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Le obbligazioni

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Le obbligazioni


Obbligazioni e contratti - libro IV del C.C.

In questo settore il C.C. si è ampliato. Quello delle obbligazioni è l'argomento che risente maggiormente dell'antico Codice di Commercio.

Obbligazione: rapporto tra due soggetti, debitore e creditore. La posizione del debitore è quella soggettiva passiva di obbligo; quella del creditore è la posizione attiva del diritto di credito. Il loro contenuto è l'oggetto dell'obbligazione (comportamento che il debitore deve mantenere, in vista del rispetto di un interesse del creditore).

Art. C.C. : contenuto dell'obbligazione.

Dare qualcosa: un bene. Fara in modo che il creditore acquisti il possesso del bene/consegna (il venditore deve dare la merce al compratore. Obbligo di dare: non è un trasferimento di proprietà ma basta il consenso per avere il possesso immediato della cosa; contratto di locazione: obbligo di far godere il bene locato, non è un trasferimento di proprietà ma un far acquisire la detenzione del bene.



Altre volte obbligo di fare vuol dire trasferire la proprietà. Es. Vendita cosa altrui: acquisto beni per rivenderli ad un prezzo maggiore. Ho già trovato un sicuro acquirente di un bene, lo vendo, senza averlo ancora acquistato, non posso trasferire una proprietà che non ho, vendo una cosa altrui.

Effetto obbligatorio (contratto con effetto reale: trasferisco subito la proprietà), fa nascere un'obbligazione (sono obbligato a far acquisire il bene al compratore, devo comprarlo io e la mia proprietà si annulla subito).

Vendita cosa generica: se vendo un oggetto appartenente ad un certo genere, la proprietà non passa finché non è avvenuta la specificazione. Obbligo di far avvenire la specificazione.

Mandato: contratto in cui il mandatario si obbliga nei confronti del mandante a compiere uno o più atti giuridici. Può essere con rappresentanza o senza rappresentanza.

effetti del contratto si ripercuotono subito sul patrimonio del mandante (contratto di compravendita, il mandante diventa subito proprietario).

Il mandatario agisce solo per conto e non in nome del mandante. L'effetto del contratto si ripercuote sul patrimonio del mandatario, che però ha l'obbligo di far acquisire la proprietà del bene al mandante.

Fare qualcosa. Comportamento diverso dal dare. Art. 1174. questo comportamento deve avere contenuto patrimoniale, deve essere suscettibile di valutazione economica (poter dire quanto denaro conteggiare in sostituzione della prestazione di fare).

Qualunque prestazione per la quale esiste un mercato.

Prestazioni di fare rispondenti all'interesse di un singolo creditore. (do soldi al mio vicino perché non suoni il piano e mi lasci dormire, ho valutato il suonare economicamente)

Esistenza di un clausola penale, se non faccio qualcosa o una somma in denaro (valutazione economica)

L'interesse del creditore non deve essere per forza di natura patrimoniale.

Sopportare che il crediate faccia qualcosa: differenza tra diritti reali su cosa altrui e obblighi di natura personale. Il diritto reale può essere fatto valere su chiunque, l'obbligo invece di far godere del bene (locazione, comodato) è personale, di quel particolare proprietario, ma non riguardo i possibili proprietari futuri. Ciò è confermato anche in tema di servitù: diritto reale su cosa altrui, che spetta al proprietario di un fondo, rispetto al proprietario di un altro fondo.

Il proprietario del fondo dominante, potrà attraversare quello del fondo servente per recarsi nel suo, ciò indipendentemente da chi siano i proprietari. Se avessero costruito un rapporto obbligatorio i proprietari futuri non avrebbero nessun vincolo.

Da cosa può nascere un rapporto obbligatorio?

Art. 1173 c.c.

da contratto

da atto illecito

da ogni atto o fatto idoneo a produrre un altro atto obbligatorio.

Art. 2043 c.c.

Se in conseguenza di un comportamento doloso, si causa un atto ingiusto, si deve risarcire il danno: obbligo di dare una somma di denaro equivalente a risarcire il danno.

Esistono anche le promesse unilaterali: assunzione di un obbligo non verso un soggetto già determinato, ma che lo sarà in base al suo comportamento (premio a chi telefona per primo).

Dove c'è stato un amento non dovuto nasce una parte un diritto di credito, dall'altra un obbligo di restituire il denaro.

Anche dal matrimonio sorgono obbligazioni e doveri:

obbligo di contribuire al mantenimento della famiglia (natura patrimoniale), vera e propria obbligazione.

