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La nicotina e le sostanze nocive contenute nel fumo di sigaretta



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La nicotina e le sostanze nocive contenute nel fumo di sigaretta:



La nicotina è stata dichiarata recentemente dalla Food and Drug Administration (F.D.A.) una droga a tutti gli effetti; il tabagismo deve quindi essere considerato una tossicodipendenza, oggi la più diffusa al mondo. La "Nicotuana Tabacum", pianta erbacea del genere nicotina appartenente alla famiglia delle Solanacee fornisce il 90% del tabacco prodotto nel mondo. La Cina, seguita da U.S.A. ed India, è diventata la maggiore produttrice di tabacco. Il fumo segue la via del respiro: ad ogni "tirata" entra nel cavo orale, prosegue nella faringe e attraverso la laringe penetra nei polmoni raggiungendo infine gli alveoli. Negli alveoli avvengono gli scambi tra aria e sangue, l'ossigeno contenuto nell'aria viene assorbito dai vasi sanguigni che circondano l'alveolo e passa direttamente nel circolo arterioso.


Ma cosa succede chimicamente quando si accende una sigaretta? Le sostanze che essa contiene sono più di 5.000. Si tratta di agenti tossici quali NICOTINA ed altri alcaloidi, CO, condensato, metalli (cadmio, arsenico, nichel, piombo), acido cianidrico, ammoniaca e acetone. Sono presenti anche agenti cancerogeni come la nitrosonornicotina prodotta dalla combustione della nicotina, formaldeide, composti radioattivi (polonio 210, radon) e benzeni. Inoltre le sostanza che si liberano durante la combustione si condensano sullo strato successivo di tabacco non ancora acceso così che, ad ogni aspirazione, la loro concentrazione aumenta, e alla fine il loro contenuto relativo è circa quattro volte superiore di quello che aveva all'inizio. Gli effetti tossico-irritativi e cancerogeni prodotti da queste sostanze sono capaci di determinare anche significative compromissioni del sistema immunitario locale e generale.




In realtà il fumo da sigaretta danneggia tutti gli apparati. Primo tra tutti è il sistema respiratorio. Il suo danneggiamento avviene tramite svariate azioni lesive:

quella citolitica (distruzione delcellula - METABOLISMO, LA RESPIRAZIONE, RESPIRAZIONE AEROBICA DELLA SOSTANZA ORGANICA" class="text">la cellula) diretta sulle cellule branchiali e parenchimali;

quella che compromette l'attività delle cilia e apporta modificazione a carico delle proprietà visco-elastiche del muco, e genera una riduzione della rimozione delle sostanze chimiche.

Tutte queste lesioni favoriscono le aggressione ripetute da parte di agenti patogeni batterici e virali. Il ripetersi degli episodi infettivi, inoltre, porta alla cronicizzazione del processo flogistico con eventi istolesivi ed alterazioni anatomo-funzionali irreversibili a carico delle vie aeree. Altro apparato danneggiato è quello cardiocircolatorio. Il fumo da sigaretta porta all'occlusione delle arterie favorendo l'insorgere di infarti ed ictus; genera arteriosclerosi, trombosi, e calcificazione dei vasi coronari. Oltre all'apparato anche l'apparato riproduttore è interessato. Il fumo può provocare la diminuzione della fertilità ed inoltre, poiché la nicotina e CO attraversano la barriera placentare, portano all'aumento del rischio di aborto e ad una maggiore tendenza alla prematurità delle donne incinte.


Tra le sostanze contenute in una sigaretta le più note e deleterie sono sicuramente la nicotina, il CO e il catrame. Chimicamente la nicotina è un alcaloide allo stato liquido, quasi incolore che conferisce al tabacco il tipico aroma e sapore. I suoi effetti dannosi si manifestano sull'apparato orofaringeo con infezione alle gengive e patologie della mucose della bocca e sulla cute. Il ruolo della nicotina nella genesi delle forme tumorali è incerta. E' infatti vero che essa può essere convertita nel composto cancerogeno nitrosonornicotina, ma è discutibile che la quantità formata sia sufficiente a provocare tumori. Dubbio è anche il suo ruolo nelle malattie polmonari croniche. Essa provoca infatti una migrazione dei granulociti neutrofili che liberano elastasi, enzima che distrugge la struttura alveolare del polmone, nel momento stesso in cui altri componenti del fumo (catrame) disattivano un altro enzima che protegge la struttura polmonare. La nicotina invece agisce sicuramente sul sistema nervoso centrale e periferico. Essa inibisce i riflessi spinali e determina l'eccitazione della corteccia celebrale.




La nicotina stimola la liberazione dell' ormone antidiuretico (ADM), ritardando la diuresi. Essa è una sostanza psico-attiva, la cui azione consiste nell'attivazione di due centri celebrali: il sistema mesolimbico dopominergico, centro celebrale del piacere e della gratificazione che il soggetto continuamente cerca di ritrovare e il locus ceruleus che è responsabile dello stato di veglia e vigilanza e della riduzione delle reazioni da stress. Sul sistema cardiovascolare si registra un aumento della frequenza cardiaca del 15-30 % ed anche un aumento della concentrazione di acidi grassi liberi nel plasma. La funzione metabolizzatrice di questa componente è prevalentemente svolta dal fegato mentre l'eliminazione avviene per via renale. Ma la nocività della nicotina è legata principalmente alla dipendenza farmacologica che comporta. Infatti l'assunzione di nicotina aumenta in relazione alla velocità ed al numero delle "boccate".


Rispetto ad altre droghe come marijuana, cocaina ed eroina, che agiscono sul sistema mesolitico e solo saltuariamente sul centro di vigilanza, la nicotina non genera confusione turbe psichiche. Si tratta, dunque, di una dipendenza psico-fisica cioè, di una dipendenza psicologica di piacere che avendo un substrato neurobiologico a livello cerebrale, è riconducibile a cause fisiche. Oltre al monossido di carbonio, del quale abbiamo già parlato, anche il condensato o catrame rappresenta l'insieme di sostanze dotate di potere cancerogeno e irritante, prodotte dalla combustione del tabacco. Il benzopirene contenuto in questa sostanza si deposita infatti a livello bronchiale e promuove lo sviluppo del cancro del polmone. Altri potenti cancerogeni presenti nel condensato sono responsabili dei processi metabolici che generano la bronchite cronica, la riduzione dell' α 1 - antitripsina, enzima responsabile delle lesioni distruttive della matrice connettivale, tipiche dell'enfisema, e alla formazione di radicali liberi.


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