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BASILICA DI S. AMBROGIO

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BASILICA DI S. AMBROGIO

Milano


In Lombardia il romanico si afferma precocemente nelle città, nei paesi e nelle camne.

La Lombardia, per la sua posizione geografica, ha stretti contatti con l'Europa settentrionale, contatti commerciali ma anche culturali. Allo stesso tempo la posizione geografica la pone in prima linea nella lotta contro l'imperatore per la difesa delle autonomie comunali. Al centro di questa lotta anti-imperiale dei comuni è Milano, uno dei comuni più attivi, nel lavoro e nel commerci.

Per queste ragioni la basilica si Sant'Ambrogio esprime, forse meglio di altre, il significato dell'arte comunale.




L'edificio fu fatto erigere tra il 379 e il 386 da Sant'Ambrogio accanto al sacello di San Vittore, dove vennero scoperte le spoglie dei Santi Gervaso e Protaso. La Basilica venne così dedicata ai martiri.



Nel IX secolo i monaci benedettini intrapresero una vasta opera di ricostruzione perché dopo quattro secoli di vita la Basilica necessitava di urgenti interventi. Iniziarono con la costruzione di uno dei due campanili e con una trasformazione nella zona absidale.

Tra il IX e la metà del XII secolo prende forma nelle sue linee essenziali. Tra il XI e la metà del XII secolo venne innalzata la fronte della Basilica con lo stupendo raddoppio degli archi (nascete terreno e galleria degradante superiore) e un altro campanile che rimase incompiuto fino al XIX secolo. Sotto altri restauri alla fronte, all'atrio e all'interno del tiburio, cupola e presbiterio assunsero la camuffata dello stile barocco.

Nel 1943 due bombardamenti portarono gravissimi danni al gruppo monumentale di Sant'Ambrogio. Nel 1944 vennero fatti subito il restauro e il ripristino della Basilica.

La Basilica nelle sue sembianze attuali rispetta scrupolosamente la pianta della Basilica paleocristiana fondata da Sant'Ambrogio: 3 navate absidale senza transetto con un quadriportico antistante.




Il quadriportico è ormai eccezionale nell'architettura cristiana, ha perduto infatti la sua funzione iniziale, non dovendo più accogliere masse di catecumeni, perché tutti vengono battezzati alla nascita. Qui il quadriportico assume il ruolo nuovo, è il luogo scoperto dove si radunano i fedeli per discutere dei loro problemi e dalla loggia della facciata il vescovo benedice la folla e alte magistratura comunali parlano ai cittadini.




La facciata a 2 spioventi, detta a "capanna", larga e bassa è tipicamente lombarda, è simbolo della cultura padana: slancio verso l'alto, ma con un attaccamento alla terra.

Le arcate della loggia superiore seguono l'andamento degli spioventi del tetto, alleggerendo la gravità della facciata. La Basilica presenta due campanili: quello a destra, più basso e con un tono più severo, "dei monaci" (secolo IX), mentre quello a sinistra, più alto e con gli stessi caratteri presenti nel quadriportico, dei "canonici" (secolo XIX).

Varcato l'ingresso, a Sant'Ambrogio sono visibili 3 zone, distinte per la loro diversa funzione: le navate e i matronei, dove sostano i fedeli; la cripta parzialmente sopraelevata, dove stanno le reliquie dei santi; il coro, sopra la cripta, dove i monaci cantavano gli inni in lode del Signore.

C'è una perfetta corrispondenza tra esterno ed interno e fra le varie parti dell'interno: si osservi come l'interno della Basilica (escludendo le absidi) ha misure pari a quelle del quadriportico; come gli spazi laterali dell'atrio, corrispondano numericamente a quelle delle navate minori e come l'intero spazio absidale sia suddiviso in quattro quadranti nella navata centrale e otto nelle navate laterali.

L'elemento più appariscente dell'interno è la sostituzione della tradizionale copertura piana o a capriate con la volta a crociera in pietra e cotto (incrocio di due volte a botte che scaricano tutto il peso ai quattro lati del quadrato).

Le nervature delle volte a crociera della navata centrale, in mattone rosso, risaltano molto, essendo in contrasto con il bianco delle vele. In corrispondenza dei punti di scarico delle volte vi sono gruppi di pilastri fiancheggiati da semicolonne, quindi si alternano ai pilastri più grandi sostenenti le volte a crociera in corrispondenza della navata centrale con pilastri meno aggettanti sostenenti volte a crociera delle navate minori e matronei.

Le campate (parte sottostante alle volte) delle navate centrali, sono quattro volte quelle delle  navate minori.

Nel presbiterio vi è un ciborio d'oro sopra la cripta, ove in quest'ultimo riposano le spoglie dei Santi Ambrogio, Gervaso e Protaso in un'urna argentea comune. Il ciborio fu costruito da Volvinio in onore dei santi sepolti in quel luogo sotto ordine dell'Arcivescovo Angilberto II. La cupola è quasi nascosta da un tiburio ottagonale. Il coro è leggermente rialzato a causa della cripta.Il catino absidale è decorato con un magnifico mosaico aureo.




La maggior fonte di illuminazione è offerta dai finestroni della facciata, la luce quindi giunge obliqua dall'alto colpendo le sporgenze e lasciando in ombra le rientranze. L'interno della Basilica è comunque avvolta in un buio lugubre.

Successivamente nel tempo, fine '400 fino alla metà del '500), vennero aggiunte delle cappelle ai fianchi delle navate minori: cappella di San Giorgio, cappella di San Michele, affresco rafurante il Cristo Risorto di Borgognone, affreschi luinieschi nelle cappelle del Sacro Cuore e di Santa Savina, cappella di San Satiro, cappella di Sant'Ambrogio Morente, cappella di Santa Caterina, cappella di Santa Marcellina.Nuova urna argentea per le spoglie dei Santi

La Basilica non è ricca, né preziosa, né orientale come nelle basiliche ravennati. Il materiale utilizzato è la pietra, il mattone, e l'intonaco (lo stesso materiale adoperato per la costruzione delle case circostanti.

La Basilica Ambrosiana è madre del romanico ed esprime la volontà concorde di una società,che si riconosce collettivamente nelle istituzioni comunali.




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