Obbligo di dare gli alimenti in caso di separazione (diritto di credito non cedibile), che si estingue con la morte)

La legge dice che il debitore deve realizzare la prestazione come farebbe un buon padre di famiglia: con l'accortezza e l'attenzione di una persona media.

Art. 1176 Obblighi assunti per particolari prestazioni personali (professionista nella media): DILIGENZA SUPERIORE. Sono stabilite le modalità in cui il comportamento deve essere tenuto.

Il ruolo della diligenza nei diversi tipi di obbligazione:

Obbligazioni di dare: non ha valore rilevante; pesa solo se la prestazione di dare diventa impossibile da attuare.

L'obbligazione si estingue se la causa dell'estinzione non è riconducibile al debitore. Se invece, l'estinzione è imputabile al debitore, l'obbligazione si trasforma in obbligo di risarcimento del danno.

Diligenza: ci fa capire se l'esecuzione è dovuta o meno al debitore (cioè se ha osservato criteri di accortezza e attenzione nella media).

Obbligazioni di fare: ruolo ancora maggiore. Distinguiamo le obbligazioni di mezzi e di risultato.

Per le prime il debitore si obbliga a tenere un certo comportamento, non a ottenere un certo risultato. (es. medico cura al meglio il malato, avvocato si obbliga a difendere al meglio il cliente senza assicurare la vittoria). In caso di insuccesso non sono inadempiente. Qui la diligenza determina la stessa prestazione. Il debitore deve realizzare un risultato intermedio che potrebbe portare anche ad un risultato maggiore non però obbligatorio.

Per le seconde invece il debitore si impegna a tenere un comportamento per raggiungere un risultato e se non lo ottiene è inadempiente (appaltatore che si obbliga a realizzare un'opera, se non la realizza secondo i criteri voluti, è inadempiente).

Molto spesso stabilire qual è il risultato contenuto dell'obbligazione fa parte dell'interpretazione del contratto.

Buona fede e Correttezza: riguarda sia il debitore che il creditore.

In senso oggettivo: tenere comportamenti corretti, la correttezza delle azioni viene stabilita nello stesso rapporto obbligatorio.

Art. 1115 Buona fede in senso soggettivo: il debitore deve tenere un comportamento che può soddisfare il creditore salvaguardandolo da possibili danni dovuti al mancato amento delle obbligazioni.

Obblighi accessori non predeterminati, dovuti al rispetto della correttezza. Questi sono estesi anche a terzi che possono essere coinvolti nella questione.

Es. contratto di appalto: cautela per evitare di danneggiare altri beni di proprietà del committente (creditore) o di terzi: dovere di correttezza.

Il creditore, deve cooperare al fine di rendere possibile l'operato del debitore. (obbligo di consegna di una merce, magazzino sempre chiuso, non rispetto del dovere di correttezza da parte del creditore).

Non sempre per rispettare un obbligo si richiede la collaborazione del creditore, ma nelle obbligazioni di dare e fare, quasi sempre (obbligo di fare un spettacolo in teatro, locale chiuso).

Responsabilità debitore per INADEMPIMENTO: art. 1218 c.c. : ogni volta che l'inadempimento è imputabile al debitore; in caso contrario questi non deve risarcire il danno. Il debitore, però, deve sempre provare che la prestazione sia stata impossibile in due casi: 1. prestazione ancora possibile, ma non attuata, 2. prestazione diventa impossibile per colpa del debitore.

Buonafede: prestazione ancora possibile, ma inesigibile.

Rispettare la prestazione comporterebbe un mancato rispetto di principi molto più alti della costituzione, ed importante della buona fede, della tutela dell'interesse del creditore. (attrice che non recita per andare dal lio in ospedale).

Eccezione di dolo: rifiuto di adempiere esercitato dal debitore nei confronti del creditore, se questi si è comportato in maniera scorretta, possibilità del debitore di rifiutare la prestazione (il creditore ha fatto credere di non esigere subito la prestazione, poi invece la richiede subito; impossibilità del debitore di adempiere alla prestazione, possibilità di eccepire di tale comportamento e di rinviare la prestazione).



Inadempimento: inesatta realizzazione della prestazione dovuta:

assoluto: il debitore non esegue per intero la prestazione e questo è diventata impossibile, o oggettivamente, o perché il creditore non la vuole più (es. prestazione di dare entro il 10 settembre, non la esegue e sono inadempiente).

Primo caso: il giorno 11 il bene p perito: sono oggettivamente inabilitato a eseguire la prestazione; se è colpa mia ho un inadempimento assoluto.

