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Le Organizzazioni internazionali regionali

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Le Organizzazioni internazionali regionali


L'art.52 della carta delle N.U. fa riferimento alle organizzazioni internazionali regionali e agli accordi regionali: il regionalismo internazionale riguarda la situazione di alcuni settori mondiali (regioni) alle quali corrispondono alcune organizzazioni internazionali sia di tipo economico che di altro genere come ad es. per la regione Europa è rappresentata dalla Comunità economica europea (CEE) . Per quanto riguarda altre regioni possono citarsi l'UOA ( organizzazione per l'unità africana) - l'OSA ( l'organizzazione degli stati americani) e quindi ci si trova di fronte a un vero e proprio sistema regionale internazionale . Una condizio sine qua non, prevista dalla Carta delle N.U. all'art. 52 è appunto che gli scopi degli Enti regionali non siano in contrasto con gli obiettivi e i fini istituzionali delle N.U.


A)    L'integrazione europea e i suoi sviluppi




a)  Il Consiglio d'Europa


La prima idea di creare una Comunità Europea risale al 1929 quando lo statista francese Briand propose la formazione di una confederazione di Stati. Egli pensava che si potesse creare una sorta di Società delle Nazioni a livello europeo, con analoghi organi e finalità, ma la sua idea venne ostacolata sia dalla crisi economica del 1930 - 31 sia da avvenimenti politici quali l'avvento del Nazismo.

Al termine della Seconda Guerra Mondiale le disastrose condizioni economiche in cui versava l'Europa e la necessità da parte delle grandi Potenze vincitrici di controllare la ristrutturazione degli apparati militari e la ricostruzione industriale portarono alla creazione di organizzazioni internazionali tendenti a rafforzare i vincoli creatisi durante e dopo la guerra.

Durante lo stesso anno si tenne una conferenza internazionale per coordinare ed organizzare gli aiuti: il programma redatto venne sottoposto all'approvazione americana. Durante la seconda sessione del 1948 di tale conferenza venne firmata la Convenzione per la Cooperazione Economica Europea, la quale prevedeva la creazione di un'Organizzazione Europea per la Cooperazione Europea (OECE) con sede a Parigi. L'OECE, strutturata sul modello delle altre organizzazioni internazionali, venne trasformata nell'attuale Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE). I nuovi obiettivi erano quelli di tendere al miglioramento della qualità di vita degli Stati membri, favorire il commercio mondiale ed aiutare l'espansione economica dei contraenti quanto quella dei Paesi terzi.

Il 17 marzo 1948 gli Stati membri del Benelux (cioè Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo), la Francia e la Gran Bretagna firmarono a Bruxelles un trattato con il quale creavano l'Unione Europea Occidentale (UEO) volta a rinsaldare i legami tra i contraenti in campo economico, sociale e culturale, in vista di stabilire una base solida per la ricostruzione dell'economia europea e di creare i fondamenti per la mutua assistenza contro ogni aggressione armata. Il 5 maggio 1949 fu firmato a Londra da dieci Stati europei l'accordo istitutivo del Consiglio d'Europa, diretto ad instaurare una più stretta unione tra i suoi membri per salvaguardare e attuare gli ideali che costituiscono un loro patrimonio comune, nonché a facilitare il progresso economico e sociale (venne volontariamente esclusa una competenza militare per la contemporanea istituzione della NATO). Il Consiglio ha svolto anche un importante ruolo storico in anni delicati per l'equilibrio internazionale. Nel 1949 Churchill, cercando di reintrodurre la Germania nel concerto politico europeo, propose la sua ammissione come membro del Consiglio. La Germania venne invitata a partecipare insieme con la Saar, ma la manovra non ebbe esito positivo in quanto furono ammessi solo come membri associati senza rappresentanza nel Comitato dei Ministri.

Il Consiglio d'Europa è formato dal Comitato dei Ministri, l'organo deliberativo composto dai Ministri degli Esteri di tutti gli Stati membri; dall'Assemblea Consultiva, che emana pareri e raccomandazioni per il Consiglio, composta da rappresentanti eletti dai cittadini dei Paesi membri e non dai Governi; dal Segretariato.

Il Consiglio predispone convenzioni internazionali in materie giuridiche. Il riavvicinamento fra la Germania e il resto dell'Europa avvenne soltanto nel 1951 con la creazione della CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio, piano Schumann). Nel 1950 in seno al Consiglio d'Europa venne elaborata la convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, di cui fanno parte i membri del Consiglio d'Europa tranne il Liechtenstein. La Convenzione ha dato vita a due importanti organi: la Commissione e la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.

Nel 1989-90, tramite un accordo, è stata creata la Conferenza per la democrazia attraverso il diritto, la quale ha istituito un sistema di verifica per il possesso del carattere democratico da parte dei Paesi dell'ex Blocco Socialista che chiedono di entrare a far parte del Consiglio e domandano aiuti internazionali. ( alla fine del 1997 i membri sono circa 40). Il Consiglio d'Europa svolge anche una funzione di controllo sui membri che chiedono l'ammissione nella CEE, consistente nell'accertamento dei requisiti di democraticità.

La differenza fondamentale che sussiste tra Consiglio d'Europa e Consiglio Europeo è che, secondo l'Atto Unico, il Consiglio Europeo è un organo di indirizzo politico della Comunità, formato dai Capi di Stato e di Governo e dai Ministri degli Esteri che si riunisce due volte l'anno.

Si occupa di problemi generali connessi all'attività della Comunità e favorisce la cooperazione politica( nella realtà si tratta di una conferenza di tipo diplomatico, il cui scopo è quello di cercare l'accordo su questioni importanti a livello europeo).

La Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo tratta la materia della tutela di questi fondamentali diritto con un carattere decisamente rivoluzionario: può ricorrere individualmente alla Corte europea chiunque, anvhe il singolo privato, che ritiene di aver avuto un diritto leso; non esiste alcuna formalità per presentare il ricorso, è solo necessario che non sia anonimo anche se può essere richiesto il mantenimento dell'anonimato e nel corso della pubblica udienza non si farà alcun riferimento ala persona.

Essendo la Corte un tribunale straordinario, occorre dover esaurire le vie interne del proprio Paese fino all'ultimo grado.

Stesso discorso vale per la Commissione formata da tanti commissari quanti sono i Paesi aderenti. I compiti della Commissione sono quelli di ricevere i ricorsi, citare i testimoni, aprire un contraddittorio a porte chiuse, chiudere con un rapporto conclusivo con motivazione e soluzione, decidendo se c'è stata violazione totale, parziale o se non ve n'è stata alcuna.

Entro tre mesi viene trasmesso il ricorso alla Corte. Essa è costituita da giudici proposti dagli Stati; ogni Paese propone una terna scelta tra magistrati di Corti supreme, avvocati e professori in materie giuridiche che rimangono in carica per nove anni. L'udienza può essere fissata davanti alla Camera o alla Corte plenaria. La Camera è costituita da nove giudici effettivi: due sono il Presidente ed il giudice del Paese in causa, gli altri sette, dei quali quattro sono supplenti, sono nominati dal Presidente.

In tre casi la Camera si spoglia della causa e la trasferisce alla plenaria: quando si modifica la giurisprudenza, quando la Camera è fortemente divisa e quando si tratta di una questione di vita o di morte.

