ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto letteratura

LA SCUOLA SICILIANA - I RIMATORI TOSCANI DI TRANSIZIONE



ricerca 1
ricerca 2

LA SCUOLA SICILIANA:



Anche in Sicilia, tra il 1230-50, sorgono imitatori della poesia trobadorica, ma, importante, la lingua usata è il volgare locale; con questa scelta i poeti crearono la prima poesia d'arte in volgare italiano, dando vita alla vera e propria tradizione poetica italica. La poesia siciliana riprende i temi, stili e metrica dei modelli provenzali (abbandonando però l'accomnamento musicale, ed introducendo il sonetto), ma si rileva una differenza: in provenza e nel nord Italia, accanto alle tematiche amorose, compaiono anche tematiche morali, politiche, guerresche, anche a causa del turbinoso contesto, ma, i poeti siciliani, nonostante fossero funzionari dello stato* trattano unicamente temi amorosi. Questa chiusura è desumibile dall'analisi del contesto politico: in Sicilia vi è un forte potere monarchico, non ci sono per cui dinamiche e contrasti da cui si possa generare poesia politica e civile. Per loro la poesia è solo evasione, ornamento e icona dell'elite cui appartengono e l'amore è quindi solo un puro gioco raffinato e aristocratico. I temi ricorrenti sono quelli dell'amor cortese** ulteriormente stilizzati e privati di ogni legame con situazioni concrete; bisogna ricordarsi quindi che la poesia Siciliana, come un po' in tutto il medioevo, è un esercizio di virtuosismo formale, dato dalla combinazione di elementi canonizzati, caratterizzato da dall'uso di un linguaggio elaborato e impreziosito da artifici retorici ecc. che nulla ha di spontaneo.



(notai - Iacopo da Lentini-, cancellieri - Pier delle Vigne-, giudici - Guido delle Colonne-)

(Il culto della donna, conflitto tra amore e religione,l'inferiorità dell'amante,l'amore inapato, l'amore adultero e segreto)



I RIMATORI TOSCANI DI TRANSIZIONE:




Il modello siciliano acquistò grande prestigio e trovò diffusione soprattutto in Toscana, testimoniato dal fatto che i testi siciliani che possediamo ci sono pervenuti grazie all'opera di trascrizione di poeti toscani e dal fatto che, al crollo della monarchia sveva, siano stati proprio i toscani a ad accogliere la tradizione siciliana morente. Essi ne riprendono le convenzioni linguistiche , ma ai temi amorosi vi aggiungono temi sociali, visto il contesto dinamico e conflittuoso, in cui il poeta è cittadino che vive pienamente e trascrive le passioni della sua città nella poesia; evidente esempio è la canzone politica di G. d'A., in cui si compiange la sconfitta della guelfa Firenze. Guittone d'Arezzo è la personalità più rappresentativa di questo gruppo di poeti toscani, che per il suo poetare è stato definito come mediatore tra la poesia della scuola siciliana e il dolce stil novo. Difatti riprende i temi cortesi, ma sulla linea stilistica del trobar clus: utilizza tutti gli artifici retorici e linguistici più astrusi unitamente ad un vocabolario ricco di dialettalismi toscani, siciliani, provenzali e latini; tuttavia la tendenza all'ornamentazione è parallela ad una capacità di organizzare il pensiero in una robusta architettura, un gusto del logico e discorsivo, un equilibrio e interesse per i moti interiori e al mondo esterno, ravvisabile nella poesia d'amore, ma maggiormente nelle rime ascetiche successive alla sua conversione alla vita religiosa. L'energia spirituale che pervade questa poesia fa già sentire quella di Dante.








Privacy

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta