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LE ELEZIONI E LE ALTRE FORME DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA - il corpo elettorale, il voto, l'astensione- Diritto di voto

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LE ELEZIONI E LE ALTRE FORME DI PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA:

1 - La democrazia: in base all'art. 1 il principio democratico viene posto a fondamento dell'intero assetto costituzionale. Democrazia (potere al popolo) = sovranità popolare, uno stato è democratico quando il popolo ha il diritto e la concreta possibilità di determinare l'orientamento politico dello stato stesso e quando i governanti sono sottoposti a volontà popolare legittimazione dal basso. Democrazia diretta (poco realistica e pericolosa) quando il popolo ha il potere di decidere sulle questioni politiche che lo riguardano i governanti si devono limitare ad eseguire le decisioni prese dal popolo. Questo modello di democrazia è stato usato di rado (solo in alcune città-stato), me ripreso + volte dal pensiero politico moderno (Rousseau) permette di realizzare nel modo + compiuto il principio della sovranità popolare. Obiezioni: 1) può essere messa in pratica in piccole comunità, dove i cittadini si possono riunire e discutere su questioni di interesse comune 2) anche se fosse possibile non è detto che tutti i cittadini siano a conoscenza delle info necessarie e siano in grado di valutare gli interessi generali della collettività, 3)può essere controproducente perché può favorire forme di consenso di tipo plebiscitario, con leader che con carisma gestiscono un potere di tipo autoritario. Democrazia rappresentativa (delegata o indiretta): tradizione liberal - democratica la sovranità non consiste nel decidere ma nel scegliere i propri rappresentanti, ai quali spetta il potere in via esclusiva di formulare la politica dello stato il popolo non governa direttamente ma attraverso i rappresentanti che ha scelto. Il popolo non influisce sulle decisioni, ma periodicamente decide se mantenerli o sostituirli. Elezioni il popolo esprime la sovranità. Tutti gli stati democratici si basano su questa democrazia. Diverse forme di governo: 1) presidenziale (il popolo elegge parlamento e capo del governo sistemi dualistici), 2) parlamentare (il popolo elegge solo il parlamento, gli altri organi sono eletti dal parlamento espressione indiretta del popolo sistemi monistici). I giudici non sono eletti dal popolo, ma assunti per concorso. Partecipazione:la democrazia rappresentativa presenta aspetti poco soddisfacienti la distanza tra rappresentanti e rappresentati è molto forte infatti i cittadini possono intervenire nella vita politica solo alle elezioni, mentre le grandi scelte politiche sono prese dai politici senza consulta dei cittadini. Si presentano quindi pressioni dal basso per la realizzazione di una democrazia + ampia e completa esigenza di partecipazione + diretta dei cittadini. Questa esigenza si è risolta (anche in Italia) basandosi sulla democrazia rappresentative con all'interno istituti di dem. diretta. Regola della maggioranza: all'interno di una collettività esistono diverse idee, esigenze e interessi e per far emergere la volontà popolare è accettata la regola della maggioranza. Si tratta di un criterio artificioso (non è detto che sia il migliore) ma è generalmente accettato perché è difficile trovarne uno + soddisfacente. La regola ha solo 2 regole: 1) che la formazione delle idee politiche sia libera ogni cittadino sia libero di scegliere la propria posizione, di conseg. un sistema è dem. se ammette la libertà di manifestazione del pensiero e di organizz. politica ammette il pluralismo delle idee e dei partiti. 2) la maggioranza rispetti i diritti della minoranza un sistema che non ne tiene conto non è democratico.



2 - la dem nel sistema italiano: il modello di dem è di tipo rappresentativo, anche se la costituzione ammette all'interno dello stato alcuni istituti di dem diretta referendum abrogativo. il modello è parlamentare il popolo elegge il parlamento, questo elegge il presidente e il governo è espressione della maggioranza che si costituisce in seno al parlamento e risponde di fronte ad esso. Il governo poi è a capo della pubblica amministrazione. Quindi: popolo elegge il parlamento esprime e controlla il governo dirige la PA.

La dem rappresentativa riguarda anche le regioni, le provincie, i comuni.- il parlamento: consigli regionali, comunali, provinciali, il capo dei governi: presidente regioni, prov., com. nelle regioni, prov., e com. il sistema è di tipo presidenziale. Tipi di elezione: 1) politiche: per camera deputai e senato, 2) amministrative: per consigli, presidente reg., prov., com. (sindaci). Nei comuni maggiori anche i consigli di quartieri. 3)elezioni europee: per il parlamento europeo, si votano i deputati italiani al parlam. europeo.