Nella prima udienza le parti espongono il proprio punto di vista; il Presidente riassume i termini della questione, si vota e si decide se ci sia stata violazione o meno. I giudici in minoranza hanno il diritto di esporre le proprie ragioni. Le sentenze hanno grande validità morale e piena efficacia nei Paesi. La decisione della Corte, secondo l'art.51 della Convenzione, è definitiva. Il Comitato dei Ministri sorveglia l'esecuzione delle sentenze con le quali non si giudica la legge ma il caso concreto. Se uno stato è condannato perché una sua legge ha provocato una violazione o un danno, dovrà intervenire modificandola.


b. Verso la Comunità Europea

Il 9 maggio 1950 il ministro degli affari esteri francese, Robert Schumann, propose ai Paesi europei di porre in comune la produzione del carbone e dell'acciaio. Questa proposta fu accolta favorevolmente dagli USA ma incontrò le critiche dell'URSS.

Quanto alla Gran Bretagna, essa partecipò inizialmente ai negoziati del progetto Schumann, ma successivamente si rifiutò di intervenire ai lavori preparatori, adducendo che, essendo essa legata al Commonwealth, non avrebbe potuto consentire a limitazioni di sovranità. Nel giugno 1950 fu convocata a Parigi una Conferenza dei delegati dei sei Paesi che avevano accettato i principi del piano Schumann e i negoziati proseguirono fino al 18 aprile 1951, giorno in cui furono firmati il Trattato istitutivo della Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio (CECA), un Protocollo sui privilegi e le immunità della Comunità, un Protocollo sulle relazioni con il Consiglio d'Europa e una Convenzione relativa alle disposizioni transitorie. Il 9 agosto 1961 la Gran Bretagna presentò la domanda di adesione alla CEE, ma l'intervento del Capo dello Stato francese De Gaulle determinò, nel 1963, l'interruzione delle trattative. Soltanto il 2 gennaio 1972 furono firmati gli Atti di adesione da parte della Gran Bretagna, Danimarca ed Irlanda, i quali determinarono l'allargamento dell'area comunitaria a questi Stati, con decorrenza da 10 gennaio 1973, data di entrata in vigore di tali Atti.

Il 27 maggio 1952 venne firmato a Parigi il trattato costitutivo della Comunità Europea di Difesa (CED), e nel giugno 1955 i Ministri degli esteri della CECA si riunirono in una Conferenza nel corso della quale fu votata una risoluzione indicante il tracciato per il processo di integrazione europea, processo che sarebbe dovuto avvenire in due settori, in quello nucleare e in quello del Mercato Comune. In esecuzione di questa risoluzione ed in conseguenza dell'attività svolta in questo ambito da organi della CECA, il 25 marzo 1957 furono firmati a Roma in Campidoglio i due trattai istitutivi rispettivamente della CEE (Comunità Economica Europea) e dell'EURATOM (Comunità Europea per l'Energia Atomica).

L'Atto unico, firmato nel febbraio 1986, emenda e completa questi trattati. Esso precisa taluni obiettivi della Comunità: completamento del mercato interno europeo e realizzazione di uno spazio senza frontiere, sviluppo tecnologico, progresso verso un'unione economica e monetaria, rafforzamento della coesione economica e sociale, miglioramento dell'ambiente e delle condizioni di lavoro.

Il trattato dell'Unione Europea, firmato a Maastricht il 7 febbraio 1992 completa il processo di integrazione ed ha previsto tre pilastri fondamentali: le Comunità Europee già esistenti, la Politica Estera e di Sicurezza Comune (PESC) e la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni. Esso ha inoltre introdotto il principio della sussidiarietà per il quale, se ci sono materie non previste nella competenza esclusiva della comunità, questa possa intervenire sempre che l'azione prevista abbia una dimensione europea e l'intervento comunitario risulti essere la migliore soluzione per problemi che gli Stati dovrebbero comunque affrontare.


B. L'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).


I Paesi membri del patto di Varsavia, rivolsero formale invito ai Paesi occidentali per il rafforzamento della pace e della sicurezza in Europa; l'invito fu accolto dopo che i rapporti tra la Repubblica Federale tedesca, la Repubblica del Popolo polacco e la Repubblica Democratica tedesca migliorarono. La conferenza sui rapporti multilaterali si aprì ufficialmente a Helsinki il 3 luglio 1973 e si concluse nello stesso luogo il 31 luglio; il 1 agosto 1975 avvenne la firma dell'Atto finale da parte dei capi di stati che vi presero parte.

