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PABLO PICASSO

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PABLO PICASSO


Picasso è un artista snolo nato a Malaga nel 1881.

Fu un bimbo prodigio nel disegno e dimostrò precocemente la capacità di tradurre in disegno la realtà.

All'inizio del '900 seguì due momenti diversi definiti in base alle tonalità che dominavano i dipinti il "periodo blu" e il "periodo rosa".

Nel 1907 diete avvio al "Cubismo", uno dei principali movimenti di avanguardia del secolo trascorso.

Ricasso morì nel 1973.






GUERNICA




AUTORE: Pablo Picasso

TITOLO: Guernica

ANNO:

TECNICA: tempera su tela

MISURE: cm 354x782



LA COMMITTENZA: il 26 aprile 1937 la piccola cittadina basca di Guernica venne bombardata dalla aviazione nazista inviata da Hitler.

Picasso ne apprese la notizia dai quotidiani; immediatamente decise il soggetto del grande quadro e si mise al lavoro.



RIFLESSIONE: Guernica rappresenta una scena di strage e di morte, con un riferimento storico ben preciso, ma che diventa simbolico: dalla guerra e dalla violenza tutto viene stravolto, gli uomini disumanizzati e spezzati, le ure infatti sono forme frantumate e quasi irriconoscibili.

Nella scena non ritrae un episodio di battaglia ma solo immagini dell'umanità innocente, vittima indifesa della guerra. Quest'opera è la condanna della guerra, ma anche una premonizione di quello che sarebbe avvenuto di lì a pochi anni nell'ultimo conflitto mondiale.






IL CUBISMO E LE URE MOSTRUOSE: le radici dell'opera "Guernica" possono essere individuate nella ricerca cubista di Picasso iniziata nel 1907. Picasso elabora una nuova pittura detta cubista basata sullo studio di ciò che avviene quando si guarda un oggetto da tutti i suoi lati, viene osservato di profilo, di fronte, di lato, ribaltandolo poi su di un unico piano.

Nel 1925 si ha una svolta nella produzione di Picasso, inizia la serie delle ure "mostruose".

Sono ure terrificanti, angosciose e simili ai mostri degli incubi notturni, simboli di un mondo disumanizzato, presagio della tragedia immane della guerra.

Le ure mostruose costituiscono una sequenza di immagini in cui si inserirà "Guernica".



LUOGO DI COLLOCAZIONE: Madrid, Centro Reina Sofia

Il quadro ha un formato piuttosto allungato che favorisce la narrazione sequenziale degli eventi e si snoda su diversi piani di profondità. Tutti i corpi sono deformati per via dell'ingigantimento di alcune parti come la testa, le mani o i visi, tutto concorre a trasmettere la tragicità della scena.



MATERNITA' OFFESA: a sinistra si trova una donna accovacciata urlante, che tiene fra le braccia il proprio bambino riverso come se fosse morto, dietro di lei un toro che sembra distogliere lo sguardo dalla scena.



IL GUERRIERO CADUTO: in basso troviamo una ura di uomo sdraiato con le braccia allargate ed una spada spezzata stretta in una mano che lo fa riconoscere come un guerriero caduto.



IL GRAN NITRITO: quasi al centro del dipinto è collocato un cavallo ferito che volge la testa ed il collo in procinto di cadere al suolo. Dalla bocca aperta sembra fuoriuscire un grande nitrito.



LA LAMPADA ACCESA: sullo sfondo sembrano esservi le pareti di una stanza, con un tavolo e una lampada accesa posta esattamente sopra la testa del cavallo.


I SEGNI DELLA VIOLENZA: i particolari che accentuano la violenza dell'evento sono la spada spezzata, la ferita aperta sulla groppa del cavallo e le bocche spalancate nell'urlo di dolore.



LA DONNA ESTERREFATTA: sulla destra si trova una donna che accorre e si protende in avanti in atteggiamento esterrefatto e sgomento.



LA DONNA COL LUME: in secondo piano una donna di cui si vedono solo la testa e un braccio, sembra gridare dal terrore affacciata ad una finestra mentre con una mano sostiene un lume.



UN GESTO DISPERATO: a destra troviamo un caseggiato con una finestra vuota illuminata. Davanti una ura femminile alza le braccia in gesto di disperazione.



LE FORME: il contrasto bianco/nero non crea volume, così che tutto risulta appiattito, i colori vengono usati liberamente senza preoccuparsi del volume.



IL MONOCROMATO: nell'opera non c'è colore, solo bianchi, neri e grigi. L'uso di questi dolori si pensa sia dovuto dalle fotografie della città bombardata viste dal pittore sui giornali, a conferma di questa ipotesi sono le textures di segni che evocano le ine scritte usate ad esempio sulla groppa del cavallo.



LE LINEE: il disegno è nitido nonostante le linee che generalmente seguono i profili delle ure se ne distacchino per diventare indipendenti creando una certa libertà tr linee e ure.



IL GRIDO DI DOLORE: tutte le ure culminano in un grido di dolore: quello delle ure laterali e il nitrito-urlo del cavallo al centro.







GUERNICA E LA CULTURA OCCIDENTALE: nonostante l'ascendenza cubista dell'opera, Picasso non dimentica la tradizione.


Il toro: è presente nelle antiche civiltà mediterranee come immagine di potenza e di fecondità, quindi simbolo positivo; ma nella corrida snola il toro è l'oscuro nemico da abbattere.

In "Guernica" il toro è una ura dominante ma pare estraniarsi dalla scena, potrebbe simboleggiare lo stesso pittore che guarda al di fuori dalla scena, o l'immagine della Sna.


Il fiore : il piccolo fiore presente nella scena tra le mani del guerriero caduto potrebbe essere il simbolo della vita fra le distruzioni della guerra e la rinascita.


La luce: le fonti di luce sono due: il lume sorretto dalla donna e la lampada appesa al soffitto.

In "Guernica" è la contrapposizione fra l'umile lume ad olio che la donna protende con forza per esprimere la rinascita, e l'inerte lampada elettrica, forza fredda e inefficiente di un mondo informato ma non impegnato.


Il cavallo: nella tradizione il cavallo è un animale nobile che accomna gli eroi, nell'opera questo è colpito a morte e sta cadendo a terra. Potrebbe essere espressione di come la nobiltà e la fierezza vengano ferite a morte dalla brutalità della guerra.




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