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LE RELAZIONI GIURIDICHE TRA GERMANIA E ITALIA NELLA II META' DEL XX SECOLO: IL DIRITTO PRIVATO

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LE RELAZIONI GIURIDICHE TRA GERMANIA E ITALIA NELLA II META' DEL XX SECOLO: IL DIRITTO PRIVATO




Il Prof. Fabio Padovini, docente presso l'Università di Trieste, esordisce affermando che la scienza giuridica italiana guarda da lungo tempo a quella tedesca. Ritiene altrettanto certamente che gran parte della cultura privatistica italiana formatasi nel '900 abbia trovato la sua matrice nel diritto tedesco.

Successivamente Padovini elogia il Prof. Claus-Wilhelm Canaris come studioso attento a questioni di carattere generale, importanti sono i suoi studi sulla funzione del giudice nell'applicazione praeter legem dei valori dell'ordinamento. Canaris è inoltre diligente osservatore del rapporto tra diritti fondamentali e diritto privato, pronto ad interrogarsi sull'incidenza dei primi nell'ambito del secondo. Egli ha inoltre accuratamente analizzato il diritto positivo: emblematica è l'opera "Grundrecht und Privarecht" che affronta la discussione della responsabilità fondata sull'affidamento. Sicuramente è profondo conoscitore, anche in senso tecnico, del sistema delle obbligazioni; è infine sensibile ai più importanti aspetti di ambito economico e commerciale.

Canaris è anche un giurista che cura i particolari, i contenuti minimi, gli aspetti minori della scienza giuridica che caratterizzano il quotidiano: ha studiato argomenti come il segreto bancario con effetti protettivi per lo straniero e il recesso dal contratto di locazione.



Da ricordare è la partecipazione del Prof. Canaris alla stesura del nuovo diritto tedesco delle obbligazioni. In ambito europeo è proteso verso ogni novità, attento ai temi più generali e impegnato nella difficile attività di armonizzazione: notevole è il testo "Die Umsetzung von zivilrechtlichen Richtlinien der Europäischen Gemeinschaft in Italien und Deutschland", scritto con il Prof. Alessio Zaccaria.

Padovini conclude il proprio intervento asserendo che, senza alcun dubbio, Canaris è felice punto d'incontro e d'equilibrio tra generale e speciale, tra mediato e immediato, tra presente passato e futuro, tra nazionale e sovranazionale. E' un modello per il metodo personale del giurista, per la ricerca giuridico-scientifica: ed è certamente tra coloro che più hanno influenzato la formazione del diritto privato italiano.




Il Prof. Claus-Wilhelm Canaris, Università Ludwig Maximilian di Monaco, apre il proprio intervento con un omaggio al giurista Emilio Betti, apprezzato per i lavori sull'ermeneutica che hanno positivamente influenzato la disciplina privatistica tedesca. Soprattutto fu il suo atteggiamento di fondo a far mutare il pensiero tedesco, fu il primo a rendersi consapevole che il giurismo non è solo insieme di strumenti ma è ermeneutica, e quindi è filosofia. Il suo sistema a base filosofica ha mutato notevolmente il concetto di negozio giuridico in Germania. Purtroppo dopo la sua morte (1968) la scienza giuridica tedesca ha abbracciato una dottrina ermeneutica, concettualmente opposta a quella di Betti, che sembra condurre verso la discrezionalità dell'interpretazione.

Canaris in seguito loda il "Centro per la Ricerca e l'Insegnamento del Diritto Privato Europeo" presso l'Università di Verona. Tale istituto analizza i singoli termini di diritto privato studiando i rapporti tra Italia e Germania, non più come relazione bilaterale, ma alla luce di una realtà più ampia come quella europea.

Successivamente l'illustre giurista affronta il tema della dogmatica, che, se applicata correttamente, può fornire un modello di pensieri che possono orientare, almeno in parte, il procedere giuridico. Canaris riconosce l'importanza di un sistema attraverso il quale lo studioso di diritto proceda ad una libera indagine. Si deve inoltre tenere conto di come si stia passando da un'interpretazione deduttiva ad un'interpretazione valutativa: sempre più cioè si tende ad inserire giudizi politici e di valore accanto a quelli giuridici. In questo modo il giurista a priori determinerebbe il significato della propria ricerca, senza approdarvi tramite metodo induttivo.

Il professore richiama inoltre l'attenzione sulla microazione, ovvero sul necessario studio ato tra le singole istituzioni degli ordinamenti tedesco e italiano. Tale attività è di vitale importanza per il giurista moderno che deve essere in grado di orientarsi tra due sistemi nazionali così asimmetrici, specialmente dal punto di vista della dottrina privatistica.

L'insigne giurista conclude ricordando il lavoro del "Gruppo di Pavia" verso la redazione di un codice europeo delle obbligazioni ispirato al modello italiano. Ringrazia nuovamente l'Italia per aver organizzato, nel 2000, centenario del BGB, un illustre convegno scientifico, utile spunto per il cammino dello studio ato italo-tedesco.



Anche l'intervento di Cesare Massimo Bianca dell'Università di Roma La Sapienza si apre con un sentito omaggio al Prof. Canaris, ringraziato per il contributo fornito al metodo sul piano della civilistica. Ha esaltato il diritto come scienza, cioè come conoscenza ordinata su principi.

