letteratura |
AUTORE: Italo Calvino
TITOLO: Il sentiero dei nidi di ragno
DATA DELLA PRIMA EDIZIONE:
LUOGO E DATA DELL'EDIZIONE CONSULTATA: 1993 Arnoldo Mondatori Editore S.p.A., Milano
GENERE: Romanzo storico
AUTORE: Scrittore italiano, nasce nel 1923 a
Santiago de Las Vegas, Cuba. Dal padre agronomo e dalla madre botanica riceve
un'educazione rigorosamente laica. Nel 1925 ritornano in Italia e si
stabiliscono a San Remo, nella Villa Meridiana, che ospita la direzione della
Stazione Sperimentale di Floricoltura, dove Calvino vive fino all'età di
vent'anni. Compiuti gli studi liceali, viene mandato dai genitori agli studi di
Agraria, che non porta a compimento in quanto ha già 'la testa alla
letteratura' e, inoltre, ad interrompere gli studi s'intromette la guerra.
Dopo la liberazione aderisce al Partito Comunista Italiano, collabora a
giornali e riviste, e s'iscrive alla Facoltà di Lettere di Torino, dove
nel 1947 si laurea con una tesi su Joseph Conrad. A Torino collabora al 'Politecnico'
di Vittorini ed entra a far parte del gruppo redazionale della casa editrice
Einaudi. Tra il 1959 e il 1967 dirige, insieme a Vittorini, l'importante
rivista culturale letteraria 'Il Menabò', in cui
pubblica interventi di tipo etico-conoscitivo, quali 'Il mare
dell'oggettività' (1959) e 'La sfida del
labirinto' (1962). Nel 1964 Italo Calvino sposa l'argentina Judith
Esther Singer, che nel 1965 gli darà una lia, Abigail, e si trasferisce
a Parigi, da dove continua a lavorare per l'Einaudi.
Nel 1980 si trasferisce a Roma e, nel 1985, avendo ricevuto l'incarico di
tenere una serie di conferenze negli Stati Uniti a Cambridge, alla Harvard
University, prepara le Lezioni Americane, che tuttavia rimarranno
incompiute, e saranno edite solo postume nel 1988. All'inizio di settembre,
infatti, Italo Calvino muore all'ospedale di Siena, colpito da un'emorragia
celebrale. Tra le sue opere ricordiamo: Il sentiero dei nidi di ragno
(1947), Il visconte dimezzato (1952), Il barone rampante (1957), Il
cavaliere inesistente (1959), Marcovaldo (1963), Le città
invisibili (1972), Il castello dei destini incrociati (1973), Se
una notte d'inverno un viaggiatore (1979) e Palomar (1983).
TEMA CENTRALE DELL'OPERA: La Resistenza partigiana
DOVE E QUANDO: Gli ultimi anni della seconda guerra mondiali sulle Prealpi piemontesi
PERSONAGGI:
Pin: di bassa estrazione sociale, è ribelle e scanzonato. È un bambino di circa dieci anni. I suoi genitori sono ssi dalla sua vita quando era ancora piccolo. Vive con la sorella, più grande di lui, prostituta di gran fama nel loro paese. Per gran parte della sua infanzia ha cercato i clienti per sua sorella. Non ha passato la sua fanciullezza in comnia di coetanei, ma ha sempre cercato l'ammirazione da parte degli adulti. Ha sempre svolto compiti da adulto, ha vissuto esperienze da adulto. Nonostante ciò, la sua mentalità è sempre stata quella di un bambino, perché non ha avuto un'educazione tale da separare il buono dal cattivo, e ha superato le esperienze con grande ingenuità. Viene usato dai più grandi per raggiungere scopi personali o per chetare i momenti di tensione. Indugia però nel fidarsi degli adulti.
TRAMA: Il libro narra le
vicende di un ragazzino di nome Pin, che, quasi per gioco, si trova a
partecipare alla lotta partigiana contro i tedeschi durante la seconda guerra
mondiale, dapprima nel suo paese e più tardi sulle montagne liguri. Il
ragazzo, ribelle e scanzonato, viene rinchiuso in prigione, avendo rubato la
pistola di un tedesco per vincere una scommessa con i grandi del bar. Riesce
però a fuggire con un comno di prigionia: Lupo Rosso. Un partigiano.
Egli lo condurrà fra gli altri suoi comni.
Così Pin entra tra i partigiani. Il suo scopo, però, non è
quello di scongere i nazisti, ma di trovare un amico che abbia le sue stesse
idee, per confidarsi, per sentirsi importante. Il suo obiettivo sembra
raggiunto dopo l'incontro con Cugino, un partigiano che diventerà suo
amico. Il sentiero dei nidi di ragno è il luogo dove Pin nasconde la
pistola rubata.
Pin all'inizio si trova bene nel campo ma quando viene escluso dall'azione militare organizzata dai partigiani, capisce di essere estraneo ancora una volta
Si è appena svolta una battaglia sanguinosa tra formazioni partigiane e i tedeschi, messi in allarme dall'incendio divampato nel vecchio rifugio dei partigiani amici di Pin. Vi sono stati diversi morti e il clima è teso e pesante, anche perché il Dritto non ha voluto partecipare allo scontro e si è dato per malato per restare al campo ad amoreggiare con la Giglia, la moglie del Mancino, episodio di cui Pin è stato testimone. Pin, con una serie di scherzi e rime, cerca di far capire agli altri partigiani cosa era successo ma il Dritto lo riprende e Pin scappa dall'accampamento.
Decide di fare la Resistenza da solo, va al sentiero dei nidi di ragno per riprendere la pistola, ma Pelle, un partigiano a cui avevo rivelato il posto segreto dove aveva nascosto la pistola, è già passato e i nidi sono distrutti. Pin, pensando di non avere più niente al mondo poiché la sua P38 gli era stata rubata, torna dalla sorella che gli mostra una pistola, una P38, la sua; poi dà della scimmia a sua sorella, che ora se la fa coi tedeschi, e torna al sentiero dei nidi di ragno.
Là, Pin, incontra nuovamente il Cugino e pensa di aver trovato in lui il Grande Amico che cerca da sempre e si allontana nella notte tenuto per mano dal Cugino.
OSSERVAZIONI: Il testo è realistico, in quanto narra le vicende di un ragazzino al contatto con gli adulti durante la guerra partigiana; oltre alla descrizione di ure verosimili, anche quest'elemento storico rende il racconto credibile e verosimile. Il linguaggio è semplice e la narrazione, veloce, è intervallata da molti dialoghi. Il testo è facilmente comprensibile, a tratti appassionante.
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