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Formazione del Regno d'Italia, Secondo Impero in Francia, Politica di Cavour

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Formazione del Regno d'Italia


Cavour diventerà primo ministro nel 1852.

Il connubio da un primo esempio di trasformismo in senso positivo: Cavour assume la guida volendo migliorare, rinnovare la vita politica ed economica. Si dedica perciò ad un'opera di ristrutturazione: un canale, una rete stradale, ferrovie, il porto di Genova. Per poter attuare queste opere doveva reperire dei fondi; quindi inizia a proporre imposte diverse, che all'inizio vennero boicottate, ma in seguito quando la popolazione si accorse che le cose stavano funzionando decise di are le imposte.

Cavour si dirige anche nei confronti degli ordini religiosi, che secondo lui erano troppi e di conseguenza ne andavano eliminati alcuni; quindi tolse le agevolazioni alla Chiesa (di conseguenza non era ben visto dalla Chiesa).

L'arcivescovo di Calabina, che era anche senatore, fa molte pressioni nei confronti del Re, provocando così la crisi Colabeina; perché il Re ebbe scontri con Cavour, che diede le dimissioni, ma grazie all'opinione pubblica riprese il suo posto.



Tra il Re e Cavour vi furono sempre rapporti burrascosi. Cavour ritorna al governo e dopo aver consolidato l'economia, il suo obiettivo era quello di consolidare anche i rapporti esteri, perché per poter espandere i territori piemontesi, Il Piemonte senza aiuti non ce l'avrebbe fatta. 


Secondo Impero in Francia


Abbiamo visto che la Francia interviene nei confronti della Repubblica Romana.

Nasce il secondo impero, quando Napoleone si fa eleggere Imperatore, attuando una politica autoritaria, abbattendo tutte le libertà acquistate durante la Repubblica.

Anche nell'Impero Asburgico viene mantenuta la costituzione, che non aveva niente di democratico, eliminando la precedente costituzione liberale.

Vengono risaldati i rapporti con il Papa; il Clero ebbe molti vantaggi e nell'Impero Asburgico vengono eliminati I servi della gleba, perché i contadini erano rimasti fedeli alla monarchia.

In Prussia e In Russia si ritorna alla politica reazionaria, come alla fine tutti gli altri stati. La Russia non attua nessuna innovazione, si vive ancora con caratteri feudali.

L'unica è l'Inghilterra che si distingue, aumenta l'espansione coloniale e sta prosperando; all'interno del Movimento Operaio viene fatta una distinzione: vi sono gli operai specializzati (più ricercati e più ati, che tentavano di assomigliare alla classe borghese)e gli operai comuni.

In Italia, dopo il 1848, il Lombardo - Veneto torna sotto gli asburgo, tante persone vengono giustiziate, un gruppo di Mazziniani mantovani viene scoperto e impiccato.

La politica reazionaria, anche qui, tenta di far insorgere Milano, ma l'insurrezione viene brutalmente repressa. La repressione avviene in tutti gli stati, e soprattutto nel Regno delle Due Sicilie, dove ci sono i Borboni.

L'unico stato che non attua una politica reazionaria è lo stato Sabaudo (Piemonte), dove è salito al trono Vittorio Emanuele II, che vuole evidenziarsi rispetto agli altri regnanti.

Vittorio Emanuele II, consigliato da Massimo d'Azeglio, mantiene lo Statuto Albertino, che rimarrà fino alla nascita della Repubblica; tutti i liberali faranno quindi riferimento al Piemonte. Qui si sta evidenziando la bravura di un ministro: Camillo Benso conte di Cavour, questo non si era dedicato subito alla politica, era un nobile imprenditore, e si era interessato di studi economici, aveva viaggiato molto; quindi aveva una mentalità più aperta e conosceva l'economia e la politica inglese (molto importante) ed era così convinto di seguire questi metodi per risistemare il Piemonte:

Quando il Parlamento piemontese propone le leggi Siccardi per smantellare la mentalità medievale verso la Chiesa, Cavour le appoggia => la legge diceva di abolire i diritti di carattere feudale che la Chiesa aveva (diritto d'asilo; foro ecclesiastico; proprietà immobiliari).

Cavour però non era soddisfatto di questo ministero, perché c'erano troppi conservatori che avrebbero ostacolato la politica che si voleva attuare. La sinistra progressista invece voleva riforme, quindi era molto più aperta, la parte moderata era capeggiata da Urbano Rattazzi, che stringe un'alleanza con Cavour, che viene chiamata Connubio; che porta però ad un frantumazione della maggioranza parlamentare.

D'Azelio dà le dimissioni quindi Cavour deve reperire fondi per creare ciò che aveva progettato.