Il bene c'è ancora, ma il creditore non è più interessato ad averlo (quadro per una mostra non arrivato in tempo): inadempimento assoluto.

se la prestazione è ancora possibile ed il creditore ha ancora interesse a riceverla l'inadempimento è relativo. (es. ho ato solo una parte di ciò che dovevo). La prestazione parziale, può anche essere rifiutata, con la pretesa di un adempimento totale. Questo non avviene per le cambiali (obbligo di accettare anche amenti parziali).

Se il creditore è ancora interessato, l'unico problema è il ritardo e il creditore potrebbe aver subito un danno.

L'obbligo di risarcire scatta solo se il debitore è in mora.

Mora del debitore. In alcuni casi la mora è automatica (obbligazioni pecuniarie, il ritardo coincide con la mora; obbligo di risarcire il danno in conseguenza di un fatto ingiusto, art 2043; quando il debitore sin dall'inizio dichiara per inscritto di non voler adempiere). In tutti gli altri casi la mora non è automatica, ma serve un atto di messa in mora eseguito dal creditore, in cui si sollecita il debitore ad eseguire la prestazione entro un tempo non inferiore ai 15 gg.

Conseguenze mora: 1. Obbligazione pecuniaria: interessi moratori, il creditore non deve dimostrare il danno. Il tasso di interesse legale è più elevato se è stato convenuto dalle parti nel contratto, oppure, se già in assenza di mora, l'interesse era più alto. Il creditore può anche dimostrare che il danno da lui subito, è superiore agli interessi moratori, ma deve provarlo. 2. Perpetuatio obligationis: regolare ma mancata possibilità di compiere l'obbligazione, avvenuta dopo l'entrata in mora. L'obbligazione non è eliminata, perché se lui avesse eseguito la prestazione per tempo, l'impossibilità non ci sarebbe stata. Se però il debitore dimostra che il bene sarebbe perito anche se avesse adempiuto per tempo, l'obbligazione è eliminata.

Se l'adempimento è assoluto, è necessario risarcire il danno. Occorre quantificare i danni e risarcirli: regole dettate dalla legge. I danni da risarcire comprendono sia il danno emergente che il lucro cessante, mancato guadagno che può derivare al creditore per non aver eseguito tale prestazione.

Non tutti i danni sono risarcibili, solo quelli che sono conseguenza diretta dell'inadempimento; c'è infatti il problema di stabilire l'origine delle cause che possono aver provocato un danno. Non vale la condicio sine qua non, ma la causa deve essere adeguata a produrre l'evento, se è idonea a produrre quel danno da sola, secondo quanto è accettato.

Risarcimento solo ai danni che erano prevedibili nel momento in cui l'obbligazione è sorta. (non vale nei casi di inadempimento doloso: intenzione di non adempiere, anche se si potrebbe farlo).

Il creditore potrebbe aver concorso a ricevere ad aumentare il danno; il debitore non è tenuto a risarcire i danni causati dal creditore.

Il debitore è responsabile per i suoi collaboratori, ausiliari (devo consegnare la merce, e le affido ad un ausiliario: non effettua la consegna. Io sono inadempiente nei confronti del creditore, ma anche l'ausiliario è responsabile nei miei confronti).

E' possibile escludere o limitare con un patto la possibilità di inadempimento? PATTI DI ESONERO O LIMITAZIONE DI RESPONSABILITA' da parte del debitore.

Norma generale: questo patto è nullo in caso di dolo o colpa grave (dolo: intenzione del debitore di non adempiere; colpa grave: negligenza di grave entità): il debitore deve risarcire i danni.

Il debitore si libera se prova il CASO FORTUITO o FORZA MAGGIORE, si intende qualcosa di più dell'impossibilità di realizzare la prestazione. Devo in questo caso dimostrare l'evento e dimostrare che mi ha impossibilitato a realizzare la prestazione.

Caso cassette di sicurezza banche: le banche si liberano solo se riescono a provare il caso fortuito. Alcuni sostengono che mai il furto può essere caso fortuito, perché la banca ottiene un compenso per quel servizio tale da evitare tutte le conseguenze che quel servizio deve evitare.

PATTI DI LIMITAZIONE - CONTRATTI PER ADESIONE: stabilisce la natura del contratto, per una molteplicità di contratti simili, con l'impossibilità da parte di coloro che vi aderiscono di modificare le clausole. Non sono inseriti nella gamma dei patti di limitazione.



