IL
MOVIMENTO ORGANICO IN EUROPA
Dal punto di vista del progresso meccanico e di teorie
astratto-urative, il bilancio europeo dal 1933 allo scoppio dell'ultimo
conflitto mondiale non può che apparire fallimentare, e questo
può essere spiegato solamente attraverso alcuni semplici motivi.
Numerosi protagonisti del movimento moderno hanno abbandonato l'Europa.
Gropius, Mies, Mendelsohn, per limitarsi ad alcuni nomi, sono emigrati. Le
Corbusier ha dipinto, ha progettato, ma in pratica ha dovuto rinunciare a
costruire fino al dopoguerra. Nei casi più fortunati, dal 1933 al '40 si
manifesta non un avanzamento, ma bensì un mera resistenza al riflusso
classicistico confinate a rare isole quali la Svizzera e la Cecoslovacchia e
durante un breve tratto l'Italia. In questo periodo prima della seconda guerra
mondiale, non si conoscono le varie vicende in maniera approfondita, tanto che si
cerca di capire se per esempio qualcuno avesse aggiunto ai cinque punti di le
Corbusier un sesto punto, o se alle basi fondamentali di cui si era nutrito il
razionalismo cioè purismo e neoplasticismo, se ne fosse aggiunta una
terza. A parte tutto, si può trarre un bilancio internazionale
rimeditando sull'esposizione universale di New York del 1939. Ebbene, chi
visita il comprensorio newyorkese in quel tetro autunno del 1940, si sarebbero
potuti pronosticare l'eroica resistenza della Gran Bretagna, la inevitabilità
di una completa disfatta della Francia, il fallimento del fascismo in Italia,
un duratura stato di generale decadenza in Europa. Ma poi osservando il
capolavoro di Aalto, si doveva concludere che, malgrado la crisi del
razionalismo, si era sviluppata una nuova poetica europea già incarnata
in sicure testimonianze.