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Plinio il Vecchio ( 23 - 79 .d.C.)

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Plinio il Vecchio ( 23 - 79 .d.C.)


Vita

Plinio il Vecchio nacque a Como nel 23/24 d.C. da una famiglia appartenente all'ordine equestre. Dopo aver prestato servizio militare con incarichi diversi nelle Germanie, negli anni dal 59 al 68 condusse una vita appartata, forse per i difficili rapporti con Nerone. Sotto vespasiano la sua carriera pubblica riprese il volo, poiché rivesti il ruolo di procuratore imperiale nelle province. Dal 76 visse a Roma presso l'imperatore e si pensa morì nel 79 durante l'eruzione del Vesuvio, per studiare l'evento stesso.


Opere

La Naturalis Historia è preceduta da una lettera dedicatoria a Tito ed è suddivisa in 37 libri. Il I libro è una sorta di indice analitico degli altri libri. Nel II invece riguarda gli elementi e il cosmo. Dal III al VI libro riguardano la descrizione di zone geografiche. Il VI libro è basato sull'uomo in quanto ne analizza la posizione rispetto agli altri esseri viventi e descrive alcuni popoli. I libri dal VIII al XXXII trattano la zoologia sistematica, la botanica e le medicine. Gli ultimi 5 libri hanno per argomento i metalli e la mineralogia.


Aspetti di Plinio e della Naturalis Historia:


La cultura della prima età imperiale si caratterizza per l'intento di sistematizzare l'intero patrimonio di nozioni acquisite nel vari campi del sapere per offrire a chiunque la possibilità di farsi una cultura.



L'opera di Plinio si propone come un'enciclopedia dell'universo, che coincide con la natura. Perciò l'enciclopedia di Plinio racchiude tutti i più svariati argomenti, facendone dsi essa uno strumento di facile consultazione (argomenti organizzati in blocchi) e dal fine pratico e immediato.

Lo stile dell'opera manca di omogeneità stilistica, ma a Plinio non interessa in quanto è rivolta a tutti. L'opera è scritta per fornire nozioni ed è usato un linguaggio alla portata di tutti.

Tutto ciò che si trova nella Naturalis Historia deriva da altri libri, a parte rare eccezioni e perciò non è fondata su osservazioni personali.

Plinio nella stesura della Naturalis Historia non segue criteri di tipo scientifico. Anche secondo gli antichi non era possibile trovare nella natura principi ordinatori, in quanto era considerata come un corpo vivo e pensante. Perciò non stupisce se nell'opera sono inseriti i mirabilia (notizie assurde e fantasiose) per alleggerire e variare la monotonia di una trattazione enciclopedica.

L'eclettismo filosofico di Plinio gli permette di raccogliere sia notizie realistiche che scientifiche. I fenomeni naturali sono messi continuamente in rapporto con gli uomini, evidenziando perfino negli animali caratteri antropomorfi.

Plinio ritiene che tutto ciò che è naturale è positivo. Per questo non bisogna intervenire sulla natura. La tecnologia umana è interpretata come una forma di violenza.





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