Detto Atto contiene i principi conformi alla Dichiarazione delle Nazioni Unite relativa ai principi di diritto internazionale e i rapporti amichevoli e di cooperazione tra gli Stati: tra essi si ricordano il principio di uguaglianza giuridica, il diritto all'integrità territoriale, la libertà e l'indipendenza politica.

Particolarmente importante l'affermazione della inviolabilità delle frontiere, dalla quale deriva il divieto dell'occupazione del territorio altrui, il divieto di ingerenza negli affari interni e il divieto di assistenza diretta o indiretta in attività terroristiche o sovversive ai danni degli Stati membri.

Trattazioni singole sono dedicate ai diritti dell'uomo e alla autodeterminazione dei popoli, la cui importanza si rileva, oltre che sulla base dei contenuti, anche in relazione al periodo storico in cui fu redatto l'atto finale, periodo contrassegnato dalla guerra fredda.

Al momento della sua creazione, l'Atto ha avuto valore fieramente programmatico. Tuttavia non si può escludere che esso abbia determinato, da parte degli Stati partecipanti, un tipo di comportamento conforme alle sue prescrizioni. Ciò consente di qualificare l'Atto stesso come contenete regole di condotta osservate spontaneamente dagli Stati o come base per la formazione di una consuetudine internazionale.

La Conferenza per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa si è trasformata in Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) il 5-6 dicembre 1994.

Gli organi dell'Organizzazione sono il Consiglio dei Ministri degli Esteri con funzioni decisionali, l'Assemblea parlamentare che non ha poteri decisionali rilevanti, il Comitato degli Alti Funzionari con funzioni operative ed il Segretariato, con sede a Praga.


C. L'Organizzazione per l'Unità Africana (OUA).

Fondata su un accordo regionale, l'Organizzazione per l'Unità Africana ha i caratteri di un'Organizzazione internazionale di tipo regionale perché riunisce solo gli Stati di una parte del mondo e in un certo numero di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza risulta che è sempre stata considerata tale. L'Organizzazione tende alla mutua comprensione e alla collaborazione tra i popoli, alla salvaguardia e al consolidamento dell'indipendenza duramente ottenuta, alla sovranità e all'integrità territoriale degli Stati, alla lotta contro ogni forma di neo-colonialismo, alla adesione alla Carta delle Nazioni Unite e alla Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, al progresso dei popoli del continente e al rafforzamento dei legami fra gli Stati e delle loro comuni istituzioni, a promuovere l'unità e la solidarietà degli Stati africani; a coordinare e intensificare la collaborazione e gli sforzi per migliorare il tenore di vita dei popoli africani. Nell'osservanza della Carta delle Nazioni Unite e della Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, gli Stati membri hanno formulato a Nairobi il 27 giugno 1981 la Carta africana dei diritti dell'uomo e dei popoli, nota anche come Carta di Banjul.

Per il conseguimento di detti obiettivi, l'Organizzazione dispone di alcuni organi:

- la Conferenza è l'organo supremo cui compete l'esame e lo studio delle questioni di interesse comune per l'Africa, allo scopo di coordinare ed armonizzare la politica generale dell'Organizzazione. Procede alla revisione della struttura, delle funzioni e delle attività di tutti gli organi e di tutte le istituzioni specializzate che potranno essere create; decide di questioni inerenti all'interpretazione della Carta (art.XXVII), nomina il Segretario generale amministrativo, la Commissione di mediazione, conciliazione e arbitrato (art.XIX), le commissioni specializzate. È composta dai Capi di Stato o di Governo o dai loro rappresentanti opportunamente accreditati e si riunisce una volta l'anno. Il quorum deliberativo è costituito dai due terzi degli Stati membri.