REGOLA GENERALE ART. 1218 

1° REGOLA SPECIALE ART. 1175 (impossibilità) in favore del debitore.


il debitore deve dimostrare che la prestazione è diventata oggettivamente impossibile. Non deve dimostrare la causa, ma il fatto che per lui la prestazione sia divenuta impossibile (non per sua colpa).

PRINCIPIO DI BUONA FEDE che deve essere osservato dal creditore. Il debitore non è considerato inadempiente, perché il suo inadempimento è dovuto al rispetto di principi di maggiore importanza.

CASO FORTUITO - FORZA MAGGIORE: il debitore viene liberato se dimostra che il fatto è avvenuto per caso fortuito o forza maggiore. Non sempre. Rischio d'impresa: chi intraprende una determinata attività deve sopportare i rischi. Il debitore deve dimostrare non solo la sua diligenza, ma anche l'evento che deve essere imprevedibile e che questo non sia incluso nel testo del contratto (cassette di sicurezza: furto mai caso fortuito).


COMPENSAZIONE: presuppone che due soggetti siano tra di loro contemporaneamente debitore e creditore l'uno dell'altro.

Se A deve 100$ a B e B ad A un tot, i due crediti si possono compensare: Compensazione totale.

La compensazione può essere anche parziale, copre solo una parte del debito. Può effettuarsi anche tra crediti che hanno per oggetto beni diversi dal denaro. La legge prevede 3 tipi di compensazione:

Compensazione legale: si verifica indipendentemente dalla volontà delle parti e deve riguardarli strettamente. I presupposti sono tre: crediti, omogenei, liquidi ed esigibili.

Devono avere per contenuto beni appartenenti allo stesso genere. (denaro, azioni, ecc.)

Deve essere certo il loro ammontare e si deve sapere con certezza quando il debitore dovrà are.

Ogni creditore potrebbe chiedere al debitore di eseguire la prestazione, ed il debitore non potrebbe sottrarsi (il credito può anche sorgere subito, ma non essere immediatamente esigibile (amento ad una data scadenza). Credito Condizionato: solo se si verifica un certo evento, il debitore deve are una certa somma). Se coesistono queste tre condizioni la compensazione avviene automaticamente. Il giudice non può rilevare d'ufficio la compensazione legale, ma questa va eccepita da uno dei due interessati. Es. (il creditore convoca in giudizio il debitore affinché lo hi; quest'ultimo deve eccepire la compensazione e sottolineare di volersene avvalere. Il giudice in caso contrario non può rilevarla LIBERA SCELTA).

Compensazione giudiziale: effettuata dal giudice su richiesta di uno dei 2 soggetti. I crediti devono essere omogenei ed esigibili, ma non liquidi. Se esistono crediti reciproci, ma non omogenei e non esigibili, è possibile che le parti, solo se di comune accordo, stabiliscano la compensazione dei crediti.



MODI SATISFATTIVI: il creditore raggiunge il suo interesse anche se l'adempimento manca.

MODI NON SATISFATTIVI: il creditore non raggiunge il suo interesse per mancato adempimento.

Remissione del debito: ilo creditore rinuncia al proprio diritto di credito (atto unilaterale a titolo gratuito, potrebbe essere un atto di liberalità indiretta). La legge garantisce al debitore di non accettare questo tipo di liberalità entro un congruo termine.

NOVAZIONE OGGETTIVA: accordo in base al quale i due dichiarano estinto il debito precedente e ne creano un altro in sostituzione del primo. Quest'ultimo deve essere diverso o per l'oggetto o per la causa (titolo).

Diversa prestazione: invece di una prestazione di fare, decide di are una certa somma di denaro.

Ho comprato un bene e devo arlo ad una scadenza. Non posso farlo; il creditore mi concede di are tale somma a titolo di mutuo e non più a titolo di compravendita. Variano quindi anche le norme riferite a tale forma di amento.

Confusione: stesso soggetto ha entrambe le situazioni soggettive, è sia creditore che debitore di se stesso (es. eredità).

Dazione in luogo all'adempimento (satisfattiva); il debitore si trova in crisi di liquidità. Si accorda col creditore ed invece di dargli denaro, gli da beni di egual valore. Il creditore realizza i propri interessi perché entrano nelle sue casse beni di uguale o maggior valore. E' strettamente necessaria l'esecuzione della diversa prestazione, per effettuare l'estinzione del debito.



