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ECONOMIA POLITICA - LA MONETA



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ECONOMIA POLITICA - LA MONETA


La moneta cartacea fino ad un secolo fa valeva solo perché era collegata all’oro. Fino al 1971 la moneta era l’oggetto degli scambi internazionali, sempre perché aveva un collegamento con l’oro comune. Dopo questa data la moneta circola senza collegamenti con metalli preziosi.

Oggi la moneta circola perché è obbligatorio accettarla. CIRCOLAZIONE FORZOSA.

[Nelle obbligazioni pecuniarie si può decidere di are in un'altra moneta ma se non c’è nessuna clausola prestabilita si a in €.]

La moneta fino a pochi secoli fa era accettata quindi solo perché aveva un valore in se stessa

MONETA: merce con caratteristiche

mezzo di scambio (sale, grano . )



misura di valori (tanto sale per una spada, misura di riferimento)

riserva di valori (bene che si mantiene nel tempo il quale valore resta invariato. per questo si è ricorso ai metalli preziosi)

Oggi invece la moneta non ha valore intrinseco (interno)


Coniazione: il problema sorgeva nel pesare l’oro. Il Cuneo: si imprimeva la ura dell’imperatore con il valore garantito da quest’ultimo, così non c’era più il problema di pesare l’oro. Anche se in verità il valore non corrispondeva mai perfettamente con il peso. La zigrinatura serviva per evitare che la moneta fosse grattata (tosatura)

Libbra (peso romano)

240 denari pesavano 1 libbra

Il termine Lira, che si usava per indicare questo sistema monetario di monete d’argento, era perciò un multiplo del denaro in peso.

1 soldo- 20 denari 12soldi- 1 lira


1200: i denari d’argento pesavano sempre meno anche perché l’argento non era molto. Le monete d’argento pese non venivano usate per gli scambi quindi si ricominciò ad usare l’oro (il valore dell’argento intanto era diminuito). Il sistema MONOMETALLICO fu usato fino al 1200. dopodiché fu introdotto il BIMETALLISMO (oro e argento). I gioiellieri rilasciavano ricevute a chi depositava l’oro presso di loro. C’erano succursali a Firenze, a Milano e a Roma dove si poteva prelevare il denaro grazie a queste ricevute. Questi gioiellieri si accorsero che ad ogni modo nelle loro casse restava sempre un po’ di denaro, che decisero di utilizzare facendo prestiti. In questo modo nacquero le prime banche. Crishen diceva che – in un sistema bimetallico la moneta cattiva scaccia quella buona -. Di oro ce n’era sempre meno, e il suo valore aumentava sempre di più. Di argento ce n’era in abbondanza e tendeva a svalutarsi. Il valore nominale coniato sulla moneta deriva dal valore intrinseco del peso.

LIBERA CONIAZIONE, l’argento è la moneta cattiva che si svaluta, quindi veniva coniato mentre l’oro veniva fuso a causa della sua rivalutazione.

I sistemi bimetallici non duravano molto comunque.

Nel 1600 le banche emettevano moneta cartacea (sempre con la possibilità di convertirla in oro- COPERTURA AUREA) quindi c’era una doppia circolazione, libertà di conversione, e circolazione fiduciaria.

Fino all’800 non si usa la moneta cartacea negli scambi internazionali (GOLD STANDARD), dopo invece si accettano le sterline. Nascono perciò banche che raccolgono il risparmio e prestano denaro, sotto forma di depositi bancari oltre che di banconote. L'oro e l'argento si trasformano gradualmente in riserve, uscendo dai commerci per entrare nei forzieri delle banche centrali. Vengono usati per regolare i deficit delle bilance commerciali. Poco per volta si fa strada la regola secondo cui le autorità monetarie possono emettere moneta fino ad un valore massimo pari ad alcune volte il valore dell'oro detenuto. Le autorità monetarie possono così regolare la quantità di moneta in funzione dei propri obiettivi di politica monetaria, mentre le riserve di metalli preziosi servono a regolare i saldi nella bilancia dei amenti. Tale sistema, noto come gold standard, viene adottato verso la fine dell'Ottocento da tutte le principali economie occidentali. Tra le due guerre mondiali si cercò di tornare ad un sistema metallico. Ma non ci si riuscì. La differenza di inflazione crea problemi nel sistema metallico. Prima della fine della II guerra mondiale, nel 1944 i paesi vincitori decisero negli stati uniti il nuovo sistema monetario.

Gli inglesi volevano una moneta neutrale mentre gli statunitensi volevano un sistema internazionale basato sul dollaro. Quindi  nel 44 si crea un altro sistema monetario basato sull’oro,che sarà poi l’ultimo, derivato dall’idea statunitense (PIANO WHITE) che si contrapponeva al piano inglese di Keynes.

KEYNES: Bancor: moneta sufficiente per gli scambi internazionali creata da un organizzazione internazionale.

