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LE GUERRE PUNICHE - 1. PRESENTAZIONE DEL LAVORO, INTRODUZIONE ALLA CARTAGINE DEL III SECOLO a.C., ANNIBALE, LA BATTAGLIA DI ZAMA, L'ESERCITO ROMANO



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ARGOMENTI:


PRESENTAZIONE DEL LAVORO

INTRODUZIONE ALLA CARTAGINE DEL III SECOLO a.C.

ANNIBALE

LA BATTAGLIA DI ZAMA

L'ESERCITO ROMANO



Le origini della civiltà punica si legano in modo determinante alla fondazione di Cartagine: perché è Cartagine il punto di riferimento essenziale di quella civiltà, che solo per Cartagine si distacca dalla radice fenicia e fonda l'impero cartaginese.

Le informazioni più accreditate, confermate da alcune affermazioni di scrittori del tempo, fanno risalire la fondazione di questo centro urbano al 814 a.C

Di questa indicazione non si può avere una incontestabile conferma, visto che i dati sono discordi: difatti i ritrovamenti archeologici farebbero risalire la fondazione a qualche decennio dopo l'814a.C e nella importante monografia di Guy Bunnens si presuppone risalga addirittura al XII sec. a.C.
Tuttavia noi prenderemo per vera questa data (814 a.C.), che è quella più accreditata .




Ritrovamenti archeologici a Cartagine

Uno dei racconti più famosi che parla delle origini della capitale punica è sicuramente quello di Elissa ( o Didone ), che con altri comni si mise in viaggio da Tiro e fondò una città dove attualmente vi sono i resti di Cartagine: questo brano è stato accuratamente esaminato da diversi storici e sembra sia abbastanza attendibile.
Questo non è l'unico racconto pervenuto ai giorni nostri: altri autori noti come Cicerone attribuiscono il merito della fondazione della città ad una donna africana di nome Carthago, mentre altri narrano di due giovani chiamati Karchedon e Azoros (o Zoros ).
Ancora una volta ci si trovano davanti elementi molto discordanti fra loro e si è costretti ad operare una scelta: Sabatino Moscati è propenso a "credere" alla leggenda di Didone poiché è da questo racconto da cui apprendiamo la data di fondazione precedentemente presa per vera.
Questa leggenda ha la sua più estesa redazione nel mondo greco ed è uno dei romanzi più complessi dell'antichità .
Il primo scenario in cui questo è ambientato è Tiro, di cui si ricorda e si esalta la prosperità dell'epoca. Qui sale al trono il giovanissimo Pigmalione, la cui sorella Elissa sposa lo zio materno Acherbas, sacerdote di Eracle.
Questi occupa la seconda carica dello Stato, ha poteri e ricchezze immense, che tiene gelosamente nascoste.
Pigmalione, cupido di quei tesori, lo fa assassinare.
Allora Elissa, che finge di adeguarsi alla sua nuova situazione, s'imbarca nottetempo e si allontana da Tiro; sono con lei alcuni cittadini eminenti, che partono dopo avere fatto svariati sacrifici a Eracle.
Il secondo scenario è a Cipro.
Qui si unisce ai fuggiaschi il sommo sacerdote di Giunone ( la fenicia Astarte ), che viene con la moglie e i li a offrirsi di condividere la sorte di Elissa a condizione che, nella terra dove si recheranno, il sacerdozio resti ereditario nella sua posterità.
80 fanciulle destinate alla prostituzione sacra sono prese da Didone e dai suoi nuovi comni per assicurare, nella futura patria, la continuità della popolazione.
Il terzo scenario è in Africa.
Elissa e i suoi comni approdano nel luogo dove sorgerà Cartagine. Per assicurarsi lo spazio adeguato, Elissa ricorre allo stratagemma di concordare e di are un terreno che si possa coprire con una pelle di bue.
Taglia quindi la pelle in strisce sottilissime, circondando con essa tutta la collina che si eleva sul luogo.
Richiamati dalla notizia dell'arrivo degli stranieri, gli abitanti del luogo corrono loro incontro, nella speranza di stabilire proficui commerci.
L'ultima parte della tradizione concerne il destino di Elissa. Cartagine è già ricca e potente quando Hiarbas, il re locale, chiama alcuni maggiorenti cartaginesi per manifestare l'intento di sposare Didone, minacciando altrimenti la guerra.
Elissa non volendo venire meno alla promessa di fedeltà fatta al marito, finge di accettare l'offerta e fa accendere alle porte un rogo sacrificale, nel quale offre molte vittime dichiarando di voler placare lo sposo e conciliare il nuovo matrimonio;  poi salta fra le fiamme e si trage con un pugnale.
Cartagine le renderà sempre onore.