Due tipi di obbligazioni particolari:


PECUNIARIE: hanno per oggetto il amento di una somma di denaro. Art. 1277 C.C. PRINCIPIO NOMINALISTICO: il debitore di una somma si libera quando da esattamente la somma di denaro convenuta senza che importi se la somma nel frattempo si è svalutata. Per il creditore c'è quindi RISCHIO DI CAMBIO E INFLAZIONISTICO. Se le parti hanno convenuto che il debito deve essere ato in valuta straniera, il debitore potrà comunque in lire italiane, a seconda del cambio più favorevole. Le parti possono inserire nel contratto clausole particolari per cui vengono ridotti tali rischi.

"le obbligazioni devono essere ate secondo il corso legale dello Stato": controllo attraverso la legge di Antiriciclaggio. Se un amento è maggiore di 20000000L. questo deve essere svolto attraverso un intermediario (assegni, bonifici, bancogiri bancari):

1 la banca fa il amento sotto ordine del debitore

2 ordine di addebitare un certo importo sul proprio conto e di accreditarlo su un altro.

Non c'è mai spostamento di denaro. Moneta bancaria - scritturale.

I debiti pecuniari possono essere non solo di valuta, ma anche di valore: interessa il valore pari al danno subito (se viene quantificato oggi ammonterà ad un tot, se viene quantificato a distanza di tempo il valore aumenterà: inflazione). Devono essere stabiliti dalla legge.

Le obbligazioni pecuniarie ne provocano altre: interessi. Questi sono un obbligo accessorio rispetto a quello principale. L'obbligo di interessi può derivare direttamente dalla legge:

1 interessi compensativi-corrispettivi

2 interessi moratori.

I primi servono a compensare qualcuno per un sacrificio sopportato o per aver usufruito di una certa somma di denaro di suo possesso. Mutuo: anche se le parti non dicono nulla, il mutuatario deve compensare il mutuante per il sacrificio sopportato. Compravendita: il venditore non fornisce subito il bene, ma il amento è differito, obbligo del cliente di are gli interessi sulla parte di amento dilazionato. Se le parti non stabiliscono un tasso di interesse, questo sarà quello legale 2,5%, che le parti possono comunque modificare ma senza farlo divenire un tasso usuraio. Se è usuraio la clausola si annulla e nessun interesse è dovuto, nemmeno quello legale. Come valutare se un tasso è usuraio?

In un primo tempo ci si rimetteva alla discrezionalità del giudice e si doveva esaminare lo stato di bisogno del debitore e l'approfittarsi del creditore.

La nuova normativa ha un criterio obiettivo: si prende un tasso medio per il tipo di obbligazioni che interessa, al di sopra del 505 di tale media, il tasso è usuraio.

Interesse moratori: tasso di interesse per inadempimento prestazione. Le parti dovrebbero stabilire un interesse apposito in caso di mora. Valgono le stesse condizioni del tasso usuraio? No, ma ilo punto non è chiaro. Se gli interessi moratori non sono sufficienti a coprire il danno del debitore, questi, dimostrandolo, può richiedere un maggior risarcimento.

Deve dimostrare che avrebbe potuto investire il denaro ottenendo un grande profitto: distinzione a seconda della categoria di appartenenza che aiuta il giudice a stabilire l'entità del danno da risarcire.

DIVIETO DI ANATOCISMO art. 1283: produzione di interessi sugli interessi. L'anatocismo è vietato. In alcuni casi solo è lecito: 1 interessi decorsi da almeno 6 mesi; 2 occorre p una domanda giudiziale o un patto successivo alla produzione di interessi. Il patto deve essere obbligatoriamente successivo alla produzione di interessi.

Tutto questo vale in mancanza di usi contrari: uso di far produrre interessi su interessi anche al di là dei casi possibili.

Es. campo bancario. Le clausole proposte per una serie di contratti in cui la banca fa prestiti, gli dicono che gli interessi maturano ogni 3 mesi e su questi possono nascere altri interessi. Due deroghe: maturazione trimestrale e patto per interessi su interessi da subito. Uso normativo costantemente osservato dalle banche che giustifica queste deroghe.

Nel caso di possibile anatocismo gli interessi dovrebbero essere presi almeno semestralmente.

Sino a qualche anno fa si pensava che il comportamento della banca non fosse corretto. Opinio iuris seu necessitatis: convinzione che tale comportamento sia giusto.


Obbligazioni solidali, art. 1892 e seguenti: i soggetti coinvolti sono più di due. Rapporto obbligatorio soggettivamente complesso. Es. quando muore un debitore o un creditore e subentrano i suoi eredi, quando più persone agiscono in gruppo.















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