3 - il corpo elettorale, il voto, l'astensione: Diritto di voto: suffragio universale tutti i cittadini (m/f) maggiorenni. Per il senato solo se + di 25 anni. Privazione del diritto di voto: solo per incapacità civile, sentenza penale irrevocabile, indegnità morale. Esclusione al diritto di voto: imprenditori falliti (solo per 5 ani), condannati per pene detentive gravi ( non per custodia cautelare) e interdetti da pubblici uffici. Voto agli stranieri: per la costituzione il diritto di voto dovrebbe essere solo dei cittadini italiani, ma oramai con la forte emigrazione nel ns. paese si è discusso sull'opportunità di dare i diritto per le elezioni comunali anche agli stanerei che risiedono stabilmente nel paese. Per stranieri europei, il diritto di voto è stato stabilito dal trattato di Maastricht. Corpo elettorale: insieme dei cittadini con diritto di voto risultanti da apposite liste elettorali che ogni comune deve compilare ed aggiornare. Voto agli stranieri all'estero: se un italiano era all'estero doveva, alle elezioni, tornare nel suo comune e votare. Ora in base alla modifica di un art della costituzione essi possono votare nello stato in cui vivono ed eleggere i propri rappresentanti al parlamento italiano. Esisteranno infatti un det. numero di deputati di una 'circoscrizione estero' che rappresenteranno gli italiani all'estero. Il voto: è personale ogni uno deve esercitalo personalmente, non può delegare nessun altro ,è uguale ogni voto ha lo stesso peso, contano allo stesso modo e libero e segreto la segretezza da voto ha lo scopo i assicurare la libertà agli elettori, in modo che non abbiano condizionamenti o costrizioni il voto viene fatto in una cabina elettorale e l'elettore lo ripone piegato nell'urna. Dovere?: è un dovere civico, su piano morale e politico, ma non ha conseguenze di tipo giuridico chi non vota non incorre in nessuna sanzione. Lo stato essendo democratico, deve convincere i cittadini all'utilità di votare, ma non li può costringere. Astensionismo: negli USA non si raggiunge mai + del 60 % degli elettori alle elezioni, in Italia la partecipazione elettorale è sempre stata ad alti livelli (83 - 94 %) e solo il 70 c'è stato un calo. A fianco dell'astensionismo si è diffuso il lasciare in bianco le schede o segnale in modo che risultino non valide.

4 - Sistemi elettorali: votare significa scegliere tra + candidati o + partiti, in base ai voti ottenuti da questi candidati o partiti si designano quelli che saranno i rappresentanti che faranno parte del parlamento o, meglio, si assegnano i seggi di camera o senato.  I sistemi elettorali prevedono 2 tipi di sistemi di maggioranza: 1) quelli maggioritari: attribuiscono il seggio solo a chi ottiene + voti, all'interno di una singola area geografica (collegio) chi arriva primo prende tutto. 2) quelli proporzionali: attribuiscono i seggi in proporzione ai voi ottenuti ognuno prende qualcosa in base alla proporzione dei voti presi. Sistemi maggioritari: è il + antico, (dal 700) quello a collegio uninominale adottato oggi nei paesi di lingua inglese (USA, Inghilterra, Canada). Il territorio viene diviso in tante aree geografiche (collegi), quanti sono i deputati da eleggere, infatti è uninominale perché per ogni collegio viene eletto 1 solo deputato. Ogni partito presenta 1 solo candidato, e viene eletto deputato quello che ha preso maggior numero di voti. I voti che andati ai candidati che hanno ottenuto meno voti, vengono perduti il parlamento è formato quindi solo da candidati usciti vincenti in ciascun collegio. Questo sistema penalizza i partiti piccoli, infatti i partiti che non ottengono la maggior parte dei voti non avrà nemmeno un seggio in parlamento. questo sistema favorisce la formazione di un sistema i partiti basato su pochi e grandi raggruppamenti sia Usa che Inghilterra solo 2 grossi partiti sistemi bipartitici.

