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Giovanni Fattori - IL CAMPO ITALIANO DOPO LA BATTAGLI DI MAGENTA

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Giovanni Fattori


Biografia

Giovanni Fattori (1825 - 1908) nacque a Livorno da una famiglia di modesti artigiani. Nel 1846 si trasferì a Firenze, dove frequentò l'Accademia delle Belle Arti. Due anni dopo interruppe gli studi per partecipare attivamente gli avvenimenti politici: nel 1849 fu testimone della disperata resistenza di Livorno di fronte alle forze austriache. Frequentò assiduamente il caffè Michelangelo, dove si ritrovavano i pittori macchiaioli. Dal 1860 dipinse soprattutto soggetti militari, tra cui Il campo italiano dopo la battaglia di Magenta. Successivamente frequentò il critico d'arte Diego Martelli e si dedicò allo studio del paesaggio; nel 1875 fu a Parigi, dove osservò attentamente i dipinti degli impressionisti, soprattutto quelli di Manet. Dopo il 1900 ottenne molti riconoscimenti ufficiali.


IL CAMPO ITALIANO DOPO LA BATTAGLI DI MAGENTA 1862, olio su tela, 232 x 384cm, Firenze, Galleria d'arte moderna

L'opera fu eseguita per il concorso Ricasoli, bandito nel settembre 1859; la tela definitiva venne presentata nel 1862 alla "esposizione straordinaria di alcune opere commissionate dal governo Ricasoli", allestite nelle sale della promotrice fiorentina;

Il dipinto non rappresenta un momento saliente della battaglia, ma il clima confuso delle retrovie;



Fattori studiò attentamente il paesaggio, recandosi sul luogo della battaglia ed eseguendo molti bozzetti;

I particolari del carro e il campo di battaglia appaiono ben caratterizzati, mentre il combattimento vero e proprio è relegato sullo sfondo;

Il dipinto mostra una certa complessità costruttiva. Il centro è dominato dal carro - ambulanza che trasporta i feriti sotto lo sguardo dei soldati italiani, che rientrano al campo, e dei loro alleati francesi.

La composizione, divisa in due larghe fasce orizzontali, è tagliata dalla diagonale del sentiero lungo il quale procede il carro. L'uniformità della zona superiore, determinata dall'azzurro del cielo velato da nuvole bianche, contrasta con la molteplicità di toni di quell'inferiore, caratterizzata da più ricchi passaggi di luce e dalla varietà cromatica delle uniformi militari, dei cavalli e del terreno.

I valori cromatici chiari e limpidi, così come i contrasti tra luce e ombra, sono definiti entro segni precisi e larghi piani sintetici, stesi a tinte unite e semplici;

Il quadro, che mostra una realtà più umana che eroica, può essere considerato il primo quadro di storia moderna.




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