Decide di eliminare alcuni ordini religiosi, perché in Piemonte ve n'erano troppi. Questa crisi dura pochissimo perché la gente scende in piazza dicendo che voleva ancora Cavour.

Stava preparando il terreno per la sua politica liberale. Ci sono attriti fra Cavour e la Chiesa.

Per quanto riguarda la politica estera Cavour capisce che per poter ingrandire il Piemonte, l'unica possibilità era quella di attuare un'alleanza con una potenza straniera. Cavour preferiva l'Inghilterra con la quale voleva stringere i rapporti. (L'Inghilterra non sarebbe intervenuta per aiutarlo, l'unico stato sarebbe stato la Francia con Napoleone).


Politica di Cavour


Incentrata ad avere rapporti internazionali, per avere un'alleanza.

L'Italia si appoggia al Partito d'Azione => gruppi di democratici, che avevano molti seguaci. Agiva clandestinamente in Italia Meridionale, Cavour si appoggia a loro. I rapporti con le altre nazioni sono importanti.

Incontra altri monarchi.

Guerra di Crimea = nasce tra Russia e Turchia (Russia che voleva navigare ancora gli Stretti)

La Russia si inserisce in questa situazione, quando alcuni stati (Moldavia, Valecchia => non accettano questa sovranità; quando nascono dissidi lo Zar si schiererà a fianco di questi stati per difendere la libertà).

Da parte della Turchia, troviamo Inghilterra e Francia.

La Guerra di Crimea non si risolve, allora viene inviato il Piemonte ad intervenire. Cavour deve lottare col Parlamento che non aveva interesse nel partecipare. L'intento di Cavour era che una volta finita la guerra si sarebbe trovato a parlare con le altre potenze europee.

Sperava che dalla parte dello Zar ci fosse l'Austria, invece gli austriaci non ricambiano l'aiuto che lo Zar aveva dato loro e si dichiarano neutrali.

Cavour partecipa alla guerra in modo positivo, vince la Turchia e quando viene stipulato il trattato di pace, Cavour viene considerato di tutto rispetto. Abilità di Cavour: alla fine delle discussioni parla dell'Italia, gli Asburgo si irritano ma non riescono a farlo stare zitto. Cavour dichiara che gli Asburgo interferiscono troppo nella vita italiana e inizia ad avere rapporti d'amicizia con Napoleone.

La Monarchia Sabauda acquista prestigio grazie a Cavour che si rende conto di questo. Nasce così la Società Nazionale Italiana che come motto ha: "Italia e Vittorio Emanuele". Questa società non poteva essere diretta da Cavour e viene data in mano a Garibaldi.

Mazzini capisce che il prestigio dei Savoia sta aumentando e fa di tutto per attuare la sua proanda contro Cavour e Casa Savoia.

In questo periodo abbiamo un'altra spedizione Mazziniana guidata da Pizzacane => Mazziniano diventato socialista. I cittadini non hanno ancora ricevuto nessun messaggio mazziniano, perché aiutano i Borboni a prendere i Mazziniani mandati in spedizione.

Dall'altra parte c'è Cavour che fa di tutto per mantenere i rapporti con Napoleone III. Felice Orsini (Mazziniano) tenta di uccidere Napoleone III ma non riesce. Napoleone s'indispettisce nei confronti di Cavour, secondo lui troppo permissivo e per questo avvengono questi fatti.

Allora Cavour per un periodo fa finta di attuare una politica reazionaria: accusa Mazzini di aver preparato questo attentato pur sapendo che non era vero. In risposta Mazzini scrive una lettera dove dice che lo disprezzava.

Dall'altra parte fa arrivare alla corte di Parigi notizie inventate che dicevano che in Italia i Mazziniani stavano preparando congiure. Napoleone non diffida più di Cavour e lo invita a stipulare i Patti di Plombiers (58). La Francia si impegnava ad aiutare il Piemonte se gli Asburgo avessero dichiarato guerra al Piemonte, perciò la guerra era difensiva, in caso di vittoria il Piemonte avrebbe preso sotto la sua corona il Lombardo - Veneto; l'Italia veniva spartita in due regioni date ai parenti di Napoleone III. In più visto che Casa Savoia aveva ancora territori in Francia la Casa avrebbe dato questi territori alla Francia.

Napoleone non conosce la situazione italiana che può evolversi in mille modi diversi, mentre Cavour la conosce a menadito e intanto si accontenta solo di questo fatto.

L'Inghilterra aveva proposto di risolvere questi attriti che stavano nascendo a tavolino Cavour ha un momento di smarrimento, perché stava vedendo sfumare tutta la sua politica, invece la fortuna lo aiuta, Francesco Giuseppe viene spinto dai circoli militari ad allontanare la truppe che aveva messo ai confini., Cavour non accetta l ' ultimatum e Fr. Giuseppe dichiara guerra al Piemonte.