Sistema maggioritario a doppio turno: paesi multiparitici, es. Francia. Al primo turo i patiti presentano i propri candidati in ogni collegio uninominale, se uno di questi riceve + del 50% dei voti (anche se rara dati i tanti partiti) viene direttamente eletto. Negli altri casi si svolge un secondo turno (di ballottaggio) solo tra quei patirti che hanno ottenuto una percentuale di voti superiore al 12.5%. in questo mondo, solo i partiti maggiori riescono ad essere rappresentati in parlamento, mentre quelli piccoli, hanno la possibilità di tentare al primo turno di superare la prova, se non ci riescono i loro voti, al secondo turno, confluiranno sui patiti maggiori in Franci non + di 4-5 partiti riescono ad accedere al parlamento. Sistemi proporzionali: + diffusi in Europa paesi multiparitici. Si divide il territorio in collegi plurinominali, a ciascuno dei quali compete l'elezione di un certo nr. di deputati. In ogni collegio i partiti presentano una lista di candidati tanti quanto sono i seggi in palio in quel collegio. Gli elettori esprimono le preferenze per una lista (quindi del patito) e i seggi sono distribuiti tra i partiti in base ai voti ottenuti da ciascuno. nessun voto è perduto, anche le minoranze ricevono seggi in proporzione al loro peso elettorale. Questo sistema è detto puro quando un partito ottiene esattamente i seggi in proporzione ai voti ottenuti sul piano nazionale. I sistemi possono essere adottati in forma correttiva (per impedire la frammentazione eccessiva dei partiti e per favorire maggioranze stabili) si stabilisce quindi uno sbarramento i seggi non vengono distribuiti a quei partiti che non hanno superato una certa percentuale di voti (di solito 5%, in Italia 4%tribuisce ai partiti maggiori un premio di maggioranza ricevono quindi un numero di seggi + alto a quello che spetterebbe loro in base a una distribuzione proporzionale. Differenze del maggioritario e del proporzionale: maggioritario favorisce la goverabilità a discapito della rappresentatività de parlamento, tende cioè a semplificare il sistema dei patiti e garantisce maggiore stabilità, lasciando però molti cittadini senza propi rappr. in parlamento. Il proporzionale favorisce la rappresentatività del parlamento a discapito della governabilità, offre cioè piena rappresentanza delle diverse correnti politiche ma permette la frammentazione dei partiti che non garantisce la stabilità. Il maggioritario è basato sul collegio uninominale e quindi l'elettore deve votare 1 persona, mentre nel proporzionale si vota per un partito conseguenze: se il voto è dato alla persona i partiti presenteranno candidati di prestigio che riscuotano la fiducia degli lettori, ma in questo modo si personalizza troppo la politica o peggio si lascia spazio a individui senza scrupoli capaci di conquistare il consenso degli elettori con promesse o offerte di favori. Se i collegi sono piccoli gli elettori cercheranno di fare gli interessi locali anziché quelli nazionali, questi inconvenienti vengono meno se i collegi plurinominali sono di una certa ampiezza gli eletti saranno fedeli al partito e non agli elettori che li hanno votati. Non esiste un sistema senza inconvenienti, i sistemi non trasformano automaticamente il sistema dei partiti, creano incentivi o disincentivi che possono essere applicati a seconda delle condizioni politiche e sociali del paese. Infatti il sistema magg e quelli prop. sono 2 soluzioni estreme, esistono infatti sistemi intermedi o corretti che garantiscono sia rappresentatività che efficienza e stabilità.

5 - Sistemi in Italia: la costituzione si limita a stabilire che le 2 camere sono elette a suffragio universale e diretto e che quelle per il senato si svolgono su base regionale. Anche per le regioni, provincie e comuni si affida alla legge. La fisionomia dei sistemi è quindi lasciata alla legge ordinaria (al parlamento). Dal 46 al 93 sistema proporzionale di tipo puro. Recentemente tale sistema è stato messo sotto accusa perché ritenuto causa fondamentale delle disfunzioni del sistema italiano, in quanto alimentava la frammentazione e ostacolava la governabilità. Grazie ad alcuni referendum sono state approvate 4 grandi riforme, dal 93 al 99, basate con alcune correzioni sul principio del maggioritario: 1) rif. delle elezioni comuni e prov. 1993; 2) delle elezioni del senato 1993, abrogazione di precedenti norme; 3)sulle elezioni della camera dei deputati, 1993, applicare i principi introdotti dal referendum per il senato, 4) elezioni consigli regionali, 1999, elezione diretta del presidente.