- Il Consiglio dei Ministri, composto dai Ministri degli esteri degli Stati membri o da ogni altro ministro da questi designato, si riunisce in sessione ordinaria almeno due volte l'anno e, su istanza di uno Stato e con l'accordo dei due terzi degli Stati membri, può riunirsi in sessione straordinaria. Il Consiglio è competente a prendere delle risoluzioni, a maggioranza semplice, e in seno ad esso ogni Stato dispone di un voto. Il quorum è costituito dai due terzi degli Stati membri. Può istituire tutti i comitati ad hoc ed i gruppi temporanei di lavoro che esso giudichi necessari e può modificare il proprio regolamento interno a maggioranza semplice dei suoi membri.

Il Consiglio propone, inoltre, la nomina del Segretario generale amministrativo e di uno o più segretari generali aggiunti dinanzi alla Conferenza che delibera sulla proposta.

- Il Segretario generale amministrativo, il quale è nominato dal Consiglio, è coadiuvato da uno o più Segretari aggiunti, dirige i servizi del Segretariato. Oltre a funzioni meramente amministrative, il Segretario generale prepara il bilancio dell'Organizzazione, accetta donazioni e legati per conto della stessa. Esso si riunisce in sessione ordinaria almeno due volte l'anno e, su istanza di uno Stato e con l'accordo dei due terzi degli Stati membri, può riunirsi in sessione straordinaria. Nell'esercizio delle funzioni loro proprie, il Segretario generale amministrativo, i Segretari generali aggiunti ed il personale devono astenersi dal sollecitare o dall'accettare le istruzioni di alcun governo o di alcun ente estraneo all'Organizzazione.

- La Commissione di Mediazione, Conciliazione e Arbitrato ha lo scopo di regolare in modo pacifico le loro eventuali controversie. Le norme riguardanti la composizione di quest'organo e il suo funzionamento sono contenute in un protocollo approvato al Cairo dalla Conferenza dei Capi di Stato e di Governo il 21 luglio 1964.


D. Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico (NATO).


Alla fine delle seconda guerra mondiale emersero, nel corso della Conferenza di Yalta (11 febbraio 1945), sostanziali divergenze fra Stati Uniti ed Unione Sovietica destinate a dare vita alla cosiddetta guerra fredda, che segnerà la formazione del bipolarismo. Nel marzo dello stesso anno il Belgio, la Francia, la Gran Bretagna, il Lussemburgo e l'Olanda avevano stipulato il Trattato di Bruxelles di reciproca assistenza in vista della legittima difesa collettiva.

L'allargamento di tale trattato ad altri Stati europei diede luogo nel 1959 all'Unione dell'Europa Occidentale (UEO) che rappresenta il precedente della NATO sotto diversi aspetti. I negoziati intercorsi tra gli Stati membri del Trattato di Bruxelles, gli Stati Uniti ed il Canada si conclusero nel marzo 1949 con la stesura di un progetto di accordo, firmato a Washington il 4 aprile 1949 da dieci Stati europei (Belgio Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda e Portogallo) e da due Stati nordamericani (Stati Uniti e Canada). Le finalità dell'Organizzazione coincidono con le finalità del Trattato e sono la riaffermazione degli scopi e dei principi dello Statuto delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace, la salvaguardia della libertà e della civiltà dei popoli sulla base dei principi di democrazia, di libertà individuali e del predominio del diritto, la difesa e la stabilità del benessere nell'area del Nord Atlantico, la riunione degli sforzi per l difesa collettiva ed il mantenimento della pace e della sicurezza.

In particolare l'art.3, che si riferisce all'obbligo di assistenza reciproca delle parti contraenti in vista di mantenere e di sviluppare la capacità individuale e collettiva di resistenza ad un attacco armato, riguarda l'aspetto militare dell'Organizzazione. Le norme di cui agli artt.5 e 6 del Trattato demandano all'Organizzazione il carattere di alleanza militare difensiva: conformemente all'art.5, difatti, le Parti convengono che un attacco diretto contro una o più di esse in Europa o nell'America Settentrionale sarà considerato quale attacco diretto contro tutte le Parti, le quali dovranno assistere la Parte attaccata intraprendendo immediatamente, individualmente o di concerto con le altre Parti, l'azione che sarà giudicata necessaria, ivi compreso l'uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella zona dell'Atlantico Settentrionale.

