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LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA



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LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA


L'Assemblea costituente era composta da persone che avevano diverse ideologie: quella liberale, quella socialista, e quella cattolica.


L'ideologia liberale era fondata sulle idee liberali del 700 e '800, in cui, per esempio, la proprietà privata era intesa in senso ampio senza alcuna limitazione.

Il pensiero cristiano-cattolico si nota nelle norme riferite alla persona e alla famiglia.



Il pensiero comunista invece, lo si nota nelle norme che interessano il lavoratore ed i suoi diritti.


La Costituzione repubblicana è composta da 139 articoli, 18 disposizioni transitorie e finali ed è suddivisa in tre parti:

La prima parte contiene i 12 diritti fondamentali;

La seconda contiene i diritti e doveri dei cittadini;

La terza contiene le norme relative alla struttura dello Stato.


I 12 diritti fondamentali rappresentano la base su cui poggiano tutte le altre norme dell'ordinamento.

Essi garantiscono l'uguaglianza e l'inviolabilità dei diritti dell'uomo (art. 2-3 Cost.), riconoscono il diritto al lavoro (art.4 Cost.) e le autonomie locali (art. 5 Cost.).

Sono poi espressamente tutelate le minoranze linguistiche (art. 6 Cost.), la libertà delle arti e delle scienze e il diritto all'istruzione (art. 9 Cost.).

Con l'art. 7 della Costituzione si afferma la laicità dello stato e con quello successivo la libertà di professione di qualsiasi religione.

L'articolo 10 afferma il rispetto delle norme di diritto internazionale e tutela gli stranieri in Italia e l'articolo 11 sancisce il principio pacifista, ripudiando la guerra.

L'ultimo articolo illustra i caratteri della bandiera italiana: essa è a tre bande verticali di eguali dimensioni e i rispettivi colori sono il verde, il bianco e il rosso.


I diritti dei cittadini contenuti nella seconda parte della Costituzione si dividono in:

Diritti di libertà civile;

Diritti politici o di libertà politica;

Diritti civici;

Diritti sociali ed economici.


I diritti di libertà civile attribuiscono al cittadino una sfera giuridica privata sottratta alle interferenze dello Stato comprendono:

La libertà personale;

La libertà di riunione;

La libertà di associazione;

La libertà di culto;

La libertà di pensiero.


I diritti politici, o di libertà politica, attribuiscono al cittadino il potere di partecipare, direttamente o indirettamente, al governo dello Stato e degli Enti pubblici territoriali. Essi comprendono:

Il diritto di elettorato attivo e passivo;

Il diritto di petizione;

Il diritto di associarsi liberamente in partiti politici.


I diritti civici sono i diritti di ottenere dallo Stato determinate prestazioni. Comprendono:

Il diritto di azione;



Il diritto di ammissione alle scuole pubbliche;

Il diritto di usufruire dei pubblici servizi


I diritti sociali sono diritti che il singolo ha nei confronti dello Stato a tutela delle sue stesse possibilità di esistenza. Comprendono:

Il diritto al lavoro;

Il diritto alle diverse forme di assicurazioni sociali.


I diritti economici rientrano tra le libertà economiche previste dalla Costituzione.

Es.: la libertà dell'iniziativa economica (art.41), il diritto alla proprietà privata e il diritto allo sciopero.


I doveri del cittadino sono sostanzialmente:

difendere la patria (servizio militare);

concorrere alle spese pubbliche (versando i tributi in proporzione alla propria capacità contributiva);

essere fedeli alla Repubblica, osservare la Costituzione e le leggi, e adempiere con disciplina e onore alle funzioni pubbliche.


L'ultima parte della Costituzione definisce le strutture dell'ordinamento statale: il Parlamento, nucleo centrale del sistema politico, con il suo bicameralismo perfetto; il Presidente della Repubblica, con un ruolo di garante dell'unità nazionale e di coordinatore, mediatore e regolatore dei rapporti tra i poteri dello Stato; il Presidente del Consiglio e il governo, detentori del potere esecutivo e dell'indirizzo politico; la magistratura, di cui è solennemente riconosciuta l'autonomia. Questo riconoscimento è duplice perché da un Iato, la magistratura è dichiarata 'ordine autonomo e indipendente da ogni altro potere' e, dall'altro, il giudice è detto 'soggetto soltanto alla legge', il che significa che non ha alcun superiore gerarchico.

Assegnazioni, trasferimenti, promozioni e provvedimenti disciplinari nei riguardi dei magistrati spettano al Consiglio superiore della magistratura, presieduto dal presidente della Repubblica. Sono poi elencate e descritte nelle loro funzioni e organi le Regioni, le Province e i Comuni.

Alla Corte costituzionale, infine, è affidato il controllo di legittimità costituzionale.


La Costituzione della repubblica Italiana ha quattro caratteristiche importanti:

È votata,

È rigida,

È programmatica

È aperta.


VOTATA: è stata ottenuta attraverso la partecipazione popolare, cioè, è stata fatta e approvata da un'Assemblea Costituente che rappresentava il popolo.

La Costituzione è invece OTTRIATA quando è concessa dal sovrano solitamente costretto da forti moti rivoluzionari.


RIGIDA: per modificarla non basta una legge ordinaria, ma è necessaria una legge costituzionale e un particolare procedimento aggravato.

È invece FLESSIBILE quando è facilmente modifica bile, come lo era lo Statuto Albertino, tanto che per Mussolini fu facile trasformare la monarchia costituzionale in regime dittatoriale.


PROGRAMMATICA: molte norme non sono di immediata applicazione, ma possono essere applicate solo dopo essere state integrate da una legge ordinaria, inoltre hanno per destinatari gli organi dello Stato, in particolare il Parlamento, poiché è quest'organo che deve emanare leggi ordinarie.


APERTA: le norme si possono interpretare in senso evolutivo, cioè si devono adeguare al cambiamento della società. Es.: la proprietà privata.









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