6 - sistema elettorale per la camera dei deputati: con la legge del '93 s'introdusse un sistema maggioritario con correzione proporzionale. I 630 seggi sono divisi in 2 quote: 1) il 75% assegnati con il maggioritario in collegi uninominali, si vota 1 sola persona d è eletto deputato chi ottiene + voti in ogni collegio; 2) il 25% eletti con il proporzionale con sbarramento del 4%. Il territorio italiano è diviso in 26 circoscrizioni elettorali (diversi dai collegi). La maggioranza delle quali corrisponde al territorio di una regione, tranne LO con 3, VEN PIEM,LAZ,CAM, SIC con 2. I seggi sono ripartiti tra le circoscrizioni in base al nr degli abitanti risultanti dall'ultimo censimento. Il nr dei deputai può quindi variare da una elezione all'altra in base ai movimenti demografici. I seggi di ogni circoscrizione vengono divisi in 2 gruppi 75% magg, 25% prop. la Valle d'Aosta un seggio solo con maggioritario. Le votazioni per il magg e prop. si svolgono contemporaneamente, con 2 schede. Elezione del 75% magg: per eleggere i 475 deputati, il territorio di ogni circoscrizione è diviso in collegi uninominali tanti quanti i deputati da eleggere con sistema maggioritario. Ogni collegio elegge un solo deputato. Chiunque si può candidare a 2 condizioni: 1)la presentazione deve essere sottoscritta da almeno 500 cittadini i quel collegio, 2) la candidatura deve essere collegata ad 1 o + partiti. È possibile che + patiti si associno (max 5) per presentare 1 candidato. Non ci si può candidare in + collegi. Finite le votazioni, le schede vengono scrutinate e si sommano i voti. Viene eletto deputato che ha ottenuto + voti. Non è richiesta alcuna maggioranza, quindi un candidato può vincere con i 30 % dei voti. Elezione del 25% prop.: viene presentata una lista di candidati che può comprendere un nr di candidati pari ad un terzo dei deputati da eleggere in quella circoscrizione. Possono essere inclusi anche quei candidai presentati nei collegi uninominali (col magg). Ogni elettore esprime la sua preferenza per il partito e non per il candidato, i voti ottenuti da ogni partito in ciascuna circoscrizione vengono sommati a livello nazionale, una volta eliminati i partiti che non hanno raggiunto il 4 % (sbarramento) e messo in atto lo scorporo (serve per correggere i risultati ottenuti col maggioritario, i partiti già eletti subiscono una penalizzazione), vengono assegnati i seggi sul piano nazionale alle liste in proporzione alle cifre elettorali i ciascuna. Per designare i deputati eletti si segue l'ordine delle liste presentate nelle singole circoscrizioni. L'ordine dei candidati è quindi importante e questo è un grosso potere in mano ai partiti che decidono le liste. Le elezioni suppletive: se i seggio di un deputato in un collegio uninominale diventa vacante (x morte o dimissioni), viene indetta una nuova elezione in quel collegio entro 90 g dalla data della vacanza. Se il seggio vacante appartiene alla quota eletta con il prop. subentra il rimo dei non eletti.



7 - Il sistema elettorale per il senato: introdotto con il referendum del 1993, è molto simile a quello della camera, infatti anche qui i 315 seggi del senato sono assegnai con il 75% magg e il 25% prop. la principale diff. è che l'elettore ha a disposizione 1 sola scheda, quella per scegliere il candidato nell'ambito del proprio collegio. La ripartizione del 25% prop. avviene sulla base dei risultati di quell'unica elezione sommati a livello regionale. Le circoscrizioni sono in base alla costituzione le regioni. I seggi sono assegnati alle regioni in prop. alla popolazione. Nessuna regione può avere un nr < di 7 senatori, tranne il Molise con 2 e Aosta con 1. I seggi assegnati vengono divisi in 2 gruppi: i 3/4 (232) destinati all'elezione diretta dei collegi, 1/4 (83) alla distribuzione prop. le regole per l'elezione nei collegi sono simili a quelli della camera: ogni regione divisa in tanti collegi quanti i senatori da eleggere col magg. viene eletto senatore il candidato con + voti. Si passa poi a eleggere i senatori col prop.: i voti ottenuti da ogni singolo partito nei collegi viene sommato a livello regionale e si dividono i seggi in modo prop. tra i vari patiti. Vengono eletti senatori i primi non eletti nei collegi uninominali. In questo sistema non è previsto lo sbarramento, anche se bisogna osservare che l'assegnazione essendo fatta a livello regionale con pochi seggi, vengono cmq esclusi i partiti + piccoli. Anche per il senato è previsto lo scorporo, anche se un po' diverso da quello per la camera. Anche se simile a quello della camera, il sistema del senato penalizza i piccoli partiti che rischiano di non ottenere nessun senatore se non si alleano con partiti + grandi o tra i loro. Sono previste elezioni suppletive.,