Negli anni '60 il Prof. Canaris ha affrontato il problema delle lacune nell'ordinamento affermando che esse possono essere affrontate esclusivamente tramite i giudizi di valori. Ecco quindi che emerge l'idea base del sistema di valori, che come principio cardine presenta l'uguaglianza. La scienza del diritto deve avere presente la realtà del sistema normativo che attui i valori senza identificarli con le singole disposizioni. I valori immanenti dell'ordinamento, infatti, trascendono il sistema stesso. Cesare Massimo Bianca, da queste affermazioni, coglie uno spunto interessante per tutti gli studiosi del diritto italiani: egli si riferisce all'art. 14 delle Disposizioni sulla Legge in Generale, articolo ispirato al valore dell'uguaglianza che afferma il principio dell'unitarietà del sistema e la necessità di coerenza interna. Il Prof. Bianca osserva come in Italia vi sia la recente tendenza alla proliferazione delle leggi speciali. Tali leggi curano o realizzano un interesse particolare per definizione, difficilmente quindi riescono ad attuare un principio nella forma più completa e consona. Si fa sempre più viva perciò la necessità di un'interpretazione sistematica fondata sulla rigidità, non per ottenere risultati statici, ma piuttosto per ricondurre le norme all'unitarietà del principio. Sulla scia di tale tendenza inoltre alcune discipline si staccano dal ceppo civile e diventano branche autonome: ne dovrebbero trarre vantaggio la specializzazione e la ricerca, di fatto in realtà si producono incoerenze notevoli. Un esempio evidente è l'attuazione della Direttiva Europea sulla vendita dei beni di consumo: all'interno del nostro sistema nazionale si è venuta a creare un'assurda discrepanza tra consumatore e venditore. Tale fenomeno deriva da un'applicazione troppo ristretta della direttiva, lo stesso Canaris aveva invece sostenuto la necessità di un'applicazione unitaria. Di nuovo il professore dell'Università di Monaco ha posto l'accento su un problema notevole: l'importanza che ogni civilista si raffronti con i nuovi orizzonti europei, che devono essere in primo luogo una scienza del diritto capace di elaborare principi comuni nel rispetto delle peculiarità nazionali, per far sì che ogni cittadino goda di parità nel trattamento.

Il Prof. Bianca prosegue elogiando la riforma del diritto delle obbligazioni in Germania, cui Canaris ha particolarmente contribuito. Il BGB, codice civile tedesco, era entrato in vigore nella sua versione originale nel 1900 ed ha subito nel corso di 100 anni solo poche modifiche. L'esigenza di modernizzare il codice in tutti i suoi aspetti principali è stata da sempre sentita dalla dottrina tedesca, e spesso si è potuto rinvenire tal esigenza anche nelle pronunce della Suprema Corte. Tuttavia, negli ultimi anni il principale traguardo prefissato dal legislatore tedesco, oltre ad attuare le dovute integrazioni dettate dalle svariate direttive CE, è stato quello di armonizzare all'interno del BGB la coesistenza tra le previsioni generali e le previsioni speciali in materia di inadempimento; in particolare in materia di obblighi di garanzia nei contratti di compravendita ed in altre fattispecie tipiche entrate a far parte del BGB negli anni successivi. Infatti, le disposizioni speciali - varate in particolare negli ultimi 20 anni - contenevano minuziose previsioni in materia di inadempimento che tuttavia risultavano completamente scollegate dalle disposizioni generali. Tant'è che spesso si creavano dei seri problemi nell'analisi delle norme generali e speciali, per esempio in materia di prescrizione dei diritti all'entrata in vigore dello stesso. La coesistenza di più norme ha portato alla creazione di ulteriori testi normativi volti alla regolazione di settori sempre meno ampi, che andavano ad aggiungersi alla già difficile convivenza di norme speciali e generali all'interno del BGB stesso. Le norme generali di diritto, in particolare quelle sull'inadempimento, avevano perso il loro peso all'interno del diritto civile tedesco, creando un labirinto di norme specifiche.Per far fronte a tale inconveniente è entrata in vigore il 1 gennaio 2002 (e dal 1 Gennaio 2003 è applicabile anche ai contratti conclusi prima dell'entrata in vigore della legge) la legge sulla modernizzazione del diritto delle obbligazioni (Gesetz zur Modernisierung des Schuldrechts) che ha in gran parte modificato il BGB nella sua struttura e nella sua sostanza.La creazione principale è data dalla nuova norma centrale in materia di responsabilità. Oltre a ciò troviamo nuove disposizioni in materia di termini prescrizione, nuovi paragrafi che regolano la riserva di proprietà, nuove modalità di risarcimento del danno da inadempimento contrattuale e del relativo diritto di risoluzione. E' sicuramente apprezzabile questo buon tentativo tedesco di dare armonizzazione e coerenza al diritto interno, tematica molto sentita, come riportato sopra, anche in Italia.

Cesare Massimo Bianca conclude ricordando l'importanza che, in questo nuovo modulo, le relazioni giuridiche tra Germania e Italia diventino collaborazione all'interno di un più ampio sistema europeo, passando, prima dalle esperienze nazionali. Per Canaris infatti la via verso l'Europa è quella dell'armonizzazione, del riavvicinamento dei pensieri per sviluppare un diritto privato europeo cresciuto sui fondamenti della dogmatica







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