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I Vichinghi, I Normanni

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I Vichinghi


La società dei vichinghi era divisa in tre classi: nobili, contadini, schiavi. I nobili erano sottoposti al re secondo un rapporto non molto diverso da quello feudale sviluppatosi in Europa. L'eredità passava tutta al primogenito, in questo modo i li minori erano incoraggiati a far fortuna altrove. I contadini liberi erano ancora legati al loro antico padrone. Potevano possedere la terra che coltivavano ma il più delle volte la coltivavano come salariati. Alla loro classe appartenevano anche i soldati, gli artigiani e i mercanti. Gli schiavi erano prigionieri di guerra o uomini caduti in rovina a causa dei debiti: potevano essere venduti e addirittura, in caso di morte del padrone, essere sacrificati sulla sua tomba. I nobili avevano i capelli biondi, le guance rosa e gli occhi penetranti come quelli di un serpente. I contadini erano grassi e rubicondo con gli occhi che strabuzzavano. Lo schiavo era di carnagione scura con le mani rugose, le nocche grosse, le dita rozze, il volto sgraziato e le gambe lunghe. I vichinghi di solito non vivevano in villaggi ma in fattorie sparse, costruite con zolle d'erba poggiate su pietre.

La capacità dell'Europa medievale di assimilare i propri nemici trova la sua più notevole espressione nel caso dei vichinghi.

L'Inghilterra e l'Irlanda avevano subito rapidi assalti violenti e predatori da parte di uomini dei quali fino ad allora si era saputo poco o niente. Arrivavano su imbarcazioni leggere che consentivano di risalire i fiumi; venivano da paesi settentrionali che poi si chiameranno Danimarca, Norvegia e Sa, e presero il nome di "uomini del Nord", "Normanni". Le prime incursioni avvennero a partire dall'840, esse divennero continue, coinvolgendo bande sempre più numerose. La principale arma offensiva dei vichinghi era costituita dalle loro imbarcazioni, strette e lunghe, mosse sia dai remi sia da vele quadrate, in grado di trasportare oltre 40 uomini. Queste navi potevano risalire per decine di chilometri il corso dei fiumi e colpire con terrificanti sorprese le città. Spesso abbandonavano le navi alle rive dei fiumi e proseguivano all'interno con i cavalli. Numerose furono anche le incursioni del mediterraneo, fino alle coste del Tirreno e in Sicilia. Essi arrivavano silenziosamente di notte su città come Rouen, Nantes o Parigi. L'esercito franco si rivelò del tutto inadeguato di fronte alla nuova situazione: i signori erano impegnati in quegli anni nelle guerre civili che opponevano fra loro i discendenti di Ludovico il Pio; il numero dei cavalieri franchi non era molto elevato, essi non costituivano un vero esercito permanente, ma andavano convocati in ogni occasione. I tempi per il raduno ed equigiamento erano dell'ordine delle settimane.



I vichinghi non si limitarono al saccheggio, ma cominciavano a stanziarsi in alcuni territori francesi e inglesi. La razzia veniva ad affiancarsi sempre più spesso al commercio. Gli attacchi danesi all'Inghilterra dopo il 980 somigliarono a una vera e propria guerra di conquista e fecero leva sui numerosi stanziamenti già esistenti. Nel 1017 il re di Danimarca Knut detto il grande ottenne la corona d'Inghilterra ( e più tardi anche quella di Norvegia), facendosi in seguito battezzare cristiano. Il secondo e più importante stanziamento dei danesi avvenne sul basso corso della senna, nel territorio che includeva la città di Rouen. Il capo dei normanni che vi si erano istallati, Rollone, ricevette nel 911 questo territorio come investitura feudale dall'allora re di Francia Carlo III il Semplice. Qui vennero gettate le basi per il futuro ducato di Normandia. A partire dal 980 i danesi si interessarono quasi esclusivamente dell'Inghilterra e l'epoca delle incursioni normanne in Francia poté dirsi conclusa.

I normanni che si erano stanziati in Francia non solo si adattarono presto alla lingua e alla cultura della loro nuova patria, ma dal ducato di Normandia si mossero verso due paesi nei quali ottennero successi clamorosi e duraturi: l'Inghilterra e l'Italia meridionale. Nel 1066 il duca di Normandia Guglielmo il Conquistatore attraversò il canale della manica a capo di un esercito, e dopo aver sconfitto gli anglosassoni nella battaglia di Hastings si fece incoronare re d'Inghilterra. Ora il vassallo del re di Francia era anche un suo pari essendo re d'Inghilterra.

Il regno d'Inghilterra formò sin dalle origini una comine statale salda e ben organizzata. Continuò a sussistere la divisione del regno in contee affidate all'amministrazione di uno sceriffo.

Enrico II lio del duca di Normandia sposò la principessa Eleonora d'Aquitania. Con questo matrimonio Enrico si ritrovò a capo di un esteso dominio che comprendeva oltre al regno d'Inghilterra, anche i ducati di Normandia e Aquitania.

I norvegesi si dimostrarono eccellenti navigatori e affrontarono le imprese marittime di più grande respiro. Dopo aver toccato la costa della scozia e dell'Irlanda, alla fine del IX secolo arrivarono in Islanda. Nel corso delle loro spedizioni si insediarono in Groenlandia, che fu scoperta da Eric il rosso nel 981 . Da qui i norvegesi raggiunsero una terra indicata come "Vinlandia" la cui esatta collocazione ci è ancora ignota. È anche possibile che siano arrivati fino alle latitudini delle attuali Boston e New York.