8- le conseg delle nuove leggi elettorali: sono state applicate 2 volte, nelle lezioni del 94 e del 96. Lo scopo era i favorire alleanze, coalizioni tra partiti per garantire una maggiore stabilità. Per le elezioni nei collegi uninominali (75%) i partiti si sono schierati in 2 coalizioni principali: una si sx una di dx. ogni coalizione h presentato un candidato. In queste elezioni alcuni partiti hanno preferito rimanere fuori dalle coalizioni ed hanno presentato propri candidati. Per quelle invece della quota prop. tutti i patiti si sono presentati per conto proprio e solo 7 nel 94 e 8 nel 9 hanno superato lo sbarramento del 4%. Il sistema ha però, nel complesso, permesso la formazione di una maggioranza di governo. Nel 94 di destra (polo elle libertà) con la magg assoluta dei seggi alla camera. Nel 96 la coalizione di sinistra (ulivo). Tutte e due erano cmq fragili per la presenza i partiti con posizioni diverse. I sistemi elettorali non possono fare i miracoli, possono solo indurre i partiti ad allearsi, ma non possono cancellare le divisioni presenti nella società.

9 - Referendum pop. abrogativo: consente al pop. di prendere una decisione dirett. Scopo e effetto giuridico: è possibile ricorrervi x l'abrogazione di leggi già esistenti. L'esistenza del R. si giustifica con la necessità di correggere il principio della democraz. rappresent. Ricorrere al R. permette di verificare se certe leggi adottate dalla magg. parlam. hanno il consenso del pop. Oggetto: sottoposte a R. le leggi e gli atti aventi forza di legge (decreti-legge e decr.legislat. emanati dal governo).La richiesta di abrogaz. può essere totale parziale(può essere richiesta l'abrogaz .di singole disposizioni all'interno di una legge).Svolgimento:1)Richiesta: effettuata da 5 consigli reg. o da 500.000 elettori, in tal caso i promotori devono presentare la richiesta alla corte di cassazione e hanno 3mm x raccogliere le firme (autenticate e su speciali moduli) 2)Controlli: dalla corte di cassazione x il nr. la regolarità delle firme (che deve avvenire entro il 15 dicembre) e se l'esito è pos. altro controllo. dalla corte costituz. che valuta l'ammissibilità alla Costit., la sentenza deve avv. entro il 10 febbraio3)I presidente della repubbl., su delibera del consiglio dei ministri, indice il referendum e fissa la data.4)La raccolta delle firme deve avv. tra il 1^gennaio e il 30 settembre. Le elezioni. refer. devono avv. in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.5)Alla votazione partecipano tutti i cittad. che sono elettori x la camera dei deputati e sulla scheda c'è il quesito "sì' o "no". Xchè la votazione sia valida bisogna che partecipino alla votaz. la magg. degli aventi diritto.6)La legge è abrogata se i "sì" sono la magg. dei voti validi. Eccezioni: Il R. non ha luogo se,<della sua attuaz., il parlamento ha approvato una nuova legge che abroga o modifica la legge su cui è stato chiesto il R. La richiesta del R. non può essere presentata nell'anno che precede la scadenza della camere, né nei 6mm >alla loro elezione.

R sulle leggi costituz.: x  l'approvaz. delle leggi di revisione costituz.e delle altre leggi costituz.. Se queste vengono approvate dalle 2 camere con la magg. ass. possono essere sottoposte a R. entro 3mm da:1/5 dei membri della camera, 500.000 elettori o 5 consigli reg. Tale R. non può avv. se queste leggi sono approvate con la magg. dei 2/3. R. locali e regionali: è possibile sottoporre a R. questioni che riguardano una singola reg. o un singolo comune. Questi R. sono oltre che abrogativi anche consultivi Xchè i cittad. sono chiamati a esprimere il loro orientamento sulla questione sottopostagli. R. locale è frequente.

Iniziativa pop. delle leggi e petizioni: il pop. può intervenire nella fase iniziale del proced. legislativo. inviando al parlamento un progetto di legge, redatto in articoli e sottoscritto da 50.000 elettori.(questo potere esiste anche x leggi reg.). Petizioni: tutti i cittad. possono rivolgere petizioni alla Camera x chiedere provvedimenti legislat. o esporre comuni necessità. Partecipazione dirette dei cittad.: es. rappresentati genitori e studenti.




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