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LUDWIG VAN BEETHOVEN

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Introduzione


Si tratta probabilmente del più grande compositore di ogni tempo e luogo, un titano del pensiero musicale, i cui traguardi artistici si sono rivelati di portata incalcolabile. E forse, in alcuni momenti della sua opera, anche il termine 'musica' appare riduttivo, là dove lo sforzo di trasurazione compiuto dal genio appare trascendere l'umano sentire.


LA VITA












Beethoven è nato a Bonn fu battezzato il 17 dicembre 1770 a Bonn, in Germania da Johann van Beethoven (1740-92) e da Magdalena Keverich van Beethoven (1744-87). Il padre era maestro di cappella e musicista alla corte elettorale di Bonn e fu il primo maestro di Ludwig, ma l'alcolismo lo portò a perdere credibilità e lavoro sfogando spesso in famiglia la sua violenza. Finì per far esibire il lio mostrandolo come un bambino prodigio. La madre di Beethoven morì quando Ludwig era solo diciassettenne e per parecchi anni dovette essere l'unico responsabile dei due fratelli minori. Comunque il talento di Beethoven venne notato molto presto, a nove anni gli vennero fornite istruzione e lavoro da Christian Gottlob Neefe. La carriera di Beethoven come compositore è suddivisa convenzionalmente in tre parti: inizio, metà e ultimi periodi.

L'inizio del successo

Beethoven si trasferì a Vienna nel 1792, dove fu studente di Joseph Haydn e di altri maestri. Si fece subito notare come virtuoso del pianoforte prima che come compositore e creò un modello di lavoro che avrebbe seguito per il resto della sua vita: anzichè lavorare per la chiesa o per la corte di un nobile (come molti compositori avevano fatto prima di lui), lavorò come 'libero professionista', mantenendosi con prestazioni pubbliche, vendendo i suoi lavori e ricevendo stipendi dai nobili che riconoscevano il suo talento.

Nel periodo iniziale cercò di emulare i suoi grandi predecessori: Haydn e Mozart, ma allo stesso tempo esplorò nuove direzioni e gradatamente espanse lo scopo e l'ambizione del suo lavoro. Alcuni dei pezzi importanti di questo periodo sono la prima e la seconda sinfonia, il primo quartetto per archi, il primo concerto per due pianoforti e una dozzina di sonate, tra le quali la famosa 'Patetica'.

Il periodo intermedio

Ebbe inizio in breve tempo, subito dopo la crisi personale di Beethoven per la perdita progressiva dell'udito. È caratterizzato da lavori che esprimono su larga scala l'eroismo e la lotta in pieno ardore romantico; sono di questo periodo alcune tra i le più famose opere: le sinfonie dalla terza all'ottava, gli ultimi tre concerti per piano e violino, il quartetto d'archi #7-l1, molte sonate per piano (compreso 'Moonlight', 'Waldstein' e l''Appassionata') e l'opera Fidelio.

L'ultimo periodo compositivo

Beethoven ha inizio intorno al 1816 e continuò fino al 1826 quando Beethoven smise di comporre. Gli ultimi lavori sono grandemente ammirati per la loro profondità intellettuale e la loro espressione intensa e altamente personale. In questo periodo compone: la nona sinfonia, la Messa solenne, gli ultimi sei quartetti per archi e le ultime cinque sonate per piano.

La vita personale

Fu molto tribolata, intorno all'età di 28 anni iniziò a diventare sordo, una calamità che lo portò per un certo periodo a pensare al suicidio. Fu attratto da donne irraggiungibili (maritate o aristocratiche), che egli idealizzò; ma non si sposò mai.

