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L'ambiente: le relazioni tra aziende, i mercati, i settori



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L'ambiente: le relazioni tra aziende, i mercati, i settori


  • L'ambiente economico e non economico; i confini dell'ambiente

Ambiente di un istituto è l'insieme di condizioni e di fenomeni esterni allo stesso e che ne influenzano significativamente la struttura e la dinamica. L'ambiente è circoscritto alle condizioni ed ai fenomeni che vincolano, che stimolano e indirizzano, con intensità apprezzabile, le scelte dell'istituto.

L'economia aziendale ha per oggetto l'ordine economico degli istituti e indaga anche l'ordine economico dell'ambiente: l'ambiente economico.

L'ambiente economico d'azienda si compone di fenomeni e di condizioni quali :


i mercati    insiemi omogenei di negoziazioni di beni privati, di rischi



particolari e di crediti di prestito


le strutture di domanda e di offerta di lavoro, di capitale proprio, di beni pubblici


i settori insiemi di aziende con combinazioni economiche simili ed

operanti negli stessi mercati e nelle stesse strutture di domanda e di offerta.


le politiche economiche, monetarie e finanziarie attuate dagli enti politici e della

pubblica amministrazione.


I fenomeni economici di ambiente sono manifestazioni dell'operare di singoli istituti e di insiemi di istituti e anche del sistema di istituti di un dato Paese e di + Paesi.


L'ambiente non economico rilevante per la struttura e la dinamica delle aziende comprende fenomeni e condizioni quali:


  1. il sistema dei valori (la cultura)
  2. la normativa giuridica nazionale ed internazionale
  3. lo stato e la dinamica delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche
  4. le infrastrutture
  5. la conurazione fisica e climatica del territorio

Per identificare i confini fra ambiente e azienda si ricorre a 2 criteri complementari:


  1. criterio

Si assumono come confini dell'azienda i limiti ai quali si estende la struttura giuridica formale, ossia gli elementi della struttura aziendale che la normativa vigente indica come campo d'azione degli organi di governo economico della singola azienda.


  1. criterio

Si assumono come confini dell'azienda i limiti ai quali di fatto si estende l'influenza degli organi di governo economico dell'azienda.


I confini dell'azienda rispetto all'ambiente sono modificabili; devono essere governati e la loro estensione è oggetto delle scelte degli organi di governo economico; scelte di dimensione aziendale, di estensione orizzontale e verticale, di internalizzazione ed esternalizzazione, e così via.

  • Le relazioni economiche tra aziende : una classificazione

L'ambiente economico si presenta anche nelle vesti di una fittissima rete di relazioni economiche interaziendali; relazioni con contenuto e significato vario che devono essere indagate e governate secondo schemi che non si limitino ad individuare generiche forze che agiscono sulle aziende e flussi di condizioni particolari di produzione e consumo a fronte di corrispondenti flussi di mezzi monetari.

L'analisi delle relazioni economiche tra le aziende prende in considerazione esplicita tutti gli ordini di aziende.

Le relazioni economiche interaziendali di distinguono in 6 classi

  1. relazioni di scambio di beni privati
  2. relazioni di credito di prestito e di assicurazione
  3. relazioni di concorrenza
  4. relazioni istituzionali
  5. relazioni implicite
  6. relazioni di liberalità

= sono relazioni composte in gran parte da transazioni ripetute nel tempo e che hanno valore nel loro insieme, non singolarmente (le singole transazione devono essere osservate come parti di processi). Sullo sfondo delle relazioni economiche interaziendali si costruiscono o si distruggono rapporti di fiducia e di rispetto che diventano variabili essenziali per spiegare le successive dinamiche delle interazioni.


4. Le relazioni istituzionali

Sono le relazioni interaziendali direttamente connesse alla formazione ed alla conurazione del soggetto economico delle aziende. Esse influenzano direttamente le scelte economiche delle aziende in quanto esprimono gli interessi economici dei membri del soggetto economico; esse corrispondono a flussi di condizioni di produzione e di consumo e relative rimunerazioni.

Sono relazioni istituzionali quelle che collegano un'azienda di produzione con le aziende familiari che conferiscono, direttamente o indirettamente, il capitale proprio ed alle quali appartengono le persone che prestano lavoro.

Sono relazioni istituzionali quelle che collegano le persone e le famiglie di una data collettività politica al corrispondente istituto pubblico.

Le relazioni istituzionali si distinguono da tutte le altre forme di relazioni economiche interaziendali in quanto esse includono un valore di appartenenza all'azienda oggetto di osservazione; i membri del sogg. economico fanno parte dell'azienda, non sono sue controparti esterne. Þ appartengono alla classe delle relazioni istituzionali relazioni che collegano + aziende giuridicamente distinte ma con sogg. economici totalmente o parzialmente coincidenti.



