ePerTutti


Appunti, Tesina di, appunto letteratura

La vita di Macchiavelli (p.285), I Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (p.292-293)

ricerca 1
ricerca 2

La vita di Macchiavelli (p.285)


Nasce a Firenze nel 1469. Tornati i Medici a Firenze dovette abbandonare i suoi impegni politici per poi ritornare a ricoprirli negli ultimi anni di vita.

Il suo capolavoro letterario è Il Principe, di cui si parlerà in seguito.

Un'altra opera piuttosto importante è I Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio. In quest'ultima, l'autore considera forme accettabili di stato solo la Repubblica e il Principato.

Altre opere rilevanti: Dell'arte e della guerra, in cui sono contenuti suggerimenti specifici, ma non è solo un trattato scientifico (come del resto Il Principe). Compose inoltre le Istorie fiorentine, in cui vengono narrati i fatti storici fino alla morte di Lorenzo il Magnifico.

Nel campo teatrale, il capolavoro di Macchiavelli è indubbiamente la Mandragola.


I Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio (p.292-293)


I Discorsi sono un'opera varia e composita, non breve ed unitaria come Il Principe, la cui struttura non è unitaria. Tutto parte da un testo-base: la prima Deca della storia di Roma del grande storico latino Tito Livio. Macchiavelli non commenta solamente questa opera, ma fornisce consigli basandosi sugli insegnamenti della storia della Roma antica.



L'opera è divisa in 3 libri, il primo tratta la politica interna (soprattutto è espresso il concetto della regligione come instrumentum regni, ovvero strumento di governo). Nel secondo libro viene discussa la politica estera (guerre e milizie), mentre il terzo, il più vario, si occupa degli uomini che hanno fatto grande Roma, sia della trasformazione degli Stati.

Le basi teoriche di questa opera sono le stesse che stanno alle fondamenta de Il Principe. La differenza sta nel fatto che nel Principe  il problema posto è fondare uno stato a partire dalle virtù di un uomo, mentre il secondo si occupa della durata dello stato.

Macchiavelli preferisce comunque due tipi di forme di Stato:

Repubblica mista (ovvero con equilibrio di poteri, ma conflittualità regolata tra tutte le classi)

Principato o Monarchia limitata (cioè al capo un singolo, ma controllato dagli aristocratici ma soprattutto dal popolo)

Macchiavelli indubbiamente preferiva la prima. Inoltre, concordando con Polibio, riprende la teoria della anaciclosi ovvero che tutti i tipi di Stato degenerano nella loro forma peggiorativa.

Molto importante è che, inoltre, secondo Macchiavelli lo Stato è un organismo vivente: nasce, si afferma, si sviluppa, si amplia, decade e infine muore. La morte è inevitabile ma può essere comunque posticipata.

La riflessione di Macchiavelli è comunque basata su tre principi fondamentali:

Imitazione, umanistico-rinascimentale

Superiorità degli antichi, umanistico

Natura umana immutabile, naturalistico

Il Principe


Il trattato è dedicato a Lorenzo di Pietro de' Medici. L'opera è suddivisa in ventisei moduli, ognuno dei quali ha un proprio titolo in lingua latina. Sono tuttavia riconoscibili quattro parti tematiche fondamentali:

I-XI modulo, vengono passati in rassegna tutti i diversi tipi di principato

XII-XIV modulo, è affrontato il problema delle milizie

XV-XXIII modulo, elencate le virtù che deve avere il principe

XXIV-XXVI modulo, esaminata la situazione italiana, più esortazione finale


Il Principe - Datazione, titolo e storia del testo


La prima testimonianza che abbiamo dell'opera è quella di Macchiavelli stesso nella lettera al suo amico Vettori, in cui annuncia di aver concluso un opuscolo da dedicare a Giuliano de'Medici. In realtà, dopo la morte di Giuliano, il libro verrà dedicato a Lorenzo di Piero de' Medici.

Il genere di questa opera aveva avuto una grande fioritura con gli specula principis, ovvero elenchi delle virtù morali del "principe perfetto". La differenza sta però nel fatto che Macchiavelli si basa sulla realtà non formulando ideali utopistici. Inoltre il fatto di trattare ideali "innovativi" con uno stile tradizionale, conferisce sicuramente vigore al suo messaggio.