Già nel VIII- IX secolo gli svedesi avevano cominciato a frequentare come predoni e come mercanti i grandi fiumi dei paesi baltici slavi. Nel corso del IX secolo si erano addentrati sempre più tra gli slavi orientali, per comprare o razziare schiavi e prodotti caratteristici delle grandi pianure. Slavi e bizantini chiamarono questi mercanti svedesi con il nome di varenghi oppure di russi. La Russia deve certamente il suo nome agli svedesi.

Nell'860 alcuni capi scandinavi si erano impadroniti della città di Kiev entrando quindi nell'area del mar Nero. L'anno stesso gli svedesi assediarono per la prima volta Costantinopoli, respinti dalle sue mura e dalle sue navi, e fino al 1043 ritentarono per altre cinque volte l'impresa.


I Normanni


Per molto tempo il re di Francia rimase un signore feudale come gli altri, dotato solo di un titolo di sovranità molto teorico. Quando nel 987 Ugo Capeto si impadronì della dignità regale, ponendo fine alla dinastia carolingia dando vita alla nuova dinastia dei Capetingi, egli era prima di tutto il conte di Parigi. Nel giro di tre generazioni, a partire dal 910, i normanni stabilitisi nel territorio di Rouen avevano perfettamente assimilato lo spirito delle istituzioni feudali. dai primi decenni dell'XI secolo gruppi sempre più numerosi di cavalieri Normanni in cerca di un signore a cui offrire i propri servizi di uomini d'arme, cominciarono a ire nelle regioni del mezzogiorno italiano. I normanni si mossero con violenza e spregiudicatezza nella lotta fra e bizantini, napoletani, longobardi e saraceni. Verso il 1030, inserendosi nelle lotte fra signori di Capua e Napoli, essi avevano ottenuto una piccola base territoriale ad Aversa. Come l'inserimento nella lotta fra bizantini e ribelli della Puglia settentrionale e un altro gruppo di normanni (gli Altavilla) si garantirono nel 1042 il più consistente possesso del territorio di Melfi. La risoluta brutalità dei normanni era un fatto nuovo nel mezzogiorno italiano, dove la guerra era solo l'altra faccia della diplomazia. Nel 1053 uno dei fratelli Altavilla, Roberto il Guiscardo, si trovò a combattere contro Leone IX che fu sconfitto e finì prigioniero dei normanni, ma anche Roberto che aveva appreso le regole della diplomazia, rendendosi conto che le conseguenze politiche di quella vittoria potevano essere più importanti di quelli militari. Leone IX era egli stesso del nuovo partito della riforma: i normanni potevano essere utile al Papa per espellere i bizantini da quelle regioni; il Papa poteva essere utile ai normanni per legittimarne le loro conquiste militari. Nel 1054 la chiesa romana ruppe maniera clamorosa rapporti con quella bizantina. Nel 1059 Roberto il Guiscardo si dichiarò vassallo del Papa, anche per quei territori ancora in mano bizantina. Fra il 1059 i 1075 i normanni proseguirono la conquista dell'Italia meridionale mentre già a partire dal 1060 Ruggero, uno dei più giovani fra gli Altavilla, aveva scagliato sulla Sicilia musulmana la macchina guerresca normanna. Nel 1090 il dominio berbero ed arabo sulla Sicilia, che durava dal IX secolo che aveva prodotto una creativa esperienza di civiltà si era concluso. Quarant'anni dopo il lio di Ruggero Altavilla, Ruggero II otterrà dal Papa il titolo di re di Sicilia, di Calabria e Puglie. Nel 1078 Roberto il Guiscardo aveva posto piede a Valona e aveva tentato di prendere Durazzo. Nel 1042 Roberto aiutato dal lio Boemondo, si pose in marcia su Costantinopoli fu costretto a rinunciare all'impresa solo per l'intervento di Venezia. Dopo la morte di Knut il grande l'Inghilterra aveva avuto un re anglosassone, Edoardo il confessore. Alla morte di quest'ultimo il duca di Normandia Guglielmo invase l'isola con una schiera di cavalieri e con una sola battaglia, Hastings 1066, sconfisse gli anglosassoni, esperendo poi norvegesi e meritando si il titolo di conquistatore. La grande piccola proprietà anglosassone e venne spazzata via dall'ondata dei cavalieri normanni di Guglielmo. ma esso venne a sovrapporsi alle istituzioni pubbliche preesistenti, che erano assai più evolute di quelle francesi. Nel 1085-86 Guglielmo dimostrò la forza della monarchia ordinando un censimento sistematico, villaggio per villaggio, di tutte le famiglie inglesi. La conquista normanna trasformò in terra in una sorta di colonia. Come duchi di Normandia essi restavano vassalli del re di Francia, pur essendo assai superiori come re d'Inghilterra. In Francia la teorica sovranità dei re dovete scontrarsi con la moltiplicazione dei poteri locali; qui feudalesimo significò soprattutto disgregazione. Le istituzioni feudali erano invece piuttosto estranee alla tradizione storica dell'Inghilterra e l'Italia meridionale. Qui, feudi e omaggi a vassallatici furono importati dai conquistatori. Ma in queste due terre, i baroni ebbero scarse possibilità di tradire i loro doveri militari e di porsi contro i poteri del re . nei due regni normanni, perciò, feudalesimo significò piuttosto una catena di gerarchie che faceva capo Saldamente al sovrano.




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