Tra il 1812 ed il 1816 passò un periodo di bassissima produzione artistica, causato da una forte depressione per la realizzazione che non si sarebbe mai sposato. Beethoven litigò, spesso aspramente, con i suoi parenti e con le altre persone che gli stavano intorno e frequentemente si comporto malissimo con gli altri. Molte delle volte le cause erano da ricercarsi nella sua sordità che si accentuava sempre di più e lui si ostinava sempre di più a tenerla celata a tutti gli altri. Si spostò di frequente da un posto all'altro e aveva strane abitudini come quella di indossare abiti sudici. Ebbe molto spesso dei problemi finanziari.

È molto comune per gli ascoltatori di percepire un'eco della vita di Beethoven ascoltando la sua musica, nella quale spesso descrive la lotta seguita dal trionfo; questa descrizione è spesso applicata nella creazione dei pezzi principali composti da Beethoven di fronte alle sue gravi difficoltà personali.

La salute di Beethoven è sempre stata pessima e la perse completamente nel 1826. La sua morte nell'anno successivo è usualmente attribuita ad un'affezione epatica.

Stile musicale ed innovazioni

Beethoven è visto come una ura di transizione tra l'era classica e quella romantica della storia musicale. Egli si formò sui principi della sonata ereditati da Haydn e Mozart, ma espanse la loro portata, scrivendo movimenti più lunghi e con maggiori ambizioni. Il lavoro del periodo centrale è celebrato dalle frequenti forme di espressione eroica, mentre i lavori dell'ultimo periodo sono caratterizzati dalla loro profondità intellettuale.

Credenza personale e la loro influenza musicale

Beethoven fu preso dagli ideali dell'Illuminismo e dal crescente Romanticismo in Europa. Inizialmente dedicò la sua terza sinfonia: l'Eroica, a Napoleone, nella speranza che il generale volesse sostenere gli ideali della democrazia e della repubblica nati con la rivoluzione francese; ma nel 1804 cancellò questa dedica appena le ambizioni imperiali di Napoleone vennero alla luce, rimpiazzando la dedica con 'almemoria - I processi di memorizzazione dall'acquisizione al richiamo - Studi comparati" class="text">la memoria di un grande uomo'. Il quarto movimento della sua nona sinfonia è una modifica dell'ode 'An die Freude' ('Alla gioia') di Schiller, un inno ottimistico a sostegno della fratellanza dell'umanità. Molti non son d'accordo con il credo religioso di Beethoven e il ruolo che giocò nelle sue opere.

L'Ode "alla Gioia"

La Nona Sinfonia in re minore, composta da Beethoven dal 1822 al 1824, fu dedicata a Federico Guglielmo III, re di Prussia, ed eseguita la prima volta a Vienna il 7 maggio 1824. Ignaz Schuppanzigh diresse l'orchestra, in presenza del compositore. Questa sinfonia ebbe subito grande successo, ed è noto l' aneddoto per cui il pubblico fece cinque ovazioni, mentre all' Imperatore stesso ne erano riservate solo tre.

Beethoven aveva costruito la sua sinfonia aggiungendo alla fine del quarto movimento l' Ode alla Gioia. Aggiungere un finale con coro ad una sinfonia era un'idea alla quale pensava già dal 1807.

Beethoven manifestò l'intenzione di comporre un' opera a partire dall'ode alla Gioia di Friedrich von Schiller fin dal 1792. E nel1799, Beethoven schizzò un abbozzo, sotto forma di Lied , di cui si servì traslandolo nella prima versione di Leonore-Fidelio, la sua unica opera lirica. Altri schizzi si trovano nei quaderni del 1814-l815. Finalmente, Beethoven adattò il testo per la sua più grande sinfonia. Per questo, prese ispirazione dalla versione dell' Ode riveduta da Schiller stesso del 1803.

Il tema musicale dell'ode alla Gioia, trova le sue radici nella Fantasia per coro, pianoforte ed orchestra .

Questa Ode corrisponde agli ideali illuministici di Beethoven, dove la sua volontà incessante di comporre si riverberare nelle parole di Schiller:

«L'uomo è per ogni uomo un fratello! Che tutti gli esseri si abbraccino! - Un bacio al mondo intero! ».




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