L'azione di cui al citato art.5 implica l'adozione immediata di misure non necessariamente militari, bensì di misure giudicate idonee a ristabilire e a mantenere la sicurezza nella zona nord-atlantica: essa deve inquadrarsi nell'ambito dell'esercizio del diritto di legittima difesa individuale o collettiva riconosciuto dall'art.51 della Carta delle Nazioni Unite. Lo stesso art.5 contempla, inoltre, l'obbligo di segnalare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sia l'esistenza di un attacco armato sia le misure prese per respingerlo, misure che, conformemente all'art.51 della Carta delle Nazioni Unite, dovranno essere sospese non appena il Consiglio di Sicurezza abbia preso, in conformità della Carta, le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali.

Oltre alle finalità di carattere militare, la NATO persegue obiettivi che comportano la cooperazione nel mondo politico ed economico tra gli Stati membri. Le Parti dovranno limitare o eliminare tutti i contrasti nella politica economica internazionale e dovranno consultarsi ogni qualvolta siano minacciate l'integrità territoriale, l'indipendenza economica o la sicurezza di esse.

Le Parti hanno, infine, istituito un Consiglio, nel quale ciascuna di esse è rappresentata, con la funzione di esaminare le questioni concernenti l'applicazione del Trattato. Il Consiglio avrebbe dovuto istituire gli organi sussidiari che sarebbero risultati necessari; avrebbe, comunque, provveduto all'istituzione immediata di un Comitato di difesa con il compito di raccomandare le misure da adottare per l'applicazione degli artt.3 e 5. Sulla base e in adempimento di tale disposizione, il Consiglio ha istituito numerosi organi le cui funzioni e la cui situazione giuridica soggettiva sono regolate da un complesso di norme di origine internazionale (accordi ad hoc e decisioni del Consiglio), le quali costituiscono un ordinamento speciale che disciplina i vari aspetti della attività della Organizzazione.

Per ciò che riguarda l'aspetto militare dell'Organizzazione, principale organo è senz'altro il Comitato Militare, composto dai Capi di stato maggiore delle forze armate di ciascuno degli Stati membri. Il Comitato si riunisce due volte all'anno, tuttavia, per l'immediatezza con cui esso deve poter agire, siede in sessione permanente a livello dei rappresentanti militari permanenti. Esso ha la funzione di raccomandare al Consiglio le misure ritenute necessarie in tempo di pace per assicurare la difesa comune nella zona atlantica ed è l'organo dal quale dipendono, con funzioni diverse, altri organi di studio o di ricerca.


E. L'Organizzazione degli Stati Americani (OSA).

Con l'Organizzazione degli Stati Americani si formalizzò quanto fino allora realizzato nell'ambito del cosiddetto sistema inter-americano, ossia una forma di cooperazione tra gli Stati del nuovo continente avviatasi con lo svolgimento della I Conferenza inter-americana di Washington del 1889 - 1890 1.

L'OSA riproduce su scala regionale le funzioni e le attività dell'Organizzazione delle Nazioni Unite. Oltre a promuovere la risoluzione pacifica delle controversie tra gli Stati membri e a salvaguardare e rafforzare la pace e la sicurezza del continente, essa si propone la soluzione dei problemi di natura politica, giuridica ed economica dei propri Stati membri e la promozione del loro sviluppo economico, sociale e culturale.