PARTE I



Il Principe - La Dedica


Macchiavelli si rivolge direttamente a Lorenzo, lio di Piero, de' Medici offrendogli direttamente il "piccolo volume". Si tratta di un'imitazione del Discorso a Nicocle di Isocrate che si era rivolto al re di Salamina, ed era il più conosciuto speculum principis.


TESTO 1 - La lettera dedicatoria


Nella dedica del Principe, Macchiavelli dichiara esplicitamente di voler regalare qualcosa di diverso dai soliti cavalli, armi, drappi d'oro e pietre preziose e di non aver usato frasi ruffiane ed altisonanti. Considera quindi la sua opera un "piccolo dono", semplice ma prezioso, contenente tutta la sua esperienza accumulata nel corso degli anni.

Per evitare di essere considerato presuntuoso (per aver osato ad analizzare un personaggio più in alto nella scala sociale) paragona lo scrittore al pittore, che per ritrarre le montagne si deve posizionare in pianura. Lo scrittore allo stesso modo perciò deve appartenere al popolo.


TESTO 2 - Il primo modulo


Il primo modulo traccia una sintesi rapidissima di tutta la trattazione successiva. Distingue le forme di governo in repubbliche e principati, e viene delineata molto brevemente una tipologia dei principati. Vengono presentati inoltre i mezzi per realizzare le conquiste: armi altrui o proprie, la fortuna o la virtù.


Il Principe - Il concetto di virtù


Il concetto di virtù ha assunto col passare del tempo diversissimi significati:

Nel mondo latino è la forza, il vigore, il valore militare

In Dante, è l'autorità assoluta

In Boccaccio, è la gentilezza, l'onestà

In Macchiavelli, la capacità di contrastare la fortuna


TESTO 3 - Il sesto modulo


Nel sesto modulo, Macchiavelli illustra la situazione di coloro che arrivano al potere con virtù ed armi proprie. Per l'autore questa è la migliore forma di Stato. Per accrescere la potenza del suo messaggio, ricorre ad esempi storici (che lui definisce "grandissimi esempli"): Mosè, Ciro, Romolo, Teseo e Gerone II, i quali seppero istituire nuovi Stati con virtù ed armi proprie. Esempio negativo è invece Savonarola, che errò secondo Macchiavelli, perché non usò la forza.


TESTO 4 - Il settimo modulo


Nel settimo modulo, legato strettamente al sesto, ma con contenuti nettamente opposti, vengono esaminati gli Stati fondati con l'aiuto della fortuna (che ricordiamo essere opposta alla virtù) e con armi altrui. Queste forme vengono paragonate ad un albero senza radici e vulnerabili alla prima tempesta. La ura scelta da Macchiavelli per questo caso è il duca Valentino, Cesare Borgia, lio del papa Alessandro VI, il quale ebbe la fortuna avversa (morì suo padre e lui si ammalò) e in più commise un errore grave, non ostacolò l'elezione a Papa di Giulio II, nemico dei Borgia.


Il Principe - Macchiavelli è induttivo o deduttivo?


Vi sono due ipotesi su Macchiavelli. Chabod sostiene un Macchiavelli induttivo, cioè che partendo da fenomeni ricava regole generali. Opposta la tesi di Martelli, secondo cui Macchiavelli consce già anticipatamente la regola e fornisce esempi che la soddisfino.



PARTE II


Nella seconda parte tematica dell'opera viene affrontato il problema delle milizie. Secondo Macchiavelli l'eserito proprio, ovvero dello Stato stesso, è molto più stabile ed affidabile. I soldati infatti combatteranno per lo spirito di Stato, e non per semplici soldi. Uno Stato che si affida alle armi altrui non è sicuro ed è tutto affidato alla fortuna, che è sicuramente da evitare.

Inoltre, sempre secondo l'autore, il Principe non deve mai stare in ozio durante i periodi di pace, ma deve comunque tenere in allenamento il proprio esercito per essere sicuro che, quando la fortuna sarà avversa, potrà contrastarla facilmente.


PARTE III


Nella terza parte del Principe vengono elencate le qualità che il Principe deve avere.

Il primo problema è stabilire se il Principe debba essere parsimonioso o liberale. Secondo Macchiavelli, la prima ipotesi è la migliore, in quanto spendendo i soldi si rischia di sperperare sperperarli e di provocare malcontento in quanto l'aumento di tasse sarà inevitabile.

Quindi Macchiavelli affronta la questione se sia più utile al Principe la crudeltà o la pietà.

