizio cerca di piacere loro solo quando sono presenti, ma presto anche quando sono assenti. Può confessare i suoi peccati segreti perchè sente che sono già noti e non può sopportare l'ansia di una punizione sconosciuta. Ha interiorizzato le proibizioni e i castighi, acquisendo una coscienza, Super-ego, da quel momento in conflitto con i suoi impulsi primitivi, Es

Le radici del super-ego si trovano in un periodo molto precoce, quando gli impulsi del bambino sono incontrollabili. Sebbene il super-ego derivi dai genitori, un bambino sarà in realtà più rigido e più esigente di quanto lo siano loro. Reprime non solo quegli impulsi che possono creargli dei problemi, ma anche altri che li simbolizzano o rassomigliano loro in modo abbastanza irrilevante.

Come ci si potrebbe aspettare, una delle principali funzioni del super-ego è la repressione degli impulsi erotici, ma spesso va oltre i suoi compiti. Un uomo potrebbe essere impotente con le donne che ammira perchè le associa alla madre o alla sorella, mentre nel normale adulto civilizzato gli impulsi incestuosi sono repressi completamente. In molti nevrotici la repressione non è completa, tanto che l'incesto è una tentazione, oppure c'è, spesso, qualche disturbo del normale desiderio verso persone che sono inconsciamente associate ai membri della famiglia. L'uomo primitivo esogamo con il suo esagerato orrore dell'incesto e il suo ampio gruppo di familiari proibiti è molto simile a questo tipo di nevrotico ossessivo, che crea le proprie inibizioni fantastiche, mentre il selvaggio trova i tabù stabiliti per lui.

I selvaggi sono diversi dai nevrotici civilizzati solo perchè i tabù sono istituzionalizzati, così è loro risparmiata la fatica di inventare dei tabù propri. Una delle istituzioni è la classificazione della parentela. Un uomo ha un unico modo per indicare le sorelle, le lie delle sorelle della madre e le lie delle lie della nonna materna, di fatto tutte le cugine femmine in linea materna (autho-cousins). Tutte queste donne sono sorelle e sessualmente tabù. Ha inoltre un unico nome per le cugine lie dei fratelli della madre e simili parentele (cross-cousins). Queste donne possono essere scelte per il matrimonio o l'amoreggiamento. È regola che le donne del clan cui appartiene siano sessualmente tabù, ma la suocera appartiene ad un clan differente, perciò non è proibita dalla regola esogamica. Le donne con cui non può amoreggiare o sposare sono dei simboli della madre e delle sorelle reali.

Qualche volta è proibito il matrimonio tra generazioni diverse. Un uomo deve considerare quattro gruppi di parenti: nel primo ci sono le possibili suocere e lie classificatorie, nel secondo ci sono le madri e le lie di sorelle classificatorie, nel terzo, il suo, ci sono le sorelle, le autho-cousins, le nonne e i nipoti materni. Le donne di questi tre gruppi sono sessualmente tabù. Solo il quarto clan contiene le sue possibili mogli, le cross-cousins.

La famiglia ciclopica, in cui l'incesto era una prerogativa del padre, lasciò il posto al clan esogamica, in cui entrambe le generazioni erano soggette ai tabù. I super-ego degli uomini del clan dominavano al posto del padre primitivo. La teoria ciclopica non solo fornisce una funzione al tabù dell'incesto, ma spiega anche la sua lunga sopravvivenza dopo che questa funzione diventava inconscia. La sua attuale funzione è di proteggere la famiglia e la tribù dalle gelosie che altrimenti la spezzerebbero. Nell'antichità si pensava che l'interruzione rituale dell'incesto fosse un tabù necessario per la conservazione della specie umana.

2. Totemismo.

Un totem è una specie di animale o pianta in cui s'identifica un clan selvaggio. Il totemismo e l'animismo sono indipendenti l'uno con l'altro, ma sono spesso associati.

James Frazer riassume nel suo Totemism and Exogamy almeno sei teorie sull'origine del totemismo. Per Spencer la credenza nella discendenza animale deriva dall'errata comprensione dei soprannomi. Wilkin scoprì nella credenza della trasmissione delle anime una soddisfacente soluzione del problema. Un'altra teoria di Haddon è quella che gli antenati fossero originariamente chiamati secondo il loro più importante oggetto di alimentazione. Altre tre teorie furono proposte da Frazer: la prima faceva derivare il totemismo dalla credenza che l'anima esterna dell'uomo risieda negli animali, la seconda dai riti per la fertilità praticati nell'Australi centrale e la terza dalle voglie delle donne incinte dell'Australia centrale. Di queste sei teorie, quella di Spencer, quella di Haddon e la seconda di Fra zen crollano al primo attacco critico. Le altre tre sono abbastanza plausibili.

L'idea della parentela dell'uomo con gli animali, che è l'essenza del totemismo, non è limitata ai selvaggi. Molti bambini attraversano quella che si può descrivere come fase totemica: il bambino imita l'animale di cui ha paura.