5. relazioni implicite

Sono relazioni caratterizzate da livelli particolarmente bassi di reciprocità e di trasparenza che possono influenzare direttamente o con peso rilevante le strutture e le dinamiche reddituali e patrimoniali delle aziende.



Si usa in materia il concetto di esternalità e si descrivono i fenomeni di economie e diseconomie esterne. Un'azienda di produzione o familiare godono di economie esterne quando possono fruire di infrastrutture facilmente accessibili e particolarmente efficienti; + aziende di produzione o familiari possono subire diseconomie esterne (aumento dei costi di trasporto) a seguito della decisione di un'azienda di produzione di cambiare localizzazione; rilevanti fenomeni di economie esterne sono connessi alle varie forme di inquinamento.

Sono relazioni implicite anche le relazioni internalizzate perché si svolgono all'interno dell'azienda perché esse contribuiscono in modo rilevante a determinare le disponibilità di beni per il consumo e quindi i livelli di risparmio e l'estensione della gestione patrimoniale e a conurare i caratteri dell'offerta di lavoro.


  1. Relazioni di liberalità

Si hanno tra aziende non connesse da relazioni istituzionali. Si danno trasferimenti liberi di beni di produzione e di consumo per assistenza e beneficenza, per contributo ad iniziative di rilievo sociale, culturale e artistico. Per alcune aziende si tratta di relazioni notevoli, talvolta dominanti.



  • I Mercati

Un mercato è un complesso dinamico di negoziazioni che hanno per oggetto una certa classe di beni e che si manifestano con continuità, con caratteri omogenei e con elevata interazione reciproca.

Si compongono in mercati le negoziazioni della specie dello scambio;  quelle relative al capitale proprio e al lavoro si compongono in strutture di domanda e di offerta sono il parte assimilabili ai mercati.

Si ha un mercato quando molte negoziazioni con oggetto simile sono attuate continuativamente e con elevata frequenza da un certo insieme di aziende; ciascuna negoziazione si svolge così secondo condizioni molto simili a quelle che caratterizzano le altre negoziazioni delle stesso mercato; le uniformità tipiche di un mercato sono talvolta evidenziate anche da particolari usi consolidati. Non tutti gli insiemi di negoziazioni sono qualificabili come mercati.

Non mercato quando non si possono verificare condizioni di scambio omogenee.

Uno stesso bene, in un dato periodo di tempo, è di regola negoziato in + mercati distinti; in molti casi la distinzione + evidente è per aree economico-geografiche.

I mercati sono complessi dinamici: variano   - nel tempo i loro caratteri distintivi (qualità

prodotti negoziati, il prezzo)

- i loro confini

- anche le condizioni di dei mercati  

Le negoziazioni che formano i mercati sono tipicamente negoziazioni tra aziende; la struttura e la dinamica di tali negoziazioni sono spiegate dalla struttura e dalla dinamica delle combinazioni economiche delle aziende.

In vari contesti esse sono influenzate dagli interventi di politica e di regolamentazione economica.

Le tradizionali e fondamentali categorie di analisi dei mercati sono la domanda e l'offerta

Attraverso l'analisi della domanda e dell'offerta si tende a spiegare l'origine, la dinamica ed il vario grado di differenziazione delle condizioni tipiche delle negoziazioni che compongono il mercato: i prezzi unitari, i volumi parziali e complessivi negoziati, le varie condizioni di regolamento.

Se analizzo le negoziazioni che compongono i mercati come operazioni d'azienda che sono parte di dinamiche combinazioni economiche risultano evidenti i limiti delle analisi che pretendono di spiegare i caratteri dei mercati solo in funzione dei prezzi o del grado di concentrazione della domanda e dell'offerta. La domanda espressa da una data azienda, in un certo periodo di tempo e per un dato bene, è in funzione di determinate variabili:

prezzo di mercato

prezzo e condizioni di negoz. dei beni succedanei e complementari

livelli di disponibilità monetarie

pubblicità che accomna i beni

esperienza acquisita in decisioni di acquisto simili

relazioni sociali e istituzionali con i potenziali fornitori


Anche l'offerta è influenzata da molte variabili.

In un'azienda industriale la determinazione dei prezzi e dei volumi di vendita terrà conto

  1. dei prezzi di mercato
  2. delle condizioni di scambio dei prodotti complementari nel passato
  3. della relazione tra capacità produttiva installata e volumi di produzione previsti
  4. della struttura dei costi fissi e variabili, diretti e indiretti
  5. dei livelli di efficienza relativa e di progresso tecnologico rispetto alla concorrenza


  • I settori

Nell'analisi economica si fa ampio ricorso al concetto di settore.







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