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IL DELITTO NAZISTA

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IL DELITTO NAZISTA


Il nazionalsocialismo si abbatte sulla Germania nello splendore di una delle sue più vigorose fioriture artistiche; il criminale regime soffoca immediatamente le libertà, quindi anche l'architettura razionalista. In Hitler giocano gli oscuri e torbidi istinti di un uomo che aveva tentato di essere architetto e se n'era dimostrato incapace.

La reazione comincia già nel 1927, per iniziativa di Alfred Rosenberg. Nel '29 è particolarmente aggressiva a Monaco e a Weimar: si attacca il Bauhaus, Le Corbusier viene definito il 'Lenin dell'architettura'. Un processo di distruzione spirituale, di liquidazione del sangue, del suolo e della nazione viene portato avanti sistematicamente attraverso la proanda marxista, che si impone con brutale terrorismo. Nel '32 si forma la ' Lega degli architetti e degli ingegneri tedeschi' diretta da D. Nonn, un tecnico ministeriale rabbioso avversario del Bauhaus.

Con simili premesse, non meraviglia come il nazismo, assunto al potere nel 1933, abbia stroncato il movimento modern. Ad accezione di Hans Scharoun e dei fratelli Luckhardt, nessuno esponente dell'espressionismo e del razionalismo fu in grado di continuare a vivere in Germania.

Tale accanimento, benché bestiale, era logico per una pluralità di motivi:

l'architettura moderna porta a una visione sociale dell' habitat e della città, il suo fine e il benessere fisico e psicologico dell'individuo e della collettività. Agli occhi del nazismo questo approccio e intollerabile, poiché ogni attività deve essere strumentalizzata per l'apoteosi dello stato totalitario. Oggetto esclusivo dell'arte è l'affermazione di un mito dispotico e perverso, di una fede cieca nell'odio e nella violenza;

data l'analogia dei problemi sociali e tecnici, l'architettura razionalista, è malgrado una vasta gamma di variazioni, internazionale. Non ammette frontiere, non concepisce neppure la possibilità di emarginare un artista in base alla nazionalità, alla religione o alla stirpe. Pertanto è 'antitedesca';

gli espressionisti, i razionalisti, gli uomini della Bauhaaus erano democratici progressisti. Avevano sofferto da un punto di vista artistico la prima guerra mondiale; dopo la disfatta, avevano manifestato, in una ripresa dello Sturm und Drang, la loro disperazione. Potevano tollerare che nel Bauhaus di Weimar si passasse una mano di calce sugli affreschi murali di Oskar Schlemmer, o che si sfraggiasse il fabbricato di Dessau con un insolente tetto a spiovente?



Nel 1934 viene bandito il primo concorso al regime: riguarda le scuole per le gerarchie del partito nazionalsocialista. Hitler è il presidente della giuria. i progetti premiati sono in stile neomedievale e neobarocco.

Più tardi, nel gennaio del '37, Albert Speer succede a Paul Ludwing Troost nei faraonici lavori del Luitpoldhain, teatro delle onoranze ai caduti di Norimberga, e presto diventa il capo dell'architettura nazista. Il suo ufficio, ubicato nel quartiere generale del reich, istituzionalizza un neoclassicismo gelido, agghiacciante, di una scenografia rarefatta, tombale rigidamente simmetrica.

Per tutti questi motivi, Gropius e Mendelsohn, Mies van der Rohe e Wagner, non avevano altra strada che l'esilio. Dal 1933 la storia dell'architettura tedesca si svolge fuori dalla Germania.




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