Il selvaggio non sembra avere alcuna fobia per il suo totem, ma la sua inclinazione è simile a quella del bambino. S'identifica con esso, lo imita, lo tratta con ambivalenza, proteggendolo, qualche volta mangiandolo. Il totem è simbolo dei genitori, in particolare del padre. Mentre per il bambino è un prodotto individuale, per il selvaggio è un'istituzione sociale. Se il totem è un simbolo paterno, la credenza nella discendenza totemica è una verità simbolica e i due crimini sono il parricidio simbolico e l'incesto. Se Freud si fosse accontentato di questi risultati, il suo contributo all'antropologia sarebbe stato più accettato.

Spesso è più facile ricostruire i miti che spiegarli. Che gli uomini abbiamo spesso ucciso e mangiato il proprio dio è certo. Perché? Secondo Robertson Smith per mettere in rilievo la loro unità con lui. Secondo Frazer per assicurarsi la fertilità della natura. Freud accettò la teoria di Robertson Smith che mangiare il totem in comune fosse il rito centrale del totemismo e che il totem potesse simbolizzare il padre. L'origine del sacrificio religioso divenne un parricidio simbolico in cui i "li" uccidevano il padre e ne incorporavano un simbolo. Il passo seguente fu confrontare questo parricidio simbolico con quello reale.

Nella famiglia ciclopica di Darwin-Atkinson l'incesto è proibito dalla gelosia del padre primitivo e i fratelli si uniscono e uccidono il padre per prenderne la moglie. Nel clan totemico di Robertson Smith l'endogamia o l'incesto tra i li dell'antenato totemico sono proibiti senza alcuna ragione apparente e gli uomini del clan si uniscono occasionalmente e uccidono il padre senza una ragione realmente ovvia.

Nei due casi il comportamento, cioè l'osservanza della proibizione dell'incesto, l'endogamia e l'assassinio del padre o del totem, è quasi identico. Ma i motivi consci sono molto diversi.

Nella famiglia ciclopica il motivo dell'osservanza della proibizione dell'incesto e quello del parricidio sono rispettivamente le gelosie del padre primitivo e dei li. Nel clan totemico i motivi consci sono quelli di evitare le calamità e di incorporarne la potenza per promuovere la fertilità o di questo genere. Il conflitto con il padre primitivo rimane, ma è più endopsichico che esterno. Contrariamente al padre reale, il super-ego è una forza endopsichica e non può essere distrutta permanentemente.

Freud concluse che il clan totemico si era sviluppato dalla famiglia ciclopica: dopo aver ucciso il padre, i fratelli litigarono tra loro, perchè nessuno era abbastanza forte da prenderne il posto. La delusione risvegliò il senso di colpa, si pentirono del delitto e desiderarono cancellarlo. Istituirono perciò l'esogamia e il totemismo, rinunciando alle donne perciò avevano ucciso il padre. Ma essi commemorano e ripetono il loro crimine.

Il sacramento totemico non può essere una semplice ripetizione e commemorazione di un crimine primitivo, ma se il totem è il simbolo del padre, capirne i motivi non deve essere difficile: da una parte c'è il desiderio inconscio di essere il padre, dall'altra la paura del super-ego che controlla questi desideri rivoluzionari. Il risultato è un compromesso: evitano le mogli simboliche del padre, le donne dello stesso clan totemico. Il padre simbolico, il totem, viene onorato e protetto. Una vitale obiezione a questa teoria di Freud è che essa è costruita su teorie non ancora provate. È ancora incerta l'esistenza della famiglia ciclopica e il sacrificio totemico può essere considerato il prodotto finale di un culto locale. Se il simbolo viene mangiato, deve esserci un motivo per usurpare il posto del padre, diventare lui, incorporarne la forza. Se i parricidi rituali derivano o meno dal parricidio primario di Freud e ne siano la continuazione storica resta un interrogativo aperto.

3. Tabù.

La proibizione sessuale contro l'incesto e l'endogamia e la proibizione alimentare di mangiare il totem sono forme speciali di quel sistema generare di divieti, conosciuto come tabù. Possono essere tabù una persona, una cosa, un'azione ed essere sacri o impuri. Chiunque rompa un tabù rischia le calamità più spaventose, ma può sfuggire alle conseguenze del suo atto se osserva certi riti purificatori, come il lavacro.

I tabù possono essere permanenti o temporanei. I preti, i capi e i morti sono tabù permanenti. Le persone sono tabù temporanei quando si trovano in determinate condizioni: una donna durante il ciclo o il parto, l'uomo prima o dopo una spedizione, ecc. I selvaggi si sottopongono ad un gran numero di restrizioni, non ne conoscono le cause e non ne chiedono la ragione, ma la paura è così grande che non romperebbero mai volontariamente un tabù. Se lo rompe accidentalmente, spesso si ammalerà e morirà per la paura e la depressione.

Ad eccezione degli agnostici, si pensa che i principi morali, più razionali dei tabù, abbaino l'approvazione degli dei. Si possono distinguere tre stadi dello sviluppo delle proibizioni morali: nella prima fase sono mantenute dal mana, una forza soprannaturale, nella seconda dai diavoli e nella terza dagli dei. Sebbene le persone civilizzate siano progredite dalla sfera dei tabù a quella dei principi morali, ce ne sono alcune tornate allo stadio dei tabù. Sono i nevrotici ossessivi.

Secondo la teoria di Freud, il divieto o tabù è il contrario di un desiderio inconscio: i tabù sono forme istituzionalizzate di divieti ossessivi contrari alla soddisfazione simbolica di desideri repressi e inconsci





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