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La linea che deve seguire un papa è difendere la morale cristiana nell'ortodossia o avvicinare la morale cristiana alla realtà sociale?



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La linea che deve seguire un papa è difendere la morale cristiana nell'ortodossia o avvicinare la morale cristiana alla realtà sociale?


La linea che indubbiamente deve seguire un papa è avvicinare la morale cristiana alla realtà sociale, che è sicuramente differente da quella dei tempi passati. La chiesa, infatti, avrebbe dovuto cercare di progredire parallelamente alla società.

Un adeguamento e accettazione della nascita di altre religioni avrebbero evitato quelle che sono state le crociate, ossia spedizioni militari indette a partire dal 1095, solitamente su sollecitazione del papa per liberare dal dominio musulmano Gerusalemme e gli altri luoghi di pellegrinaggio in Terra Santa (attuali Israele e Palestina). Il nome 'crociata', che deriva da "croce" che fu l'emblema dei crociati, fu usato anche attorno al XII secolo in relazione alle guerre contro i popoli ani. Le crociate aggravarono solamente il conflitto tra religioni diverse e contribuirono a molte stragi di uomini e fedeli. Tutto ciò solamente perché la chiesa era intollerante e, anziché affrontare la questione dialogando, preferì combattere e uccidere, azione assolutamente proibita dal testo sacro dei cristiani, la Bibbia, tanto che c'è anche un comandamento che dice non uccidere. Più volta nella storia fu adottato questo macabro sistema a tal punto di arrivare a bruciare sul rogo alcune donne, considerate eretiche e quindi non onoranti l'ortodossia, che erano definite "streghe". inoltre l'evoluzione scientifica subì dei tentativi di sabotaggio da parte della Chiesa che creò un tribunale, detto della Santa Inquisizione, che condannò molti intellettuali, tra i quali Galileo Galilei e Giordano Bruno.Il tentativo di ostacolare lo sviluppo scientifico continua tuttora con l'avvento di nuovi sistemi per controllare il numero delle nascite. Sono alcuni esempi i contraccettivi, la pratica dell'aborto e la fecondazione assistita. La nascita, ossia la nuova vita, per i cristiani può essere solo impedita (riferito ai contraccettivi), donata (riferito alla fecondazione assistita) oppure negata (per l'aborto) solo ed esclusivamente da Dio, egli decide e ci illumina la nostra via, così se una donna nasce sterile significa che la sua strada non sarà quella di curare e allevare della prole, ma dedicarsi al prossimo in altri modi. Perché negare la gioia di avere un lio ad una donna ormai adulta? Proviamo, ora, a metterci nella condizione di una ragazzina, ancora giovane, che,per sua sfortuna è rimasta incinta. Perché negare a quest'ultima di rinunciare ad un lio, che potrà decidere di avere in età più avanzata e impedirle di continuare nei suoi studi? E, infine, perché non permettere a tutte le coppie di poter esprimere il loro amore quando ne hanno voglia, senza essere obbligati a fare un lio? Per tutte queste ragioni la Chiesa dovrebbe uniformarsi e capire che la mentalità delle persone cambia dopo millenni. Il matrimonio, il vincolo sacro dell'amore, è considerato un legame eterno che non può essere spezzato, al giorno d'oggi, però, è legale divorziare e la Chiesa non accetta questa formalità poiché gli sposi giurano di amarsi in eterno; il grave errore che compie la Chiesa è di non considerare i cambiamenti subiti dalla società nel tempo, oggi la vita è più frenetica, si conoscono molte persone e, alla sera, quando tutti i coniugi tornano a casa spossati anche per una sottigliezza finiscono per litigare, di giorno in giorno questi litigi diventano sempre più frequenti fino a quando l'amore finisce. Quindi i due coniugi che non vogliono più condividere le gioie della vita insieme possono prendere strade diverse, ma, se dovessero seguire rigorosamente la morale cristiana nell'ortodossia dovrebbero costringersi ad amarsi a vivere svogliatamente insieme.



La donna, simbolo della fertilità e della procreazione, un tempo era venerata come una dea. Immediatamente alla nascita del cristianesimo e alla sua affermazione con l'imperatore Costantino, la ura femminile iniziò ad essere declassata e posta in ombra. Tra uomini e donne non vi sono alcune differenze, ambedue sarebbero in grado di ricevere il sacerdozio o addirittura di investire la carica di Sommo Pontefice. Invece solo gli uomini hanno la possibilità di prendere tutte le decisioni all'interno della comunità cristiana. La questione "della donna" rimane la più discussa con quella degli omosessuali, riguardo alla quale la chiesa ha preso posizioni molto chiare,poiché questo è l'unico problema al quale la chiesa non deve prestare attenzione e rimanere nella più rigorosa ortodossia. L'uomo e la donna sono complementari, l'uomo vive per la donna e la donna per l'uomo, sono due ure contrastanti ma fondamentali, perché senza l'uno non c'è l'altro e quindi non c'è vita; sono come il bianco e nero, l'odio e l'amore, lo ying e lo yang, e così via. Non potrebbe sussistere un mondo con solo un'entità di quelle appena descritte, perché non ci sarebbe continuità ma solo monotonia e grigiore.



La chiesa, anch'essa, non è nulla senza la comunità dei fedeli perciò non vi è nessun motivo opportuno per mantenere un distacco tre esse. Negli ultimi anni il numero dei credenti è diminuito notevolmente e la chiesa accetterà benevolmente altri fedeli, in cambio di qualche adeguamento che creerà tra i due un rapporto di reciproco vantaggio e dipendenza.






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