1859 Scoppia la 2° guerra d ' Indipendenza

La Francia va in soccorso dei piemontesi.

Inizia la guerra e ci sono le prime vittorie Franco-Piemontesi.

Due battaglie a Solferino e S. Martino dove gli austriaci si ritirano oltre il Mincio.

Nel frattempo abbiamo due insurrezioni: in Emilia e in Toscana, vengono cacciati i Re e i popoli chiedono di essere annessi sotto Casa Savoia.

Vittorio Emanuele II, manda dei rappresentanti in quegli staterelli.

Quando Napoleone III si rende conto di ciò che stava succedendo in Italia, senza avvertire Cavour, firma l'armistizio di Villa Franca; con questo vuole che gli austriaci cedano La Lombardia alla Francia che l'avrebbe successivamente ceduta ai Savoia.

Cosciente del fatto di aver tradito Cavour non pretende né Nizza né la Savoia.

Cavour decide di dare le dimissioni, perché pretendeva che Vittorio Emanuele II, attuasse delle dimostranze dure nei confronti di Napoleone.

Invece Vittorio Emanuele II attua solo delle tiepide dimostranze. Le sue dimissioni non furono definitive, viene spinto dagli inglesi a ritornare al potere.

Napoleone cede la Lombardia al Piemonte. In Toscana e in Emilia, vengono indetti dei plebisciti per chiedere al popolo se voleva annettersi al Regno di Sardegna.

Napoleone concede questi plebisciti. In segno di riconoscimento per aver potuto fare questi plebisciti, Cavour cede Nizza e Casa Savoia.

Da questo momento il Regno di Sardegna ha annesso a sé l'Emili9a e la Toscana.

Cavour inizia a pensare all'unificazione d'Italia.

Problemi per attuare l'unificazione: bisogna tenere presente che molta gente non vedeva di buon occhio casa Savoia. L'Unica possibilità era quella di appoggiarsi al Partito d'azione.

Allora si punta a questo partito e alla situazione esplosiva che c'era nell'Italia Meridionale. Il partito d'Azione si appoggia a Garibaldi.

Cavour vive momenti incerti, perché Vittorio Emanuele II, sta spingendo Garibaldi per liberare l'Italia Meridionale.

Vittorio Emanuele II sta attuando una politica parallela a quella di Cavour.


Spedizione dei 1000 => in Sicilia la popolazione si unisce

I Siciliani sono consapevoli di partecipare. L'adesione deriva dal fatto che Garibaldi promette al popolo una riforma agraria. Di conseguenza con quest'entusiasmo la gente povera spera e s'illude; combattendo valorosamente. Abbiamo un cambiamento d'atteggiamento da parte dei Baroni Siciliani che vedevano i Garibaldini in maniera negativa.

I contadini speravano subito in una riforma agraria e delusi insorgono. Garibaldi non ha scelta e manda Nino Bixio che spara ai contadini.

Dalla Sicilia vediamo che il cammino prosegue, passando dallo stretto i Garibaldini si stanno dirigendo verso Napoli.

La situazione diventa preoccupante perché Cavour capisce che se fino ad ora andava bene servirsi di Garibaldi e del Partito d'Azione, adesso era importante far intervenire Casa Savoia.

Molti garibaldini volevano una politica moderata e liberale. (Mazzini arriva a Napoli).

Cavour pensa che prima di costringere il Re ad andare nell'Italia Meridionale bisogna chiederlo a Napoleone III.

Il Re inizia la sua discesa, trova un ostacolo dato dal Papa, avviene uno scontro e si prosegue.

Garibaldi voleva liberare Roma, ma così sarebbe nato un conflitto con la Francia.

Dopo degli scontri limitati con i Borboni da parte dell'esercito piemontese guidato da Vittorio Emanuele II, Garibaldi da nelle mani di V. Emanuele II questo regno conquistato dai garibaldini.

Garibaldi per le sue imprese non chiedeva nulla:

Che il suo esercito fosse passato in rassegna;

A Vittorio Emanuele II girano i coglioni e decide che Garibaldi e i suoi devono essere considerati ribelli e non vengono ammessi nell'esercito di Casa Savoia. Garibaldi si ritira.

1861=> viene proclamata l'unificazione italiana, ma manca Venezia e lo Stato pontificio.

Il Re per dare importanza solo alla sua famiglia mantiene il suo titolo normale di Vittorio Emanuele II.

Il Partito d'Azione messo in disparte. Per quest'unificazione hanno lottato in molti ma non vengono considerati tutti.

La Chiesa presidiata dal Regno di Francia s'irrigidisce di più, pubblica il Sillabo (già scritto dal Papa) unito all'Enciclica dove la Chiesa non accetta l'Unificazione d'Italia. Abbiamo il trionfo dei ceti più abbienti.





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