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letteratura |
Schedatura de Il fu Mattia Pascal
Schedatura
de Il fu Mattia Pascal
- Titolo: Il
fu Mattia Pascal
- Autore e breve biografia: Luigi
Pirandello: drammaturgo e narratore italiano (Agrigento 1867 - Roma 1936).
Nato da una famiglia nella quale era viva la tradizione patriottica e
garibaldina, visse una giovinezza agiata. Si iscrisse alla facoltà
di lettere di Roma, ma, insoddisfatto, si trasferì a Bonn, dove si
laureò nel 1891 in glottologia. In Germania compose poesie e altre
ne scrisse e pubblicò quando rientrò in Italia. Nel 1894
aveva sposato la lia di un socio del padre, Antonietta Portulano, ma il matrimonio fu poi sconvolto dalla
malattia mentale della moglie. Fu nei romanzi e nelle novelle che egli
venne operando la dissoluzione dei modi tipici del verismo, che, ancora
evidenti nel romanzo L'esclusa (1901) e nelle prime raccolte di novelle
lasciano poi solo pallide tracce nei romanzi successivi (Il fu Mattia Pascal, 1904; I vecchi e i giovani, 1909; Uno,
nessuno, centomila, 1926) e nelle novelle della maturità (La vita
nuda, 1911; La trappola, 1915; La giara, 1917). Al teatro cominciò
a dedicarsi per un'occasione esterna, quando nel 1910 Nino Martoglio ottenne di rappresentare un suo atto unico
del 1898, La morsa. Altri esperimenti teatrali furono tentati negli anni
successivi, fino a quando nel 1916 e 1917, cedendo alle richieste di
Angelo Musco, scrisse Pensaci, Giacomino!, Il
berretto a sonagli e La giara; dello stesso 1917 è anche
Così è (se vi pare). Lasciò l'insegnamento e assunse
la direzione del Teatro d'arte di Roma (1925). Chi ha fatto consistere
l'originalità del teatro pirandelliano,
non meno che nella passione dialettica dei suoi personaggi, nelle sue
novità tecniche, ha visto segnare una svolta decisiva dai Sei
personaggi in cerca d'autore (1921). Polemico verso l'idealismo ottimistico,
il vitalismo e il dannunzianesimo, lo
spiritualismo consolatorio e il pessimismo meramente sentimentale,
Pirandello ha una posizione ben sua nel clima del decadentismo
irrazionalistico. Accademico d'Italia nel 1929 e premio Nobel nel 1934.
- Breve riassunto dell'opera: Il
romanzo si apre con un lungo racconto sulla giovinezza di Mattia Pascal: sfaccendato bibliotecario di un ipotetico
paesino ligure, egli infatti vive una giovinezza fortuita e imprevista. Il
suo stesso matrimonio risulta essere imprevisto, cui finisce obbligato
dalla sua eccessiva disponibilità alle evenienze del caso. E
sarà ancora il caso a sottrarre Mattia alle odiate moglie Romilda e
suocera vedova Pescatore: un eccezionale vincita a Montecarlo e poi, uno
sbaglio di cadavere nel quale egli viene riconosciuto, lo rendono
improvvisamente ricco e 'libero'. Mattia decide infatti di non
ritornare più a casa e di rinascere come Adriano Meis. Dopo un lungo viaggiare, Adriano decide di
sostare a Roma dove decide di affittare una camera in una casa. Qui fa la
conoscenza di Anselmo Paleari, padrone di casa,
Terenzio Papiano, suo cognato, Adriana, la
lia, e della signorina Caporale, altra inquilina. Adriano si innamora
subito di Adriana con la quale ha anche una piccola relazione e intanto si
fa operare all'occhio strabico per eliminare l'imperfezione. Durante il
suo soggiorno a Roma però, Adriano scopre a poco a poco gli
svantaggi di questa sua apparente 'libertà': prima decide
di comprarsi un cagnolino ma poi pensando alla tassa che avrebbe dovuto
are rinuncia all'acquisto, poi subisce un furto ma non lo può
denunciare essendo lui anagraficamente morto, infine viene sfidato a
duello ma non vi può partecipare. Tutto ciò alla fine
contribuisce a spingere Adriano Meis a uccidersi
per ritornare ad essere il vecchio Mattia Pascal.
Tornato a Miragno, quindi, tra la sorpresa dei
parenti, scopre che la moglie si era risposata e aveva avuto una lia:
così, pur avendo la possibilità di riprendersi la moglie e
di far annullare il matrimonio decide di lasciar perdere e rimanere in
quella condizione in cui era, né vivo né morto.
- Descrizione dello spazio e del
tempo: La narrazione dell'autore in realtà inizia
dalla giovinezza di Mattia Pascal anche se in
realtà il racconto vero e proprio ha la durata di due anni.
L'autore per narrare la vicenda non fa uso di alcun intreccio. La scena si
sposta spessissimo, e talvolta non viene neanche descritto il luogo ma
vengono solo elencate le località toccate da Mattia Pascal nel suo viaggio da uomo 'libero' (Venezia,
Colonia, Mannheim, Worms, Magonza, Bingen, Coblenza, Milano,
Roma, Padova, Venezia, Ravenna, Firenze, Perugia, ecc.). I luoghi sui
quali l'autore si sofferma più a lungo sono sicuramente Miragno e Roma, sebbene non si possa dire che l'autore
faccia uso di lunghe descrizioni per rappresentarli. Nello svolgersi della
vicenda prevale la presenza di spazi chiusi a quella di ambienti aperti.
- Caratterizzazione dei personaggi: Il
protagonista è Mattia Pascal: questo ci
viene descritto fisicamente mentre il suo ritratto morale può
essere facilmente delineato dalle sue azioni e dal suo comportamento. Uomo
certamente non particolarmente bello, Mattia Pascal,
aveva una barba rossa e, particolare molto identificativo, un occhio
strabico. Per quanto riguarda il suo carattere Mattia era un uomo
onestissimo e di sicuro molto intelligente anche se in certi casi è
risultato essere un po' ingenuo. Altri personaggi che possono essere
considerati di notevole importanza sono Romilda e la vedova pescatore;
coloro non ci vengono descritte esplicitamente né fisicamente né
moralmente ma dai pensieri di Mattia possiamo facilmente dedurre il loro
carattere: sono senza dubbio delle persone false, menefreghiste e spesso
antipatiche e molto poco disponibili specialmente nei confronti del
protagonista. Altra donna di particolare spessore è Adriana: bionda
e bella, ma allo stesso tempo timida, spesso ci viene dipinta come ingenua
tanto da somigliare molto a una bambina sperduta nel suo mondo. Papiano e Paleari non ci
vengono descritti dall'autore che però sottolinea la
disonestà e la prepotenza del primo.
- Stile: Nell'opera
prevalgono le sequenza narrative, il narratore utilizza la focalizzazione
interna, l'autore quindi non è onnisciente. Viene fatto uso di
flashback solo nel racconto della giovinezza di Mattia Pascal
nelle ine iniziali del romanzo.
- Commento e giudizio sull'opera: Il
libro mi è piaciuto moltissimo, ho trovato l'idea dell'autore
originalissima e ho apprezzato molto anche i suoi vari interventi, spesso
filosofici, sulla condizione del protagonista che, pur credendosi libero,
non lo era per niente.
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