Sconvolgendo gli ideali di moralità del tempo, secondo Macchiavelli il Principe deve essere ogni tanto crudele, senza però essere odiato, solo temuto.

Infine il Principe deve essere necessariamente ingannevole e mai leale. Quelli che, infatti, sono stati così, sono inevitabilmente rovinati.


TESTO 1 - Il quindicesimo modulo


In questo modulo Macchiavelli enuncia la sua tesi secondo la quale il Principe deve essere "buono" o "non buono" a seconda delle necessità. Deve perciò respingere il catalogo delle qualità.


TESTO 2 - Il diciottesimo modulo


Macchiavelli in questo modulo sostiene che in un Principe la lealtà e la fedeltà sono virtù lodevoli, ma che per mantenere lo Stato non sono utili. Per rendere più forte il suo messaggio fa uso ancora una volta di una ura di tipo naturalistico: quello dell'uomo e quello della bestia. Quando le leggi non bastano il Principe deve usare la forza. Per spiegare questo, l'autore ricorre a Chirone, un centuro, che ammaestrò Achille all'uso della violenza nella lotta politica.

Il Principe deve essere sia volpe che leone, perché la volpe scopre i tranelli e d'altro canto il leone vince gli avversari.

Le altre doti (pietà, fedeltà, umanità, lealtà e religione) secondo Macchiavelli devono essere semplicemente simulalte, perché il popolo guarda solo in superficie.


PARTE III


L'ultima parte è dedicata alla situazione italiana e comprende l'esortazione finale dedicata alla casata dei Medici a  liberare l'Italia dagli stranieri.


TESTO 1 - Il venticinquesimo modulo


In questo modulo Macchiavelli espone il rapporto che c'è tra virtù e fortuna. Secondo lui la fortuna è arbitra per il 50% delle azioni umane, il resto è nelle mani degli uomini. Viene paragonata ad un fiume in piena che distrugge tutto, case, alberi e uccide uomini.

Per contrastarla occorre costruire argini (virtù), da fortificare nei periodi tranquilli.

Il Principe inoltre deve essere mutevole, cioè deve adattarsi ai tempi. La fortuna infatti è mutevole, mentre la natura umana è immodificabile: gli uomini sono sempre destinati a fallire, e questo capita non appena natura e fortuna sono in discordanza.


Il Principe - Concetto di Fortuna


Il concetto di fortuna, così come quello di virtù, ha assunto col passare del tempo significati molto diversi:

In Dante, era vista come ministra di Dio

In Boccaccio, era vista come impredivibilità delle cose

In Macchiavelli, era vista come l'insieme dei limiti opposti alla virtù


TESTO 2 - L'esortazione finale


L'ultimo modulo è composto in stile totalmente diverso rispetto a tutti gli altri. Macchiavelli richiama gli esempi di Mosè, Ciro, Teseo e Romolo, ricordando che la migliore forma di Stato è quella ottenuta per mezzo di virtù ed armi proprie. Invoca quindi i Medici affinchè prendano in mano la situazione e liberino l'Italia dal nemico.

Il Principe - Lo stile


La lingua usata da Macchiavelli è colta, perché il trattato era ovviamente dedicato ad un pubblico colto. Il frequente uso di termini popolari è giustificabile perché attraverso queste parole il messaggio viene inviato in modo più diretto.


L'opera è ricca di termini tecnici, di latinisimi, di similitudini e metafore (soprattutto con la natura), ossimori e non sono poco frequenti gli errori grammaticali. Il periodo è principalmente costituito da disgiuntive (che accelerano il ritmo), causali e consecutive.


Macchiavelli fa uso del ragionamento a catena, ovvero partendo dalle premesse arriva alle conclusioni.


Il Principe - Il problema della ricezione


La ricezione del Principe col passare del tempo ha incontrato quattro fasi:


L'antimacchiavellismo confessionale, (1500) in cui il libro viene confutato dalla trattatistica cattolica, e viene persino incluso nel primo Indice.

La trattatistica della Controriforma (1600) in cui il libro viene troppo interpretato

Interpretazione obliqua (1700), secondo cui il libro fu dedicato ai tiranni, ma il messaggio era per i popoli in favore di una presa di coscienza repubblicana

Rivalutazione (Romanticismo), si fonda il pensiero politico laico




Galleria di foto e immagini per: macchiavelli





Privacy

© ePerTutti.com : tutti i diritti riservati
:::::
Condizioni Generali - Invia - Contatta