La posizione geografica di questa città favorì lo sviluppo della popolazione e dell'impero che sarebbe sorto nel giro di qualche secolo.



L'impero cartaginese intorno al II secolo a.C.
Il nucleo principale della città era situato su una collina chiamata Birsa, che in fenicio significa luogo fortificato mentre in greco pelle di bue ( da qui probabilmente la leggenda di Didone ), che è il corrispondente dell'acropoli greca.
Questa antica metropoli era circondata a sud dal deserto del Sahara e per il resto "confinava" con il Mar Mediterraneo: questo contribuì a fare del mare il campo d'azione preferito della popolazione cartaginese.
Questo preferenza per la vita marittima fu una delle poche cose che continuò ad accomunare questa civiltà a quella di origine: difatti Cartagine si dimostrò molto
indipendente dalla madrepatria, come attesta anche il suo nome originario ( difatti Qart Hadasht significa nuova capitale e riassume le intenzioni dei suoi fondatori ).










La città dovette aspettare soli 100 anni per assumere il suo ruolo-cardine nella storia dell'Europa del I millennio a.C..
In breve tempo venne a contatto con le altre due civiltà che dominavano a quel tempo l'Europa: i Greci e gli Etruschi.
I rapporti con queste popolazioni risultarono quasi  sempre bellicosi poichè erano gli avversari più temibili nella conquista del Mare Nostrum . Nel corso dl VII secolo i Cartaginesi oltrepassarono con le loro navi le colonne d'Ercole e si diressero verso Nord, raggiungendo l'odierna Bretagna. In seguito furono il primo popolo della storia a compiere il periplo dell'Africa che era allora una terra per lo più inesplorata.
I rapporti con i Greci furono sempre conflittuali, anche se alcuni ritrovamenti archeologici sosterrebbero la tesi di un rapporto commerciale basato su un  pacato interscambio di culture.
Con gli Etruschi si creò un pacifico rispetto che li spinse ad unirsi in un patto commerciale e militare che permettesse loro di scongere i Greci sia sul piano commerciale che militare.
Nacque in tal maniera una lega etrusco-punica con lo scopo di affermare la superiorità di queste popolazione sui Greci e sull'intero Mediterraneo.
Purtroppo nel V secolo a.C. la crescente potenza romana pose fine a quella etrusca e lasciò i Cartaginesi da soli in balia dei Greci e, a questo punto, anche dei Romani stessi.
I Romani erano la più seria minaccia per la sopravvivenza stessa dei Cartaginesi, ma fino ad un certo punto gli interessi delle due popolazioni non furono comuni e, di conseguenza in conflitto.
Gli scambi commerciali ed umani fra Roma e Cartagine erano regolati da due patti redatti rispettivamente nel VI secolo a.C. e nel 384 a.C..
Le forze delle due nazioni vennero addirittura ad unirsi per scongiurare il pericolo di un'eccessiva ellenizzazione del Mediterraneo.
La tensione crebbe quando Roma si alleò con Gerone II, tiranno di Siracusa, e


CONTINUA CON LA I GUERRA PUNICA DI LOMBARDI E MATTASOGLIO









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