WHITE: piano internazionale sempre basato sull’oro ma con amenti internazionali basati sul dollaro

Cambi Fissi : oscillano in fasce prestabilite, i limiti vengono posti sia per l’aumento che per il ribasso con l’oro. La convertibilità è chiesta alla banca centrale Americana

Solo le banche centrali potevano chiedere la convertibilità di oro in moneta e viceversa. Ogni moneta aveva la sua parità col dollaro (625 lire=1 $).

FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE: controllava il sistema a cambi fissi. Le banche Centrali dovevano agire nel caso che il tasso di cambio superasse i limiti ((in caso di svalutazione della lira la banca centrale doveva alzare i tassi d’interesse, in più per mantenere il tasso di cambio partecipava al fondo monetario facendo prestiti; oppure vendeva per esempio marchi e comprava lire così che ce ne fossero meno in circolazione. L’ultima alternativa era creare un nuovo tasso di cambio dietro autorizzazione)). Il dollaro fu sopravvalutato così che gli altri paesi potessero essere competitivi e potessero esportare di più.

World Bank (Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo) canalizzava i fondi del piano Marshall verso gli investimenti produttivi dei paesi distrutti dalla guerra.

Questo sistema a cambi fissi durò fino al 1971

Durante gli anni 60 gli stati uniti avevano il più alto deficit commerciale non essendo più un paese competitivo anche a causa della guerra in Vietnam. Per questo Nixon dichiarò l’inconvertibilità del dollaro in oro. Da anni negli stati uniti venivano stampati dollari nonostante la copertura aurea non fosse abbastanza. Ad ogni modo la svalutazione del dollaro non sarebbe convenuta a nessuno (anche se in Francia De Gaulle pensò di denunciare questo fatto).



Da questo momento vennero usati i CAMBI FLUTTUANTI, che dipendevano dalla domanda e dall’offerta, ma comunque controllati.

Il Sistema Monetario Europeo (SME): era a cambi fissi. Si rivalutò moltissimo il marco e si svalutarono il dollaro e la lira.

Serpente Monetario Europeo: sistema con un controllo dei cambi da parte delle banche centrali.

ECU (european currency united) il suo valore derivava dal valore delle monete partecipanti. Ogni moneta aveva una parità fissa con l’ ECU. Si potevano chiedere prestiti o mutui in Ecu. Con l’entrata dell’Euro non è cambiato nulla (1Ecu=1€). 1979-2002 sistema a cambi fissi, fino all’entrata dell’euro.


TEORIA SUL SISTEMA  MONETARIO


Scuola Classica

Scuola Fisiocratica

Scuola Marginalista

Sostengono che la moneta sia solo un mezzo di scambio. La moneta aiuta, facilita e velocizza gli scambi ma non è indispensabile. Il sistema economico potrebbe comunque funzionare senza. La moneta ha influenza solo sull’inflazione e sui prezzi.

Altre scuole invece (specialmente Keynes e Marx) sostengono che la moneta sia indispensabile perché è il motore del meccanismo economico. Il sistema funziona grazie al ruolo della moneta.

Scuola Marginalista (dominante fino agli anni 30)

Mano invisibile che fa sì che in un sistema economico se un mercato è in equilibrio tutti i mercati lo sono.

M V = P Q

M= moneta

V= velocità di circolazione. Ovvero quanti scambi effettivi si effettuano con la moneta in un certo periodo di tempo.Costante dato che le abitudini degli operatori economici lo sono.

P= prezzo

Q= quantità


La scuola marginale ha ripreso l’ottimismo di quella classica, cioè che il Mercato è un organismo perfetto dove ci sarà sempre un equilibrio tra domanda e offerta. Per questo motivo anche Q è costante

Se la quantità di moneta si abbassa anche i prezzi si abbassano e viceversa. Dimostrano che la moneta non è indispensabile, influisce solo sui prezzi.


Marshall fece delle modifiche. Sostituì a v, 1/v ( inverso della velocità di circolazione) che è la domanda di moneta.

M · 1/v = P· Q

Se aumenta la domanda di moneta, diminuisce la velocità di circolazione e viceversa.


Keynes dice che questa teoria quantitativa della moneta era sbagliata. Gli scopi della moneta erano:


  Scopo Transazionale: mezzo di scambio in funzione del reddito

  Scopo Precauzionale: si mette denaro da parte per un po’ di tempo per qualsiasi evenienza, quindi si tiene denaro non utilizzato per un certo periodo di tempo.

  Scopo Speculativo: ognuno, secondo Keynes, tiene presso di sé della liquidità da destinare all’acquisto di titoli. Si acquisteranno delle obbligazioni quando la loro quotazione di borsa sarà bassa per rivenderle a maggior prezzo al momento del rialzo. Per Keynes il tasso di interesse dipende dalla preferenza per la liquidità. Avendo preferenze per la liquidità il vantaggio è che anche se questa non rende niente in futuro può essere utilizzata subito.


Per la scuola classica l’interesse influenza direttamente l’offerta di moneta (risparmio)

Secondo Keynes il risparmio dipende dal reddito (il livello di interesse influisce solo sulla quota di risparmio tenuta in forma liquida)

La scuola marginalista riteneva la teoria di Keynes illogica. Rinunciare a tassi di interesse bassi per moneta inutilizzata non era razionale.



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