L'Assemblea Generale è l'organo principale. Si riunisce annualmente e decide la politica generale dell'Organizzazione. Ha competenza generale, ma poteri limitati: essa dispone nei confronti degli Stati membri di un potere di decisione vincolante nel caso della ripartizione delle spese dell'Organizzazione. Le decisioni dono adottate con voto favorevole della maggioranza assoluta degli Stati membri, salvo nei casi in cui la Carta o il Regolamento di procedura prevedano espressamente una maggioranza dei due terzi

Il Consiglio Permanente è un organo composto da ambasciatori accreditati presso l'Organizzazione. La Carta gli attribuisce funzioni politiche ed esecutive. Ha anche un ruolo conciliativo e responsabilità dirette nel sistema inter-americano di risoluzione pacifica delle controversie.

Il Consiglio Economico e Sociale, composto dai rappresentanti di tutti gli Stati membri, promuove la cooperazione tra i Paesi al fine di accelerare il loro sviluppo economico e sociale. Nell'assolvimento delle sue funzioni è assistito da una Commissione esecutiva permanente.

Il Consiglio inter-americano per l'Educazione, la Scienza e la Cultura si occupa della cooperazione e dello sviluppo educativi, scientifici e culturali dei popoli del Continente.

La Riunione di Consultazione dei Ministri degli Affari Esteri è un organo composto dai Ministri degli Affari esteri di tutti gli Stati membri; si riunisce solo su espressa convocazione degli Stati membri per risolvere questioni di comune interesse o per agire come organo di consultazione in base al trattato di Rio.

Il Segretariato Generale è eletto dall'Assemblea con un mandato di cinque anni, rinnovabile una sola volta. I suoi componenti, ivi compreso il Segretario Generale, svolgono il ruoli di funzionari internazionali e sono responsabili solo di fronte alla Organizzazione.

La Commissione inter-americana dei Diritti dell'Uomo è un organo di composizione ristretta, formato da sette membri, eletti a titolo individuale per quattro anni dall'Assemblea Generale. Ha il compito di incoraggiare il rispetto dei diritti dell'uomo rivolgendo raccomandazioni e richieste di informazione.

Il Comitato Giuridico inter-americano è composto da undici membri e svolge la funzione di organo consultivo dell'Organizzazione per le questioni giuridiche.

Le Conferenze Specializzate, come pure le Organizzazioni inter-americane Specializzate, si occupano di questioni tecniche e di aspetti specifici della cooperazione inter-americana.


F. L'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC o WTO).

È stata istituita nel 1986, nel corso della Conferenza di Punta dell'Este attraverso negoziati a carattere multilaterale. Essa ha lo scopo di rappresentare un contesto istituzionale nel cui ambito negoziale gli Stati membri possono negoziare i rapporti commerciali multilaterali nei settori contemplati dagli accordi allegati e regolare le politiche commerciali attraverso un apposito meccanismo. L'OCM coopera con il Fondo Monetario e con la Banca Mondiale nelle materie previste dall'atto istitutivo. I suoi organi sono la Conferenza dei Ministri, composta dai rappresentanti di tutti gli Stati membri e si riunisce ogni due anni; il Consiglio Generale, costituito dai rappresentanti degli Stati membri e rappresenta l'organo operativo dell'ente; il Direttore Generale che dirige il Segretariato dell'Organizzazione, nominato dalla Conferenza, e svolge funzioni internazionali.




Attualmente fanno parte dell'Organizzazione: Antigua e Barbuda, Argentina, Bahama, Barbados, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Repubblica Dominicana, Ecuador, El Salvador, Grenada, Giamaica, Guatemala, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panama, Paraguay, Perù. Saint Cristopher e Nevis, Saint Lucia, Saint Vincent, Suriname, Trinidad e Tobago, Uruguay, U.S.A. e Venezuela. Cuba venne sospesa all'Ottava Riunione di Consultazione dei Ministri degli Affari Esteri, tenutasi a Punta del Este dal 22 al 31 gennaio 1961, nonostante la Carta di Bogotà non contenesse disposizione alcuna concernente l'espulsione o sospensione di uno Stato membro.




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